I collegamenti tra Italia e Francia sono d’importanza strategica per il nostro Paese. Basti considerare che la Francia è il secondo partner economico-commerciale dell’Italia: le nostre economie hanno un elevato grado di interdipendenza, con un interscambio che nel 2022 valeva 111,2 miliardi di euro e che è in significativa crescita (+20% rispetto ai 92,5 miliardi del 2021). E i flussi anch’essi molto rilevanti, con quasi 4,6 milioni di arrivi in Italia dalla Francia nel 2022.
Per questo è decisivo l’accordo che Francia e Italia hanno raggiunto nell’incontro della “Commissione Intergovernativa del Monte Bianco”, riunita giovedì scorso. Il tunnel del Monte Bianco resterà aperto fintanto che non sarà stabilizzata la situazione del tunnel del Fréjus.
La frana del 27 agosto in Savoia infatti aveva determinato una circostanza del tutto imprevista, con il blocco della linea ferroviaria e stradale del Fréjus, proprio pochi giorni prima della chiusura straordinaria del Traforo Monte Bianco che era stata da lungo tempo programmata. Il rischio era quello di paralizzare gli scambi di merci e di persone tra l’Italia e la Francia e non solo. Si pensi ai collegamenti con la Spagna, i Paesi Bassi, il Belgio e il Regno Unito.
Con la mia collega Catherine Colonna abbiamo deciso di convocare d’urgenza la Commissione intergovernativa tra Italia e Francia: la riunione è stata molto positiva. Abbiamo deciso di sospendere per un anno i lavori che avrebbero comportato una chiusura totale del tunnel per concentrarsi su quelli urgenti e importanti sotto il profilo della sicurezza. Lavori che potranno essere effettuati dal gestore con chiusure mirate, minimizzando l’impatto sulla circolazione e soprattutto assicurandosi che queste chiusure avvengano soltanto in presenza di una piena funzionalità del Fréjus.
I lavori più importanti si faranno tra un anno, quando, fra le altre cose, sarà attivo il raddoppio del Fréjus. Non potevamo permettere la chiusura contemporanea di entrambe queste arterie di collegamento con la Francia. Ciò avrebbe significato isolare l’intero Nord Ovest, un territorio con una forte vocazione industriale e turistica che necessita anzi di un potenziamento dei collegamenti con il resto d’Europa. Abbiamo così assicurato che le vie di comunicazione rimarranno aperte durante la stagione invernale, molto importante per l’afflusso di turisti dalla Francia.
È necessario che la politica si faccia carico delle richieste dei nostri territori e lavori per rafforzare e ampliare questi collegamenti. I recenti eventi dimostrano come sia ormai indispensabile mettere in campo misure e soluzioni in tal senso. Penso, ad esempio, al progetto per la realizzazione della seconda canna per il Traforo del Monte Bianco, che porrò con sempre maggior forza, a partire dall’incontro che avrò a Parigi il 25 settembre con la mia collega Colonna. Il 31 ottobre ho convocato il Comitato transfrontaliero a Torino per affrontare tutti questi temi.
Il Governo intende lavorare per dare al Nord Ovest una sempre maggior capacità di protezione verso il resto d’Europa, nell’interesse delle imprese, dei trasportatori, dei turisti. Ma non è una questione solo infrastrutturale, e nemmeno solo economica. Ha un significato molto più profondo, perché quello che è in gioco sono i collegamenti tra due Paesi, Italia e Francia, che hanno un legame di un’intensità e una profondità uniche. Collegamenti che vanno ampliati, intensificati, approfonditi.
Tajani: «Infrastrutture strategiche per consolidare le relazioni tra i paesi» (Il Sole 24Ore)
