Dal 5 al 7 dicembre 2019 si tiene a Roma, presso l’Hotel Parco dei Principi, via Gerolamo Frescobaldi 5, la Quinta Edizione della Conferenza Rome MED – Mediterranean Dialogues, promossa a partire dal 2015 dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’ISPI. La Conferenza si articola in 3 giornate di incontri. Partecipano ai MED Dialogues oltre 40 leaders tra Presidenti, Primi Ministri e Ministri e circa 1000 tra imprenditori, accademici, esponenti delle maggiori organizzazioni internazionali nonché studiosi ed esperti provenienti da oltre 50 Paesi. Anche quest’anno le oltre 40 sessioni sono articolate sui 4 pilastri "Shared security”, “Shared prosperity”, “Migration” e “Culture and civil society”. Aprirà i lavori del 6 dicembre il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi DI MAIO, mentre la chiusura è prevista sabato 7 dicembre con l’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe CONTE. Alla conferenza partecipano tra gli altri Idriss Déby ITNO, Presidente della Repubblica del CIAD, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim AL-THANI, Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri del Qatar e numerosi Ministri degli affari Esteri, tra cui: Sabri BOUKADOUM, Algeria; Sameh SHOUKRY, Egitto; Ayman SAFADI, Giordania; Subrahmanyam JAISHANKAR, India; Mohamed Taher SIALA, Libia; Carmelo ABELA, Malta; Riyad AL-MALKI, Palestina; Sergey LAVROV, Russia; Miroslav CERAR, Slovenia; Sabri BACHTOBJI, Tunisia; Mevlut ÇAVUŞOĞLU, Turchia; nonché Tawakkol KARMAN, Premio Nobel per la Pace, Yemen; Paolo GENTILONI, Commissario per gli Affari Economici, Commissione Europea; Geir O. PEDERSEN, Inviato Speciale per la Siria, Nazioni Unite; Ghassan SALAME’, Rappresentante Speciale del Segretario Generale per la Libia, Nazioni Unite, oltre al Presidente dell'ISPI, Giampiero MASSOLO.
MED Dialogues intende contribuire ad affrontare le sfide e le opportunità del Mediterraneo “allargato”, valorizzando le grandi opportunità che offre attraverso lo sviluppo un’agenda positiva. Tra i temi strategici al centro del dibattito le principali crisi regionali – con focus su Libia e Siria - le sfide poste dai processi di transizione in atto, la competizione geopolitica tra i diversi attori regionali, il terrorismo e il destino dell’ISIS, la gestione dei flussi migratori e l’impatto geopolitico dei cambiamenti climatici, i nuovi scenari energetici, il ruolo degli investimenti e dell’innovazione tecnologica nella regione. A rafforzare il contributo di idee e proposte sono stati organizzati nei mesi scorsi 10 incontri preparatori (Towards MED) a Doha, Ginevra, Bruxelles, Roma, Abu Dhabi, Mosca, Beirut, Washington, New York e Riad. Il 5 dicembre si tengono sempre al Parco dei Principi 9 Forum dedicati a temi specifici legati al Mediterraneo allargato.
• Anche quest’anno la conferenza “MED Dialogues” ha offerto la possibilità di discutere con il pieno coinvolgimento dei protagonisti della regione e i principali attori internazionali le sfide che attraversano il Mediterraneo allargato.
• I Med si confermano il principale appuntamento internazionale dedicato al Mediterraneo allargato. La sua capacità di attrazione anche rispetto ad attori globali ha trovato ulteriore conferma dalla partecipazione del Ministro degli esteri russo, Lavrov, del Ministro degli esteri indiano, Jaishankar, e del Ministro di Stato giapponese Wakamiya, con i quali il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Di Maio si è intrattenuto anche in via bilaterale.
• Dal 2016, MED figura nella classifica “Global Go to Think Tank Index”, elaborata dall’Università di Pennsylvania, dove nel 2018 si è classificata quale terza Conferenza internazionale al mondo, mentre nel 2016 e 2017 si è classificata al secondo posto.
