Indicando la vostra cittadinanza, il vostro paese di stabile residenza, la durata e la motivazione del soggiorno in Italia, potrete verificare se avete bisogno di ottenere un visto per entrare in Italia. Per ogni tipologia di visto troverete anche le indicazioni utili sulla documentazione da presentare.
Per ulteriori informazioni visitate anche la pagina Competenza al rilascio del visto.
Qui trovate l'elenco delle sedi diplomatiche e consolari italiane all'estero
Per maggiori informazioni potete consultare la pagina Procedura rilascio visti.
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indica il costo per ogni tipologia di visto in fondo alla pagina con le risposte, dopo l’elenco dei documenti richiesti.
Per i visti nazionali (cioè per lunghi soggiorni), se l'istanza è valutata ricevibile e dopo gli accertamenti previsti, la Rappresentanza diplomatico-consolare rilascia il visto entro 90 giorni dalla richiesta (30 gg. per lavoro subordinato, 120 per lavoro autonomo).
Per maggiori informazioni visitate la pagina Termini rilascio visti
- La durata è il periodo effettivo di soggiorno massimo consentito;
- La validità è il tempo all'interno del quale il visto può essere fruito.
Ad esempio, se un visto Schengen ha una durata di 30 giorni e una validità di 90 giorni da oggi significa che posso utilizzarlo in qualsiasi momento dei prossimi tre mesi per entrare nello spazio Schengen per un massimo di 30 giorni.
Per maggiori informazioni visitate la sezione Ingresso e soggiorno per l'Italia
Il numero di ingressi è indicato sul visto, con l'indicazione 01 o 02 nel caso di uno o due ingressi, e l'abbreviazione MULT nel caso in cui si autorizzino più di due ingressi. Quando gli ingressi sono più di uno, il titolare del visto è autorizzato a uno o più soggiorni, la cui durata totale non sia superiore al periodo concesso dal visto, a decorrere dalla data del primo ingresso in area Schengen. È prevista la possibilità di rilascio di un visto per ingressi multipli con un periodo di validità compreso tra sei mesi e cinque anni ma solo con riferimento al visto Schengen uniforme e solo in casi eccezionali.
Devono comunque ricorrere le condizioni riportate all'art. 24, comma 2 del Codice dei visti.
Per ulteriori informazioni visitate la pagina Condizioni di ingresso in Italia.
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In questi casi, l'autorità competente a decidere sulla richiesta di proroga del soggiorno è la Questura di zona.
Se avete un visto nazionale (cioè di lunga durata), il visto rappresenta solo l'autorizzazione all'ingresso in Italia. Una volta attraversata la frontiera va richiesto il permesso di soggiorno, l'unico documento che vi permette di soggiornare legalmente in Italia.
Per sapere come fare a richiederlo e per sapere se si può prorogare visitate il sito della Polizia di stato.
Nel caso di diniego di visto Schengen o di visto nazionale che non sia stato richiesto per motivi familiari, potete presentare ricorso, tramite un avvocato, al T.A.R. del Lazio entro 60 giorni dalla data di notifica del provvedimento di diniego.
Nel caso di diniego di visto nazionale per motivi familiari, potete fare ricorso, tramite un avvocato, senza limiti di tempo, al Tribunale Ordinario.
Per ulteriori informazioni consultate la pagina Diniego di visto.
La decisione di diniego di un visto Schengen e i motivi su cui si basa sono notificati al richiedente mediante un modulo uniforme che trovate nel Codice dei visti.
I motivi del diniego sono comunicati al richiedente anche nel caso di diniego di visto per lungo soggiorno.
Nel caso di diniego di visto Schengen o di visto nazionale che non sia stato richiesto per motivi familiari, potete presentare ricorso, tramite un avvocato, al Tribunale Amministrativo Regionale(T.A.R.) del Lazio entro 60 giorni dalla data di notifica del provvedimento di diniego.
Nel caso di diniego di visto nazionale per motivi familiari, potete fare ricorso senza limiti di tempo, tramite un avvocato, al Tribunale Ordinario.
Per ulteriori informazioni consultate la pagina Diniego di visto.
Nel caso di diniego di un visto Schengen o visto nazionale che non sia stato richiesto per motivi familiari, potete presentare ricorso, tramite un avvocato, al T.A.R. del Lazio entro 60 giorni dalla data di notifica del provvedimento di diniego.
Nel caso di diniego di un visto nazionale per motivi familiari, potete fare ricorso, tramite un avvocato, senza limiti di tempo, al Tribunale Ordinario.
I documenti da presentare sono:
- formulario di richiesta di visto (cliccare qui)
- fotografia recente
- documento di viaggio in corso di validità con scadenza superiore di almeno tre mesi a quella del visto richiesto
- dichiarazione resa dal cittadino della U.E. o dello Spazio Economico Europeo, corredata da un suo documento di identità, che attesti il possesso dei requisiti previsti dalla legge (la cittadinanza UE, la residenza in Italia, il grado di parentela con il richiedente il visto e, se necessario, la condizione del congiunto di familiare a carico). Con questa dichiarazione il cittadino UE o SEE richiede la presenza in Italia del familiare.
- atti di stato civile od idonea documentazione amministrativa che attesti il legame di parentela
- in caso di figli minori, consenso al rilascio del visto sottoscritto dall'altro genitore
La fidejussione bancaria non garantisce in alcun modo il rilascio del visto.
Per informazioni su questo tema consultate la pagina Ingresso in Italia/mezzi finanziari.
Per informazioni dettagliate, vi consigliamo di rivolgersi all'Ufficio visti della Rappresentanza italiana più vicina.
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http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-we-do/policies/borders-and-visas/border-crossing/index_en.htmSe utile, qui troverete una guida all’uso del calcolatore: Per ulteriori informazioni consultate il Codice frontiere.
Il datore di lavoro italiano o straniero residente in Italia deve prima di tutto fare richiesta di 'nulla osta al lavoro' allo Sportello Unico per l'Immigrazione della Prefettura del territorio dove il lavoratore sarà domiciliato o dove ha luogo la sede di lavoro.
Una volta ottenuto il nulla osta al lavoro, potete rivolgervi alla Rappresentanza diplomatico-consolare italiana per chiedere il visto di ingresso in Italia.
Le categorie di lavoratori che possono entrare in Italia al di fuori del contingente stabilito dai decreti flussi sono elencate all'art. 27 del testo unico sul'immigrazione.
Per maggiori informazioni potete consultare la pagina visti, i siti del Ministero dell'Interno e della Polizia di stato.
Per maggiori informazioni consultate il sito web dell'Agenzia delle Dogane e la pagina Rimpatri.
E' una guida di facile e pronta consultazione per conoscere le principali disposizioni doganali che regolano bagagli, cose e animali al seguito del viaggiatore. Uno strumento di aiuto per chi arriva o parte dal nostro Paese, per essere in grado di predisporre in anticipo gli eventuali documenti necessari alla dogana. Fornisce inoltre utili informazioni a chi effettua l'acquisto di prodotti tramite internet.