“Campioni della parità della Farnesina” è un’iniziativa nata nel 2021 che trae ispirazione dal modello onusiano degli “International Gender Champions” e che vede funzionari in servizio sia presso l’Amministrazione centrale sia nelle Sedi all’estero impegnarsi, su base volontaria, a rispettare alcuni impegni annuali (i cosiddetti “pledges”) rivolti a promuovere attivamente la parità tra uomo e donna.
Si tratta di un tema sul quale il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è già fortemente impegnato, non solo nell’adempimento di obblighi di legge, ma anche nel convincimento che la valorizzazione del contributo femminile costituisca un arricchimento per l’Amministrazione stessa e per il Paese. In proposito, al fine di assicurare pari opportunità di genere, è stata adottata il 15 ottobre scorso la Circolare n. 3/2021, con cui il MAECI si adegua ai più elevati standard di promozione della parità tra i sessi, ribadendo la necessità di assicurare nel lavoro quotidiano la concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza, inteso sia come divieto di discriminazione, sia come promozione attiva di una parità effettiva. Con la stessa circolare, la Farnesina si è impegnata ad adottare e sostenere i più elevati standard sulla parità di genere, in sintonia con i principali partner internazionali e le organizzazioni multilaterali.
Favorire una partecipazione femminile adeguata nelle riunioni e negli incontri sia in Italia che all’estero, rendere il più paritaria possibile la composizione delle commissioni di valutazione e dei gruppi di lavoro, considerare con particolare attenzione – a parità di merito – le candidature femminili nelle posizioni nelle quali le donne sono sottorappresentate, organizzare il lavoro perché si possa il più possibile conciliare con la vita privata, tutelare la genitorialità: sono solo alcune delle misure suggerite per il raggiungimento degli obiettivi prefissi.
Con il progetto “Campioni della parità” la Farnesina punta a mettere in campo ulteriori pratiche positive in tutte le sue strutture e a far sì che l’obiettivo della parità tra uomini e donne raccolga sempre maggiori sostegni. L’iniziativa prevede che ogni “campione della parità” si impegni a promuovere la parità di genere nella propria organizzazione.
PROPOSTE PER GLI IMPEGNI (“PLEDGES”)
1) Declinare il panel parity pledge anche internamente, assicurandosi che nelle riunioni organizzate dalla propria struttura o nelle delegazioni di competenza vi sia una presenza femminile adeguata.
2) Organizzare il lavoro in senso favorevole alla conciliazione tra vita professionale e vita privata; non organizzare riunioni che finiscano oltre le 18 ed evitare impegni di lavoro nei weekend e nei giorni festivi.
3) Premiare i comportamenti costruttivi dei collaboratori anche in una prospettiva di genere, attraverso la circolazione delle informazioni in tutte le direzioni e i processi di apprendimento interno, innestare cioè competizioni virtuose e collaborative.
4) Bandire linguaggio sessista, apprezzamenti e battute verso e sulle colleghe e in generale sulle donne, soprattutto in presenza di interlocutori esterni e stranieri.
5) Dare visibilità esterna al lavoro femminile, ad esempio inserendo almeno una donna in ogni panel negli eventi organizzati dalla rete e prevedere una rappresentanza femminile a partecipare a eventi con interlocutori esterni.
6) Favorire, compatibilmente con le esigenze dell’ufficio, le candidature dei propri collaboratori per missioni brevi di sostituzione maternità.
7) Inserire la parità tra uomini e donne tra i temi oggetto di colloqui iniziali all’arrivo di funzionari/collaboratori ecc. come un principio incardinato nelle modalità di lavoro presso la struttura guidata.
8) Incentivare le candidature femminili alle posizioni apicali e sub-apicali; affidare responsabilità alle donne, dare loro fiducia.
9) Tenere in considerazione le esigenze di famiglia dei dipendenti e dei collaboratori nella decisione dei trasferimenti, ferie ecc. che devono essere pianificati con il maggior anticipo possibile.
10) Impegnarsi affinché l’organizzazione del lavoro garantisca il massimo rispetto e tutela per la maternità al fine di ottimizzare anche a questo riguardo conciliazione tra vita professionale e vita famigliare.
11) Promuovere la trasparenza e la comunicazione aperta sugli obiettivi e le procedure in modo da agevolare l’adozione nella maniera più efficace delle misure volte a favorire la parità.
12) Monitorare l’attuazione di quanto previsto ai punti precedenti, anche con incontri periodici del personale.
13) Favorire/incoraggiare la partecipazione del personale ad iniziative di formazione e di informazione in materia di pari opportunità, di conciliazione tra vita professionale e vita privata e di benessere organizzativo.
14) Promuovere una prospettiva di genere nell’organizzazione del lavoro, che tenga conto, nella pianificazione e nell’attuazione degli atti dell’ufficio, dell’obiettivo della parità di genere e del contrasto di ogni forma di discriminazione.