• Al centro delle discussioni e degli incontri a latere avuti dal Ministro Di Maio la stabilizzazione regionale, il sostegno ai processi politici volti a superare le crisi in atto e il ruolo della mediazione delle Nazioni Unite, cui ha conferito specifico rilievo la partecipazione alla conferenza del Rappresentante Speciale per la Libia, Salamé, dell’Inviato Speciale per la Siria, Pedersen, della Rappresentante Speciale per Cipro, Spehar, del Rappresentante ONU in Libano, Kubis, e del Comandante della missione UNIFIL, Gen. Stefano Del Col.
• Un focus specifico è stato posto sulla Libia, anche in relazione alle sfide del terrorismo e dei fenomeni migratori, con uno sguardo all’area del Sahel, strettamente legata alla vicenda libica e la cui rilevanza è testimoniata dalla partecipazione ai Med Dialogues del Presidente Déby. La riunione dei Paesi vicini della Libia presieduta il 6 dicembre dal Ministro Di Maio con la partecipazione di Algeria, Chad, Egitto, Marocco, Niger, Sudan e Tunisia ha permesso di raccogliere le sensibilità dei Paesi vicini che, pur non essendo tutti coinvolti nel Processo di Berlino, sono i più esposti alle ripercussioni della crisi libica. L’esigenza di promuovere una soluzione inclusiva, “Libyan-led” e “Libyan –owned” è stata altresì al centro degli incontri che il Ministro Di Maio ha avuto con il Ministro libico Syala, il Rappresentante Speciale Salamé e il Ministro degli esteri egiziano, Shoukry.
• La stabilizzazione regionale è stata declinata anche rispetto alle altre sfide prioritarie che l’area è chiamata ad affrontare. Innanzitutto le tensioni nel Golfo da superare attraverso la promozione del dialogo regionale, anche con riferimento alla sicurezza della navigazione e alla gestione delle minacce alla sicurezza, una tematica che il Ministro Di Maio ha potuto approfondire negli incontri bilaterali con il Ministro degli esteri del Qatar, Al Thani e con il Ministro di Stato saudita Al Jubeir. L’esigenza di ricomporre il conflitto in Siria, le cui ramificazioni toccano anche la Libia, e il possibile contributo dell’Italia in questa direzione, questioni affrontate nei colloqui alla Farnesina con l’Inviato Speciale Pedersen e il Ministro degli esteri turco Çavuşoğlu. Infine, l’importanza di un rilancio del negoziato di pace fra Israele e Palestina quale elemento centrale per la piena stabilizzazione regionale, come emerso anche negli incontri avuti dal Ministro Di Maio con gli omologhi israeliano, Katz, e palestinese, Malki.
• Infine, le sfide poste dalla transizione e dalle riforme, a cominciare da quelle economiche necessarie per rilanciare la regione su un sentiero di crescita sostenuta e inclusiva, tematiche al centro degli incontri del Ministro Di Maio con i Ministri degli esteri algerino, Boukadoum, e libanese, Bassil.
• Dai lavori della conferenza è emerso un rinnovato impegno di tutti i Paesi coinvolti per favorire la piena stabilizzazione del Mediterraneo allargato e la consapevolezza che si tratti di un obiettivo dalla valenza strategica anche per l’Unione Europea, come emerso anche nell’incontro tra il Ministro Di Maio e il suo omologo sloveno, Cerar.
Dati e statistiche della presenza dell'Italia nel Mediterraneo
Fonte:Deliberazione del Consiglio dei Ministri “Missioni internazionali” del 23 aprile 2019
fonte: Elaborazioni Direzione Generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie, MAECI
fonte: Elaborazioni Direzione Generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie, MAECI
fonte: Elaborazioni Direzione Generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie, MAECI e Ministero dell’Interno
fonte: osservatorio Economico Ministero dello Sviluppo Economico (su dati iStAt/Eurostat/Banca d’italia) - Elaborazioni MAECI
fonte: Ministero dello Sviluppo Economico/ICE-Agenzia
fonte: rilevazione Studio Prometeia edizione 2018 su dati 2017
fonte: elaborazioni MAECi sulla base di fonti aperte
fonte: elaborazioni MAECi sulla base di fonti aperte
fonte: elaborazioni MAECI sulla base di fonti aperte
fonte: elaborazioni MAECI sulla base di fonti aperte
fonte: elaborazioni MAECi sulla base di fonti aperte
fonte: Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, MAECI
fonte: Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, MAECI
fonte: Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, MAECI



