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Eni

Strumento di Vicinato (Eni)

Lo Strumento di Vicinato (ENI – European Neighbourhood Instrument), istituito con Regolamento (UE) N. 232/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 marzo 2014 ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo di relazioni privilegiate con i Paesi partner della Politica Europea di Vicinato[1].

Questo strumento finanziario – che sostituisce il precedente ENPI (European Neighbourhood & Partnership Instrument) riferito al settennio 2007-2013 – dispone di una dotazione pari a Euro 15.432.634.000 per il periodo 2014-2020, destinati al finanziamento di azioni e programmi mirati alla promozione dei valori europei quali la democrazia e i diritti umani, lo stato di diritto, il buon governo e i principi dell’economia di mercato e dello sviluppo sostenibile e inclusivo, con l’obiettivo finale di favorire la creazione di uno spazio di prosperità e buon vicinato.

Nell’ambito della politica europea di vicinato (PEV), l’UE fornisce altresì, ove appropriato, il quadro per una maggiore mobilità ed un incremento dei contatti tra le società civili (people-to-people).

Il supporto finanziario attraverso lo Strumento di Vicinato è strutturato in tre diverse modalità:

  • programmi bilaterali, che riguardano il sostegno finanziario ad un singolo Paese partner;
  • programmi multinazionali, rivolti a tutti o ad un ristretto numero di Paesi partner e che possono riguardare la cooperazione regionale o sub-regionale;
  • programmi di cooperazione transfrontaliera CBC (Cross Border Cooperation) che coinvolgono le zone frontaliere limitrofe, ai quali è allocabile fino al 5% della dotazione finanziaria totale.

La cooperazione transfrontaliera

Fra i diciassette programmi CBC [2] in ambito ENI – finalizzata a promuovere uno sviluppo regionale integrato e sostenibile e creare forme di cooperazione e collaborazione diretta tra le regioni degli Stati membri e dei Paesi Partner che si affacciano lungo le frontiere esterne dell’UE – due di diretto interesse per l’Italia, che ne esprime le rispettive Autorità di Gestione:

  • ENI CBC-MED, programma a livello di bacino del Mediterraneo (Sea Basin Programme) di cui la Regione Sardegna svolge le funzioni di Autorità di Gestione; esso raggruppa quattordici Paesi rivieraschi – Italia, Cipro, Francia, Grecia, Malta, Portogallo e Spagna, nonché Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Palestina e Tunisia – e vedrà un impegno UE per il periodo 2014-2020 di 209 milioni di Euro;
  • ENI ITALIA-TUNISIA, programma marittimo (Sea Crossings Programme) di cui la Regione Sicilia svolge le funzioni di Autorità di Gestione, con un impegno UE per il periodo 2014-2020 di 33,35 milioni di Euro.

[1] I Paesi partner di cui all’articolo 1 del Reg. n. 232/2014 sono: (ENI Sud) Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Territori palestinesi occupati, Tunisia [la cooperazione con la Siria è attualmente sospesa]; (ENI Est) Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica moldova, Ucraina.

[2] Dodici sono i Programmi di confine terrestre, uno marittimo e quattro Programmi di bacino.