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Arabia frontiera di nuove opportunità (Il Sole 24 Ore)

Arabia frontiera di nuove opportunità
Arabia frontiera di nuove opportunità

L’Arabia Saudita è per l’Italia un partner internazionale di primo piano. Un Paese straordinariamente ricco di storia, cultura e risorse, in una posizione strategica lungo la nuova Via del Cotone verso l’India e l’Indo-Pacifico e con una popolazione che guarda con sempre maggior interesse all’Italia e alle sue imprese. I numeri parlano da soli: le ultime previsioni annuali danno il PIL di Riad in aumento per la fine del 2025 di oltre il 4%, stima che gli analisti confermano anche per il 2026.

Dal 2022 il nostro export è aumentato di quasi il 20% ogni anno. A fine 2024, il nostro interscambio era di circa io miliardi di euro. In ambito energetico, Riad è il nostro sesto fornitore di petrolio, ma sta aumentando anche l’importanza della nostra collaborazione nel settore delle energie alternative con un interessante potenziale nel settore dell’idrogeno.

Il Regno, inoltre, è in profonda trasformazione grazie alla “Saudi Vision 2030”, un ambizioso piano di ammodernamento economico che abbraccia moltissimi ambiti, fra cui energia, infrastrutture, innovazione, cultura, difesa e in cui le nostre eccellenze tecnologiche e imprenditoriali potranno dare un contributo determinante. Vogliamo diventare un partner di primo piano nella trasformazione saudita.

Le nostre nazioni lavorano fianco a fianco nel solco tracciato a Riad, lo scorso gennaio, dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Principe e Primo Ministro saudita Mohammad bin Salman, con la firma di accordi per circa 10 miliardi di dollari. Si è trattato di intese che hanno elevato le relazioni bilaterali a partenariato strategico e sono state ispirate da una comune visione: potenziare le infrastrutture per contribuire a realizzare concretamente l’IMEC, l’India-Middle East Europe Economic Corridor, la nuova “Via del Cotone” che ambisce a potenziare i collegamenti commerciali, energetici e digitali tra Asia ed Europa.

Si tratta di un progetto che riveste un elevato interesse strategico per entrambi i Paesi e comprende anche settori come difesa, energia e data center. Le infrastrutture italiane – e in particolare il porto di Trieste e i porti italiani dell’Adriatico – possono diventare un hub e terminale tra Europa e India, dove tornerò a dicembre proprio per approfondire il progetto.

Avevo visitato Riad nel 2023, nei primi mesi del mio mandato. Martedì prossimo tornerò nel Regno per guidare una grande missione di sistema: 500 imprese italiane seguiranno il Governo per esplorare le nuove frontiere di opportunità che schiudono, prima con un Forum Imprenditoriale dove parteciperanno oltre 900 imprese e poi con tre giorni di eventi che anticipano l’edizione 2026 del Salone del Mobile di Milano.

Alcuni nostri campioni industriali come Leonardo, Fincantieri, Webuild, Ferrovie dello Stato, Italferr, SNAM, IVECO, Ferrero, MaireTecnimont, SAIPEM sono già presenti nel Paese, ma vogliamo sostenere le imprese, anche le imprese più piccole, in nuove opportunità d’affari e investimento, soprattutto nel campo delle infrastrutture per la mobilità sostenibile e in vista di grandi eventi internazionali come EXPO 2030 e i Mondiali FIFA 2034.

Nel corso della missione affronteremo le priorità segnalateci dalle nostre imprese, ma ripeto siamo pronti ad ascoltare tutte le aziende che volessero investire o espandersi nel Paese. Per assisterle al meglio, inaugurerò una nuova antenna SIMEST nella capitale saudita. Visiterò anche il cantiere di WeBuild – gruppo che ha già contribuito alla costruzione della estesissima metro driverless di Riad – nel GIGA Proyect Diriyah Gate Development Authority, dove è prevista la costruzione di un grande complesso culturale e economico.

Parleremo con i sauditi di città del futuro, infrastrutture, sostenibilità e mobilità, connettività digitale e multisettoriale, agribusiness e tecnologie per le risorse idriche, industrie creative, cultura e sport oltre che naturalmente di moda, beni di lusso, sanità e industria farmaceutica, che hanno trainato le nostre esportazioni. Solo nel 2024 il nostro export farmaceutico ha raggiunto i 433,2 milioni di euro (+104,4%), mentre il settore moda e lusso ha raggiunto nello stesso periodo 270 milioni di euro, +18 per cento.

Ma non è solo l’economia che avvicina Italia e Arabia Saudita. È anche una genuina propensione alla pace, su cui collaboriamo innanzitutto per il Medio Oriente. La nostra cooperazione sulla crisi di Gaza è un esempio di questo impegno: condividiamo con Riad la convinzione che solo un percorso credibile verso una soluzione a due Stati possa portare una pace duratura fra israeliani e palestinesi.

La nostra credibilità agli occhi del mondo arabo si è infatti ulteriormente rafforzata grazie alle intense attività umanitarie di appoggio ai palestinesi con il programma “Food for Gaza” e alle evacuazioni mediche salvavita dalla Striscia. Siamo il primo paese occidentale per il numero di Gazawi accolti (1.300 persone, tra cui oltre 200 bambini bisognosi di cure mediche).

Adesso dobbiamo guardare insieme al futuro e iniziare al più presto la ricostruzione della Striscia. Italia e Arabia Saudita hanno un’ambizione condivisa: lavorare per un futuro fondato su stabilità, prosperità sostenibile ed eccellenza tecnologica, con una collaborazione a tutto campo nel rispetto delle rispettive identità culturali che ci definiscono.

 

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