L’Italia è tra i Paesi che maggiormente contribuiscono alla Coalizione Globale per il contrasto a Daesh, sostenendo attivamente gli sforzi della Coalizione in tutte le sue linee di azione: militare, stabilizzazione, contrasto alle fonti di finanziamento del terrorismo, i foreign terrorist fighters, e la contronarrazione. Nel suo fermo impegno a contrastare il terrorismo, l’Italia ha sviluppato una strategia multidimensionale che integra il suo impegno a livello nazionale ed internazionale al fine di massimizzare la sua efficacia e coerenza.
Il nostro Paese svolge un ruolo fondamentale nell’addestramento delle forze irachene. Co-gestisce il Gruppo di Lavoro della Coalizione sul contrasto al finanziamento di Daesh e guida il sotto-gruppo di formazione delle forze di polizia.
Contrasto al finanziamento del terrorismo: aggredire le finanze del daesh
L’Italia, insieme a Stati Uniti e Arabia Saudita, guida il ‘Counter-ISIS Finance Group’ (CIFG) (Gruppo multilaterale sul contrasto al finanziamento di Daesh), il cui fine e’ quello di individuare e interrompere le fonti di reddito e le reti finanziarie di Daesh.
Facendo leva sulla strategia di contrasto al finanziamento del Daesh sancita nel Piano d’Azione di Roma per il CIFG approvato nel marzo del 2015, l’Italia ha operato di concerto con i partner della Coalizione Globale con l’obiettivo di: individuare e impedire l’accesso al Daesh a sistemi finanziari regionali e internazionali, limitare le reti finanziarie globali del Daesh e le sue succursali geografiche, rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro internazionale e le misure di contrasto al finanziamento del terrorismo. A tale proposito, potenziare lo scambio di informazioni di intelligence finanziaria in seno alla Coalizione è fondamentale per migliorare il coordinamento con i nostri partner in materia dell’assistenza tecnica fornita ai Paesi maggiormente esposti alla minaccia di Daesh.
A livello nazionale, negli ultimi anni sono state adottate leggi più severe per contrastare il finanziamento del terrorismo, conferendo alle autorità giudiziarie strumenti piu’ efficaci ed incisivi. Oltre a varare una nuova normativa penale mirata ad inasprire i controlli su coloro che finanziano gruppi terroristici – o che assicurino loro qualsiasi altro tipo di sostegno – l’Italia ha adottato misure restrittive nei confronti di jihadisti che si sono autoformati e dei foreign fighters. Al Financial Security Committee, un organo inter-agenzie dedicato, e’ stato affidato il compito di vigilare sull’intero processo, garantendo una osservanza continuativa e puntuale della normativa vigente e aumentando la condivisione informazioni.
Comunicazione
Il Daesh utilizza i social media per diffondere il terrore e plagiare le menti piu’ vulnerabili. La propaganda del Daesh continua a rappresentare una minaccia, nonostante la sua presenza sul territorio sia diminuita. L’Italia è membro del Gruppo di Lavoro sulla Comunicazione e offre il proprio contributo allo Strategic Communications Cell, la cui missione consiste nel contrastare la propaganda di Daesh e osteggiare la loro distorta narrativa e atroce ideologia.
L’Italia si adopera a rendere Internet uno spazio sicuro e a rafforzare la resilienza delle comunità contro la radicalizzazione. Lavoriamo su piattaforme digitali e i mezzi di comunicazione affinchè non diventino deposito e camera di risonanza di Daesh, e per potenziare il rilevamento precoce di contenuti estremisti, accelerando il processo di rimozione degli stessi.
Progressi in campo militare
L’Italia è tra i Paesi che maggiormente contribuiscono alla formazione delle Forze di sicurezza e di polizia irachene, facendosi carico di quasi il 30% delle attività di formazione della Coalizione.
