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La Presidenza italiana dell’OSCE nel 2018

Con decisione unanime adottata dagli Stati Partecipanti dell’OSCE nel 2016, l’Italia è stata eletta alla Presidenza dell’OSCE per il 2018. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018, pertanto, il nostro Paese ha coordinato il processo decisionale e ha definito le priorità dell’attività dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.

Nell’adempimento dei suoi compiti, la Presidenza italiana è stata coadiuvata dall’Austria, come Presidenza uscente 2017, e dalla Slovacchia, come Presidenza entrante nel 2019. Le tre Presidenze operano congiuntamente nella “Troika OSCE”. Per il 2019 la Troika è formata da Slovacchia, Italia e Albania, Paese che ricoprirà la Presidenza dell’OSCE nel 2020.

Le funzioni di Presidente in Esercizio dell’OSCE sono state svolte dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il XXV Consiglio Ministeriale dell’OSCE si è tenuto a Milano (6-7 dicembre 2018) sotto la Presidenza italiana. In tale occasione i Ministri degli Esteri dei 57 Stati Partecipanti dell’OSCE hanno approvato undici tra Decisioni e Dichiarazioni (https://www.osce.org/event/mc_2018).

 

L’azione dell’Italia alla guida dell’OSCE nel 2018 si è basata sulle seguenti priorità:

  • Pieno sostegno politico, in continuità con l’azione delle precedenti Presidenze, agli sforzi per la ricerca di una soluzione alla crisi ucraina, basata sugli accordi di Minsk e in raccordo con il formato Normandia. Al contempo attenzione prioritaria è stata dedicata al ruolo dell’OSCE nei conflitti “protratti” (Nagorno-Karabakh, Transnistria, Georgia: Abkhazia e Ossezia).
  • Maggiore focus sulle sfide e le opportunità provenienti dal Mediterraneo, incluse le migrazioni, come sottolineato in occasione della Conferenza Mediterranea dell’OSCE tenutasi a Palermo il 24-25 ottobre 2017 (http://www.osce.org/event/2017-osce-mediterranean-conference);
  • Approccio pro-attivo sulle tre “dimensioni” di sicurezza dell’OSCE (politico-militare, economico-ambientale, diritti umani) e sulle nuove sfide transnazionali (terrorismo, cyber security, lotta ai traffici illeciti, dal narcotraffico al traffico di beni culturali).
  • Sulla Prima Dimensione (politico-militare) particolare attenzione è stata dedicata all’approfondimento del “Dialogo strutturato sulle sfide e i rischi alla sicurezza regionale, presenti e futuri”, volto a contribuire al ripristino di un clima di fiducia tra gli Stati Partecipanti, stimolando la discussione sull’evoluzione della sicurezza in Europa e sulle modalità per ristabilire un livello adeguato di “sicurezza cooperativa”.
  • La Presidenza italiana dell’OSCE ha poi proseguito il lavoro svolto dalle Presidenze austriaca (2017) e tedesca (2016) per rafforzare la Seconda Dimensione (economica e ambientale) dell’OSCE, che rappresenta un terreno in cui interessi comuni e meno divisivi possono contribuire ad alimentare un’atmosfera di cooperazione potenzialmente utile anche in ambiti più complessi. Abbiamo puntato a rafforzare il dialogo su questioni quali la promozione del progresso economico e della sicurezza attraverso l’innovazione, il capitale umano, il buon governo e la transizione energetica verde.
  • Importanza prioritaria ha rivestito, infine, la Terza Dimensione (diritti umani) nella convinzione che il rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e dello stato di diritto siano aspetti legati in maniera imprescindibile alla nostra sicurezza. La Presidenza italiana ha promosso l’universalità e indivisibilità di tutti i diritti fondamentali, nonché il contrasto a ogni forma di discriminazione e intolleranza. Particolare attenzione è stata dedicata al contrasto della tratta di esseri umani.

 

Sala stampa Osce: