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Rapporti con l’America del Nord

Stati Uniti e Canada

I rapporti dell’Italia con il Nord America sono caratterizzati da una profonda condivisione di valori e interessi e da una forte integrazione economico-finanziaria. Gli intensi rapporti bilaterali dell’Italia con gli Stati Uniti e il Canada restano saldamente ancorati al dialogo transatlantico che – fondamentale anche per l’Unione Europea – resta un riferimento ineludibile, pure a fronte delle nuove tendenze globali.

Stati Uniti

I rapporti di amicizia e collaborazione tra Italia e Stati Uniti – basati su un comune e consolidato patrimonio di cultura, valori, interessi e legami – sono alimentati da stima e fiducia reciproca e si svolgono nell’ambito di un dialogo bilaterale di particolare intensità. Washington riconosce e apprezza il forte impegno italiano in missioni multilaterali di mantenimento della pace e nella lotta al terrorismo e al crimine organizzato. L’eccellenza delle relazioni si esprime anche nei numerosi organismi e fora multilaterali ai quali entrambi i Paesi partecipano, dal G7 e G20 alla NATO e all’ONU. Fin dal dopoguerra il nostro Paese ha rappresentato per gli USA un alleato importante ed un “partner globale”, in virtù anche della nostra capacità di dialogo e mediazione con le diverse componenti della comunità internazionale, mentre gli Stati Uniti hanno costituito per l’Italia un punto di riferimento essenziale sul piano internazionale.

Le frequenti visite e incontri istituzionali testimoniano l’intensità del rapporto bilaterale politico, economico, culturale e di collaborazione scientifico-accademica. Menzione particolare meritano la visita del Presidente Mattarella negli Stati Uniti nell’ottobre 2019 e la visita del Ministro Di Maio negli Stati Uniti ad aprile 2021 in occasione dei 160 anni delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.

Importante strumento di collaborazione bilaterale è il Dialogo Strategico Italia-USA sul Mediterraneo allargato a livello di alti ufficiali appartenenti ai Ministeri degli Esteri e della Difesa. In questo esercizio la collaborazione con gli Stati Uniti si è strutturata in senso pragmatico nei campi energetico, del contrasto al terrorismo, della gestione delle crisi regionali, e nel settore della difesa.

Sul piano delle relazioni economiche, grazie anche all’alta considerazione di cui gode il Made in Italy, gli USA sono uno dei più importanti mercati di sbocco per le esportazioni italiane. Al di fuori dell’UE, gli Stati Uniti costituiscono il primo mercato per il nostro export in diversi settori.

Complessivamente, il mercato americano assorbe circa il 10% del totale delle nostre esportazioni totali, mentre i nostri prodotti rappresentano il 4% delle importazioni statunitensi.

I principali settori interessati dalle esportazioni verso gli USA, infatti, sono quelli dei mezzi di trasporto e macchinari, degli articoli farmaceutici e dei prodotti alimentari, mentre i prodotti importati dagli USA appartengono ai settori farmaceutico e chimico, metallurgia e meccanica (dati Osservatorio Economico su dati ISTAT, settembre 2021).

L’interscambio di beni Italia-USA nel 2020 è stato di € 57,2 miliardi, in diminuzione dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 per effetto della pandemia. Le esportazioni, € 42,5 miliardi, sono diminuite del 6,7%, mentre le importazioni, € 14,8 miliardi, sono diminuite del 13%. Il saldo è di 27,7 milioni in diminuzione del 3%.

Nei primi sei mesi del 2021 si è verificata una netta inversione di tendenza. Infatti, l’interscambio di beni è stato di € 30,9 miliardi, in aumento dell’11,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, le esportazioni, € 23 miliardi, sono aumentate del 15,1%, mentre le importazioni, € 8 miliardi, sono aumentate del 2,8%. Il saldo di € 15 milioni è aumentato anch’esso, del 22,9%.

Gli investimenti diretti esteri presentano ancora significativi margini di crescita: secondo i dati Banca d’Italia, nel 2020 gli IDE italiani negli USA presentavano uno stock di € 43 miliardi contro € 15 miliardi di IDE degli USA in Italia. Nel 2020 in termini di flussi si è registrato un andamento positivo di nuovi investimenti italiani negli USA (in crescita di € 480 milioni), mentre è inferiore l’afflusso di investimenti USA in Italia (€ 183 milioni).

