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Il Ministro Bonino a Belgrado – Impegno italiano per avere data negoziati a Consiglio Ue (in translation)

L’Italia farà tutto il possibile perché al Consiglio europeo del 27 e 28 giugno venga fissata una data chiara e precisa per l’avvio del negoziato di adesione con la Serbia. Lo ha detto a Belgrado il Ministro Emma Bonino, al termine di un colloquio con il collega serbo Ivan Mrkic, nell’ambito di una visita in Serbia incentrata sull’integrazione europea, la cooperazione regionale e i rapporti bilaterali, che prevede incontri con le massime autorità istituzionali.


Da Belgrado scelte coraggiose su riforme e dialogo Pristina


Il ministro ha sottolineato la necessità di riconoscere le scelte e le decisioni coraggiose della Serbia in fatto di riforme e dialogo con Pristina. “Noi riteniamo che l’accordo del 19 aprile scorso e le misure per la sua applicazione meritino una data certa per l’inizio del negoziato di adesione”, ha detto. “Su questa linea politica lavoreremo per preparare il vertice di fine giugno”, ha aggiunto la Bonino, sottolineando che per Belgrado non vi possono essere altre condizioni da parte di Bruxelles.


Rapporti bilaterali eccellenti


 L’impegno italiano per l’adesione europea della Serbia si inserisce anche nel quadro di rapporti bilaterali definiti “estremamente positivi” dal ministro: “E’ dimostrato dall’ammontare degli investimenti italiani in Serbia e dal volume dell’interscambio commerciale. E’ questo un dato importante in una fase di crisi globale nel mondo intero”, ha rilevato Bonino sottolineando come le 700 imprese italiane che operano in Serbia dimostrino l’intensità dell’interscambio. “Ci auguriamo che si rafforzino anche l’interscambio culturale e i rapporti tra le società civili dei nostri due Paesi”, ha poi aggiunto.


Mrkic, grazie Italia per appoggio in UE


Il ministro degli Esteri serbo Ivan Mrkic ha ringraziato l’Italia per il pieno e costante appoggio al processo di integrazione europeo della Serbia. “Noi siamo molto grati all’Italia per la grande amicizia e il sostegno all’integrazione europea del nostro Paese, soprattutto in vista del vertice europeo di fine giugno”, ha spiegato. L’Italia, ha aggiunto, “è un amico storico della Serbia e la collega Bonino lo ha dimostrato effettuando a Belgrado la sua prima visita bilaterale all’estero”. Sottolineando di essere ottimista sull’esito del prossimo vertice europeo, nel quale verrà presa una decisione sulla data di inizio del negoziato di adesione della Serbia alla Ue, Mrkic ha espresso grande soddisfazione anche per l’eccellente stato dei rapporti bilaterali tra Italia e Serbia. Quanto ai rapporti con il Kosovo, Mrkic si è detto fiducioso sull’accettazione da parte dei serbi del nord dell’accordo fra Belgrado e Pristina sulla normalizzazione dei loro rapporti.


Italia impegnata per normalizzazione Serbia-Kosovo


La missione del Ministro Bonino proseguirà con una tappa a Pristina il 19 giugno. L’Italia crede fortemente nella prospettiva europea del Kosovo, anche perché l’incentivo europeo si è rivelato decisivo per incoraggiare Pristina e Belgrado sulla via della normalizzazione delle relazioni, fin qui culminate con l’accordo del 19 aprile scorso. L’accordo del 19 aprile con la Serbia consentirà a Pristina di rafforzare la propria statualità e il controllo sull’intero territorio. Ulteriori obiettivi del Kosovo sono: compiere un salto di qualità nei rapporti con la UE tramite l’avvio del negoziato ASA e la liberalizzazione dei visti Schengen (a cui i cittadini del Kosovo sono ancora soggetti, unici tra i Paesi della regione); aumentare il numero dei riconoscimenti (ora appena al di sotto della fatidica soglia dei 100) e la partecipazione ai principali fori di cooperazione regionale.


Come Belgrado, Pristina va incoraggiata a proseguire il processo di normalizzazione dei rapporti avviato, nella consapevolezza che la vera sfida risiede nell’effettiva applicazione delle intese raggiunte. Il 14 giugno il Kosovo e’ stato ammesso alla Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa: una candidatura sostenuta dall’Italia. L’Italia continuerà a svolgere un ruolo attivo e di primo piano nell’incoraggiare le due parti a dare pronta attuazione alle intese raggiunte e a proseguire lungo la strada della riconciliazione.

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