Mongolia: entra in vigore nuova normativa su investimenti esteri
Recentemente il Parlamento mongolo ha approvato una nuova normativa in materia di investimenti diretti esteri. Il nuovo quadro legale semplifica le procedure di ingresso al mercato mongolo ed elimina le misure più controverse, tra cui l’approvazione governativa per gli investimenti in settori quali il bancario, l’estrattivo e le comunicazioni, nell’intento di ripristinare la fiducia degli investitori stranieri verso il Paese. La nuova legge dà anche alle imprese maggiore certezza su regime fiscale e quadro giuridico. In particolare prestabilisce il tasso di imposizione sul valore aggiunto per periodi variabili da 5 a 22 anni, a seconda delle dimensioni dell’investimento. La normativa offre inoltre agli investitori uno scudo contro eventuali cambiamenti legislativi, stabilendo che gli investimenti sono soggetti alle disposizioni in vigore al momento della firma del contratto. Infine le royalties minerarie e i dazi doganali saranno “stabilizzati” per gli investitori esteri per un periodo da 5 a 15 anni. È da rilevare che il nuovo testo abroga in larga parte la precedente regolamentazione in materia, emanata nel maggio 2012 che aveva dato luogo a forti contestazioni. Infatti, il Governo di Ulan Bator, nell’intento di proteggere asset strategici nazionali da acquisizioni estere, rendeva obbligatoria l’approvazione parlamentare per tutti gli investimenti stranieri di valore superiore ai 60 milioni di dollari in settori come l’estrattivo e il bancario. La decisione si era tradotta in un sensibile declino dell’afflusso di investimenti esteri. Nella nuova versione la necessità di un’approvazione da parte delle Autorità di Ulan Bator per le acquisizioni nei settori definiti strategici è limitata alle operazioni effettuate da aziende straniere a controllo pubblico per almeno il 50%.
Kazakhstan: cresce export italiano calzature e pelletteria
Si è svolta ad Almaty la 19esima edizione di “Moda Italia and Shoes from Italy. La manifestazione, che ha visto la presenza di circa 350/400 operatori, tra buyer ed importatori, ha registrato la partecipazione di oltre 80 aziende italiane (59 nel settore abbigliamento e 23 nel settore calzature), un numero superiore di oltre il 10% alla precedente edizione, fortemente interessate ad un mercato locale che è in continua espansione come indicano chiaramente i dati del nostro relativo export in tali comparti. Le esportazioni italiane in Kazakhstan anche nel primo semestre 2013 mostrano infatti un aumento a doppia cifra nel settore abbigliamento compresi gli articoli in pelle e pellicce (42,8 milioni di Euro pari a +16,3% rispetto allo stesso periodo del 2012) e nel settore calzature/pelletteria (24 milioni di Euro pari a + 20% rispetto allo stesso periodo del 2012).
(infoMercatiEsteri).
Russia: calano vendite auto
Le vendite di auto in Russia sono diminuite dell’8% ad ottobre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il mercato, annuncia l’associazione di categoria AEB, “non mostra segni di miglioramento”. Nei dieci mesi targati 2013 il calo ha raggiunto il 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dopo aver toccato un picco nel 2012 di 2.900.000 unità vendute, dall’inizio del 2013 le vendite di autovetture in Russia sono cominciate a scendere. Secondo il presidente dell’associazione AEB Automobile, Joerg Schreiber, “è improbabile che la stabilizzazione del mercato tanto attesa avvenga entro la fine del 2013”. All’inizio dell’estate il governo russo ha introdotto misure di stimolo per le vendite di auto che, tuttavia, non hanno avuto l’effetto desiderato da parte dell’industria. La tendenza rimane al ribasso.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Cina: apre a più investimenti privati nei gruppi statali
La Cina apre a un aumento degli investimenti privati nei grandi gruppi statali. Una materia che sarà oggetto di una profonda riforma. Le imprese private saranno dunque autorizzate ad acquisire tra il 10 e il 15% delle azioni delle imprese pubbliche, come riferisce il China Daily citando due funzionari di Stato. I gruppi statali cinesi usufruiscono di notevoli sussidi da Pechino e operano in situazione di monopolio in molti settori dell’economia come, solo per fare un esempio, quello dell’energia. Attualmente il caso di azionisti privati nella struttura di grandi gruppi pubblici resta estremamente raro. Secondo il China Daily i dettagli della riforma riguardante le imprese statali saranno noti al termine del terzo plenum del Comitato centrale del PCC che è iniziato sabato e dovrebbe terminare domani. Questa riunione di alti funzionari ha luogo in un albergo di Pechino gestito dall’esercito, alla presenza dei 376 maggiori leader del partito comunista cinese e dovrebbe sancire la via delle riforme per i prossimi dieci anni del gigante asiatico.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Commercio estero: la lotta a contraffazione è priorità (Zanonato)
“La lotta alla contraffazione è una delle grandi priorità”. Lo ha dichiarato il ministro allo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, durante il suo intervento alla Giornata nazionale di mobilitazione di Confcommercio. “Siamo di fronte ad un fenomeno criminale di straordinaria gravità – ha aggiunto – non del tutto percepito dai consumatori. Il fenomeno è in continua crescita e si modifica in continuazione seguendo i mercati”. Il ministro ha ricordato la situazione di grande difficoltà economica ma ha rilevato che “la lotta alla contraffazione non costa e dà uno straordinario beneficio alla nostra economia. Può dare un contributo importante al rilancio della crescita e per questo l’impegno del Governo è totale”. Zanonato ha annunciato l’attivazione di un osservatorio del ministero dello Sviluppo economico sul fenomeno contraffattivo.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Cina: prestiti bancari in forte calo
Il volume dei prestiti concessi dalle banche cinesi è sceso drasticamente nel mese di ottobre rispetto a settembre. Lo afferma la banca centrale cinese(PBOC). La tendenza è il risultato delle misure decise da Pechino per frenare l’inflazione
Le banche cinesi hanno accordato nuovi prestiti ad ottobre per 506,1 miliardi di yuan (83 miliardi di dollari) contro i 787 miliardi di yuan al mese precedente; il calo, ha precisato la Pboc, è del 35 per cento. I dati di ottobre stanno ben al di sotto delle aspettative degli analisti che avevano indicato un declino meno rapido per ottobre, intorno ai 600 miliardi di yuan.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Estonia: nel terzo trimestre pil +0,4%
L’Estonia, Paese della zona euro, esce dalla breve recessione che stava attraversando. Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Nel secondo trimestre il pil era calato dello 0,2% dopo una contrazione dell’1% del primo precedente. Nel 2012 il pil era aumentato del 3,9 per cento. L’andamento dell’economia estone resta legato principalmente al contesto economico internazionale, come ha spiegato Kaspar Oja, èconomiste della Banca d’Estonia. Il Paese baltico è stato il primo delle ex Repubbliche sovietiche ad adottare l’euro a gennaio del 2011.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)