I settori su cui maggiormente si concentrano gli investimenti statunitensi in Italia sono manifattura (chimica e meccanica), elettronica, telecomunicazioni e servizi (finanziari, assicurativi e bancari). Oltre ai settori commerciali tradizionali, si sono registrati negli ultimi anni nuovi trend di investimento da parte degli Stati Uniti verso il nostro Paese, dal comparto energia a quello delle infrastrutture, dalla moda all’industria dello sport.

Si stima che siano oltre 3.400 le aziende controllate o partecipate con quote di minoranza dall’Italia negli USA. Tra esse, circa 1.200 società risultano controllate dall’Italia. I principali settori in cui investono le aziende italiane sono quello dei mezzi di trasporto, delle infrastrutture, della difesa, il settore energetico, siderurgico e quello farmaceutico.

Nel settore agroalimentare e della moda, inoltre, vi è una presenza consolidata di marchi italiani.

Grande rilevanza ha rivestito, fino allo scoppio della pandemia, il turismo: nel 2018 i turisti americani in Italia sono stati oltre 4 milioni (+9.2%), mentre circa 1,6 milioni di italiani si sono recati negli USA (+16,1%).

La grande e qualificata comunità italo-americana (gli americani di origine italiana censiti ufficialmente sono, secondo la rilevazione più recente, circa 17,7 milioni) è un attore primario nello sviluppo dei legami tra i due Paesi. È caratterizzata da uno spiccato dinamismo che ha portato i suoi esponenti a raggiungere in molti casi posizioni di elevato prestigio. Essa contribuisce anche alla valorizzazione dei rapporti culturali bilaterali attraverso una vasta rete di istituzioni ed associazioni.

L’attività di promozione e cooperazione culturale dell’Italia negli Stati Uniti si avvale anche di una rete di Istituti Italiani di Cultura (Washington, New York, Los Angeles, Chicago e San Francisco) che operano d’intesa con i Consolati presenti nelle stesse sedi e con quelli di Boston, Detroit, Filadelfia, Houston e Miami.

Tradizionalmente molto stretta è la collaborazione italo-statunitense nel settore della giustizia e della lotta alla criminalità organizzata, cui si è aggiunta quella contro il terrorismo internazionale e l’estremismo violento.

Le collaborazioni tra istituzioni italiane e americane, anche nell’ambito dell’Accordo bilaterale di cooperazione scientifica e tecnologica, consentono di consolidare relazioni strutturate e favorire nel nostro Paese la costituzione di centri di ricerca dotati di massa critica. I più coinvolti in tal senso sono i nostri Istituti Nazionali di Ricerca (CNR, INFN, ASI, INAF) e i settori delle nuove tecnologie

Nel 2019 sono stati oltre 200 mila gli studenti americani che hanno frequentato negli Stati Uniti corsi di lingua italiana. Un interesse crescente verso il nostro Paese che si riscontra anche nel numero di americani che scelgono l’Italia come meta di studio. Con 35 mila presenze, nel 2019 il nostro Paese si è confermato a livello mondiale come la seconda meta, dopo il Regno Unito, nell’accoglienza di studenti statunitensi che decidono di studiare all’estero.

Solida la collaborazione tra Italia e Stati Uniti nel settore spazio, in corso da oltre 50 anni, particolarmente ampia e diversificata e che continua a svilupparsi con rinnovato vigore. La stretta e proficua collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la National Aeronautics and Space Administration (NASA) – che di recente si è ampliata al settore dei voli commerciali privati nello spazio – si è rafforzata ulteriormente il 13 ottobre 2020, con la sottoscrizione da parte dell’Italia degli Artemis Accords, il documento redatto dalla NASA insieme al Dipartimento di Stato per la definizione dei principi di comportamento comuni rivolti all’esplorazione umana del deep-space.

Canada

Le relazioni bilaterali e i rapporti di amicizia e collaborazione esistenti tra Roma e Ottawa sono fondate su una particolare vicinanza tra i due Paesi che va da una condivisione di vedute e di valori ad un impegno congiunto nei teatri di crisi internazionali, dal fondamentale apporto della comunità italiana alla crescita del Paese nord americano sia a livello economico che politico, e a collaborazioni economiche e scientifiche avanzate.

I rapporti politici sono caratterizzati da una convergenza di interessi nei principali fori multilaterali (G7-G20, NATO, ONU, OSCE, Consiglio Artico), da analoghe sensibilità su tematiche quali i diritti umani (in particolare contro la pena di morte, la lotta alle mutilazioni genitali femminili, ai matrimoni forzati e per la libertà di religione) e da ampia sintonia in merito alle maggiori sfide internazionali, a partire dal comune impegno per la stabilità globale e regionale ed alla collaborazione nel contrasto della criminalità organizzata.