Complessivamente, 26.500 unità sono state formate a sostenere il governo iracheno al fine di rafforzarne le capacità militari. Il totale raggiunge le 44.500 unità se vi si include le 18.000 unità della Polizia irachena formate dal Gruppo d’Azione per la Stabilizzazione dei Carabinieri.
Più specificamente, l’esercito italiano ha formato più di 17.000 unità in una varietà di campi come la fanteria, l’artiglieria, il contrasto agli ordigni esplosivi improvvisati (C-IED), i corsi di tiratori scelti e di intelligence e ha fornito varie tonnellate di attrezzature ai militari iracheni.
Inoltre, le Unità di Forze Speciali italiane impegnate in attività di assistenza militare, hanno formato olte 9.500 unità di Forze Speciali in vari campi come l’antisommossa, la protezione personale, infrastrutture sensibili, corsi di specializzazione sul terrorismo (Special Purpose Course Terrorism), corsi per cecchini, tecniche di combattimento avanzate, corsi per paramedici militari e tiro a segno da vicino.
L’Aeronautica italiana ha sostenuto le attività della Coalizione con 23.000 ore di volo in operazioni di pattugliamento, trasporto, riconoscimento e soccorso e di rifornimento carburante in volo.
I Foreign Fighters
Il nostro Paese è uno dei principali protagonisti del gruppo di lavoro sui Foreign Terrorist Fighters (FTF) il cui obiettivo è di contrastare il flusso di terroristi che cercano di attraversare le frontiere. Rafforzando la cooperazione tra le forze di sicurezza all’interno della Coalizione, il gruppo di lavoro FTF garantisce la condivisione di informazioni raccolte dalle forze della Coalizione nella lotta al terrorismo, potenziando cosi’ la sicurezza interna agli stati. Siamo impegnati a promuovere un maggiore coordinamento tra i servizi di intelligence e le forze dell’ordine per monitorare e prevenire flussi di foreign fighters. Pertanto risulta evidente che migliorare la condivisione delle informazioni e la cooperazione contribuisce a prevenire la radicalizzazione e a ridurre la probabilita’ di attacchi terroristici.
Stabilizzazione
La stabilizzazione dell’Iraq e della Siria è una delle tappe essenziali per sconfiggere il Daesh: e’ indispensabile garantire la sicurezza e la stabilizzazione e incentivare la ricostruzione di tutte le aree liberate.
L’Italia sostiene attivamente gli sforzi fatti dalla Coalizione Globale per rafforzare le capacità militari e delle forze di sicurezza del Governo iracheno ed è un partner chiave nell’ambito dell’addestramento delle forze di polizia irachene con il fine di garantire la sicurezza e lo stato di diritto nelle zone liberate. Inoltre, l’Italia è uno dei Paesi che ha più contribuito al UN Fund for immediate stabilization (FFIS) in modo continuativo.
In particolare, il Gruppo d’Azione dei Carabinieri ha addestrato oltre 18.000 unità, fornendo loro una formazione mirata su attività di pattugliamento mirate alla stabilità, come ad esempio un corso sulla legalità e l’ordine pubblico, tecniche e procedure di polizia, corsi sull’applicazione della legge, corsi sulle operazioni ad alto rischio, corsi per ufficiali di polizia donne, il rilevamento di ordigni esplosivi improvvisati (C-IED), corsi sulle attività di polizia a livello di comunità, corsi di formazione avanzata per la polizia, anti-terrorismo, la salvaguardia del patrimonio culturale, tecniche antisommossa e di controllo di folle, procedure preliminari per la protezione personale e corsi sull’investigazione della scena del crimine.
I corsi sono frequentati dalle forze di polizia locale, della polizia federale, dei SWAT, della polizia di frontiera, della polizia autostradale, della polizia curda ed altre.
L’Italia continuerà a sostenere le forze dei partner locali per stabilizzare e proteggere i territori liberati, cooperando con le autorità irachene locali per rendere sicure le loro città e fornire assistenza alle popolazioni locali.