Crocevia di antiche civiltà, il Turkmenistan rappresenta una delle aree più ricche e affascinanti dell’Asia Centrale, un ponte naturale tra la Mesopotamia, l’altopiano iranico e la Valle dell’Indo. Fin dal III millennio a.C., le sue rotte commerciali hanno favorito non solo lo scambio di beni preziosi, ma anche la circolazione di idee, tecniche e conoscenze che hanno contribuito allo sviluppo delle civiltà orientali e occidentali. Lo scorso 25 ottobre, nella splendida cornice dei Musei Capitolini di Roma, è stata inaugurata la mostra “Antiche Civiltà del Turkmenistan”, un’opportunità unica per ammirare straordinari capolavori mai esposti prima al di fuori del Turkmenistan. Si tratta di reperti eccezionali provenienti dalla Margiana protostorica e dal sito di Nisa, nell’antica Partia, che raccontano una storia che si sviluppa dal III millennio a.C. al I secolo d.C. L’inaugurazione si è svolta alla presenza del Presidente del Turkmenistan Berdimuhamedov, del Sindaco di Roma Gualtieri, e dei curatori della mostra Claudio Parisi Presicce, Barbara Cerasetti, Carlo Lippolis e Mukhametdurdy Mamedov. Promossa da Roma Capitale, Dipartimento Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la mostra è realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura del Turkmenistan, ISMEO – Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, CRAST (Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia) e l’Università di Torino. L’organizzazione è a cura di Zètema Progetto Cultura.
Il TAP – Togolok Archaeological Project nell’antica Margiana
Dal 1990, la Missione Archeologica Italo-Turkmena è stata impegnata in numerosi progetti nella regione storicamente nota come Margiana, corrispondente al ventaglio alluvionale del fiume Murghab, nel sud del Turkmenistan. Nel corso degli anni, la Missione ha indagato un’area di oltre 20.000 chilometri quadrati, registrando circa 2000 siti databili dall’Età del Bronzo al periodo islamico. Togolok, in particolare, è un complesso di oltre 30 siti, di cui il tumulo principale è Togolok 1. Su di esso, dal 2014, si sono concentrate le ricerche. Il team archeologico del TAP – Togolok Archaeological Project, diretto dalla Dott.ssa Barbara Cerasetti (FU Berlin; ISMEO), in collaborazione con l’Università di Berna, ha raccolto una grande quantità di dati sulle ultime fasi di occupazione del centro proto-urbano di Togolok 1, afferente alla cosiddetta GKC (Greater Korhasan Civilization). I principali partner del TAP – Togolok Archaeological Project sono ISMEO – Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, Freie Universität Berlin, Universität Bern e il Ministero della Cultura del Turkmenistan. Il progetto è sponsorizzato da DFG – Deutsche Forschungsgemeinschaft, dall’ISMEO, dalla Society for the Exploration of Eurasia, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Max Planck Institute, dal Deutsches Archäologisches Institut e dall’Università del Salento.
Le ricerche del CRAST a Nisa Partica
I lavori a Nisa della missione del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino (CRAST), realizzati grazie al contributo del MAECI e alla collaborazione con l’Università di Torino, si inseriscono nel più ampio campo di ricerca “L’eredità di Alessandro e la formazione dell’arte partica. Ricerche sull’irradiazione della cultura ellenistica in Asia”. Provenienti dalle regioni a sud del Mare d’Aral i Parti, verso la metà del III secolo a.C. si liberano dal controllo dei Seleucidi (eredi di Alessandro Magno) e si impadroniscono delle regioni corrispondenti agli attuali Turkmenistan meridionale e Iran nord-orientale. È il prodromo di una gloriosa e secolare epopea che li vedrà dominare le regioni orientali dal Murgab all’Eufrate, e qui rivaleggiare con Roma e, solo nel III secolo d.C., soccombere ai Sasanidi. Una delle prime fondazioni partiche è Nisa, l’antica Mithradatkert (“fortezza di Mitridate”): la sua dominante posizione topografica e le imponenti mura turrite in crudo dovevano dare al visitatore l’impressione di una guarnita roccaforte. Eppure, la reale destinazione di questo impianto non era militare/strategica, ma piuttosto la celebrazione ed esaltazione della regalità partica e della potenza del nuovo gruppo etnico affermatosi sulla scena internazionale. Dal 1990 il CRAST è impegnato a Nisa, grazie alla collaborazione con il Ministero della Cultura del Turkmenistan. Gli scavi italiani hanno indagato dapprima il settore centrale di edifici cerimoniali, poi un ampio complesso di magazzini e produttivo. Negli ultimi anni si è aperto un nuovo settore all’estremità nord che sta rivelando la presenza di un edificio monumentale, la cui natura resta ancora da definire. Il CRAST ha anche condotto studi e ricerche sui materiali conservati presso i musei della capitale, pubblicato articoli e monografie, curato la conservazione delle strutture scavate. La mostra accoglie una sezione dedicata ai più significativi ritrovamenti avvenuti nell’ultimo secolo di ricerche: oggetti che per la prima volta in assoluto escono dalle frontiere del Turkmenistan, come gli spettacolari rhyta in avorio. In mostra anche un modello del sito in scala con videomapping, elaborato dal Politecnico di Torino, che presenta al visitatore le strutture del sito e la storia delle ricerche.
Si ringrazia il CRAST e l’ISMEO per l’autorizzazione a divulgare le immagini di questo articolo.
Antiche civiltà del Turkmenistan | Musei Capitolini