Il Ministero degli Esteri è lieto di annunciare l’insediamento, nella loro nuova formazione, dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (CNIU). L’Assemblea e il Consiglio Direttivo, presieduti dal Dott. Franco Bernabè, accolgono rappresentanti designati dal Senato e dalla Camera dei Deputati, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e da vari Ministeri, nonché esponenti di rilievo della cultura italiana.
I due organi si sono riuniti per la prima volta oggi nella loro nuova composizione, in modalità virtuale, in un evento che ha visto un indirizzo di saluto formulato dalla Vice Ministra Marina Sereni, e dalla Direttrice Generale Aggiunta per l’Educazione dell’UNESCO, Stefania Giannini.
Centro propulsore per la promozione e attuazione dei valori e dei programmi dell’UNESCO in Italia, la CNU è stata istituita nel 1950 ed opera attraverso i due suddetti Organi: l’Assemblea, che pianifica le strategie da perseguire in ambito nazionale nei campi della cultura, dell’educazione, delle scienze e della comunicazione; e il Consiglio Direttivo, che cura l’attuazione degli orientamenti fissati dall’Assemblea.
Augurando buon lavoro ai nuovi membri, il Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale auspica che, grazie all’operato della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, la collaborazione tra il nostro paese e l’organizzazione possa rafforzarsi ulteriormente, nella ricerca di risposte comuni alle sfide globali.
Membro dell’UNESCO da più di settant’anni, l’Italia ricopre un ruolo di grande rilievo nell’organizzazione: è il primo contributore in termini finanziari e partecipa attivamente ai molteplici programmi e iniziative posti in essere nei settori dell’educazione, della cultura, delle scienze naturali e umane, della comunicazione e dell’informazione. Questo forte impegno è in linea con la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio culturale e naturale: basti ricordare che l’Italia detiene il primato per numero di siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, a pari merito con la Cina (55 siti).