A seguito della sospensione da parte di Ottawa, avvenuta nel settembre 2012, delle relazioni diplomatiche con Teheran, dal novembre 2013 l’Italia tutela gli interessi canadesi in Iran in base a uno specifico Memorandum d’Intesa bilaterale tra Roma e Ottawa, in linea con le previsioni della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche.

Intensi gli incontri e i contatti a livello bilaterale tra Italia e Canada, scanditi da visite al più alto livello. Di grande impatto la visita di Stato del Presidente Mattarella in Canada (Ottawa, Montreal, Toronto e Vancouver) dal 26 giugno al 1 luglio 2017, a cui è seguita, due anni dopo, una visita dell’allora Governatore Generale del Canada a Roma (dicembre 2019). Vi sono inoltre regolari incontri e colloqui tra Italia e Canada a livello di Capo di Governo e Ministro degli Esteri.

La presenza in Canada di una ampia comunità di origine italiana è fattore di ulteriore rafforzamento delle relazioni. I cittadini italiani ivi residenti ed iscritti all’AIRE sono 148.128 (giugno 2021) così ripartiti: Toronto: 74.802, Montréal: 41.510, Vancouver: 25.946, Ottawa: 5.870; in base al censimento del 2016, la comunità italo-canadese è composta da circa 1,5 milioni di individui, è da tempo ben integrata nel tessuto sociale del Paese (anche grazie alla politica del “multiculturalismo” perseguita a partire dagli anni Sessanta da Ottawa). Per dimensione, la comunità italiana si colloca al quarto posto nel Paese, dopo la componente anglosassone, quella francofona e quella germanica ed include numerosi italo-canadesi. Abbastanza numerosi gli esponenti politici che ricoprono posizioni rilevanti a vari livelli (federale, provinciale, comunale), gli imprenditori con posizioni di rilievo nel mondo della finanza, della grande industria, negli organi di informazione, nella cultura, nello spettacolo e nello sport.

Le relazioni culturali, scientifiche e tecnologiche tra Italia e Canada – in particolare con il Québec – sono intense ed accompagnano i forti legami politici ed economici. Attualmente sono oltre tremila gli scienziati italiani in Canada, numerosi gli accordi di cooperazione tra le Università dei due Paesi.

Con la sua ricca disponibilità di energia e materie prime, l’elevato livello di istruzione e la qualità della ricerca scientifica e tecnologica, il Canada offre ampie potenzialità per il nostro sistema industriale, già presente con grandi aziende nei settori energia, automotive, aerospazio, alimentare ed agricolo, alcune delle quali operanti con propri stabilimenti produttivi e distributivi.

Sul fronte dell‘interscambio commerciale bilaterale, secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Economico del MAECI (dati ISTAT), l’Italia si è confermata nel 2020 settimo Paese fornitore, proseguendo il trend positivo dell’ultimo decennio; l’interscambio è stato pari a circa 6 miliardi di euro (-3,4% rispetto al 2019), con esportazioni pari a 4,3 miliardi di euro (-4,9% rispetto all’anno precedente) e importazioni pari a 1,8 miliardi (+0,6%). Il saldo commerciale è stato positivo per 2,5 miliardi di euro.

Nel primo semestre del 2021 (dati ISTAT), l’interscambio è aumentato del 9,4% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente e ha raggiunto i 3,1 miliardi di euro, con esportazioni di 2,3 miliardi (+15,3%) e importazioni di 870 milioni (-3,4%).

Al contenimento degli effetti negativi della crisi, secondo i dati pubblicati da Statistics Canada, ha contribuito l’eccellente performance dell’agroalimentare in aumento di quasi il 15% rispetto all’anno precedente. In crescita in particolare l’esportazione di carni e prosciutti (+48%), pasta e farinacei (+21,5%), caffè (+15,3%) e formaggi (+6,4%). L’Italia si è conferma anche nel 2020 il primo esportatore di olio d’oliva in Canada con 19 milioni di chili. In aumento (+1%) anche le esportazioni di vini – categoria in cui l’Italia è il primo Paese in termini di volume esportato – e altre bevande alcoliche.

Per quanto concerne le esportazioni canadesi in Italia, la loro crescita nel 2020 è stata determinata essenzialmente da tre voci in particolare: grano duro (+95%); prodotti farmaceutici (+12,7%); combustibili fossili (+11,8%). Sul fronte degli investimenti vi sono ancora margini di crescita, soprattutto per quanto riguarda gli IDE canadesi in Italia.