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Alcide De Gasperi



  • Nato a Pieve Tesino 2 aprile 1881, deceduto a Sella di Valsugana 19 agosto 1954.

  • Laureato in Filosofia.
  • A Trento, si dedica all’attività sociale e politica, costituendo il Partito popolare trentino e assumendo la direzione del quotidiano “La Voce Cattolica”, che dirigerà per venti anni.
  • Dopo la prima guerra mondiale, è eletto deputato nel 1921 nelle liste del Partito popolare, divenendo presidente del gruppo parlamentare alla Camera dei deputati e assumendo, nel luglio 1923, la carica di segretario del partito, al posto di Sturzo.
  • Costretto a dimettersi dalla segreteria nel 1925 e dichiarato decaduto dal mandato parlamentare nel 1926, è fatto arrestare dal governo fascista nel marzo 1927 e condannato al carcere.
  • Nel corso del secondo conflitto mondiale, traccia il programma del nuovo partito cattolico che si veniva organizzando nella clandestinità e prepara il documento “Idee ricostruttive della Democrazia cristiana”, atto di nascita del partito cattolico.
  • Membro del Comitato di liberazione nazionale, nel 1944 diventa segretario della Democrazia cristiana; successivamente, è Ministro senza portafoglio nel I Governo Bonomi e Ministro degli affari esteri nel secondo Gabinetto Bonomi e Parri.
  • Dal dicembre 1945 è Presidente del Consiglio e Ministro degli affari esteri e per l’Africa italiana e, in tale veste, conduce le trattative di pace a Parigi.
  • Dopo il referendum per la Repubblica, il Capo provvisorio dello Stato De Nicola gli conferma la guida del Governo, che mantiene fino al 1953 per altri sette governi consecutivi: nel II Gabinetto detiene il Ministero degli affari esteri e quello per l’Africa italiana solo per pochi mesi; nel III, IV, V, VI e VII Governo mantiene ancora il Ministero per l’Africa italiana; nel VII e nell’VIII Governo si riserva nuovamente il Ministero degli affari esteri.
  • Il varo della Costituzione repubblicana, la ratifica del Trattato di pace, l’approvazione del Piano Marshall, l’ancoraggio all’Alleanza Atlantica, l’impegno per una federazione di Stati democratici europei sono tra gli atti principali dei suoi governi, sempre ispirati dall’ideale di pacifica collaborazione tra gli Stati.
  • Insieme a Adenauer, Schuman e Monnet, pone le basi per quello che sarebbe diventato il Mercato comune. L’idea è limitata alla realizzazione del mercato comune del carbone e dell’acciaio tra i sei Stati fondatori (Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia), ma si rivela subito un’iniziativa di pace perché riesce ad associare i vincitori e i vinti dell’ultima guerra. De Gasperi partecipa, non solo al progetto, ma ne segue tutte le fasi e nel maggio del 1953 viene eletto Presidente dell’Assemblea della Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Accanto alla CECA, De Gasperi ripone molte speranze nella CED, il progetto della Comunità di difesa europea nata sempre da un’idea francese, nella quale vede il superamento dei nazionalismi europei, ma muore nell’agosto 1954, negli stessi giorni in cui proprio l’Assemblea francese boccia quel progetto.