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Nel 2026, l’Italia prevede di investire ulteriori 500 milioni di euro in India. Inoltre, India e Italia hanno fissato l’obiettivo di raggiungere un commercio bilaterale pari a 20 miliardi di dollari entro il 2029. Di conseguenza, il Ministero degli Affari Esteri italiano, tramite l’agenzia SIMEST, ha avviato una linea di finanziamento dedicata all’India per sostenere le imprese italiane nell’ingresso nel mercato locale e nella creazione di joint venture.
“L’India è una priorità per l’Italia e un amico di lunga fiducia”, ha dichiarato Antonio Tajani, vice Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, durante la sua recente visita in India. “Le aziende italiane stanno manifestando un crescente interesse per questo Paese straordinario e ricco di opportunità. Non vogliamo solo esportare di più, ma anche aumentare le collaborazioni industriali, le joint venture, i progetti di co-sviluppo e di co-produzione”.
L’accordo di libero scambio (FTA) tra India e UE è tra i più attesi e Tajani si è detto ottimista riguardo alla sua conclusione in tempi brevi. “Crediamo sinceramente che possa essere concluso rapidamente”, ha dichiarato a Business India. Durante la sua permanenza in India, Tajani ha partecipato all’Italia-India Business Forum.
“Con le negoziazioni dell’FTA India-UE in corso, la nostra partnership con l’Italia avrà un ruolo fondamentale nello sbloccare nuove opportunità e nel perseguire obiettivi di sviluppo condivisi”, ha affermato Piyush Goyal, Ministro del commercio e dell’industria, dopo l’incontro con Tajani. Ha inoltre ribadito l’impegno dell’India a rafforzare la partnership economica e industriale con l’Italia, con l’obiettivo di espandere il commercio, aumentare gli investimenti e elevare la collaborazione commerciale.
Tajani ha visitato la National Stock Exchange di Mumbai per sottolineare l’importante ruolo che la finanza può avere nel progresso della partnership bilaterale Italia-India, in particolare nei settori economico, dell’innovazione e degli investimenti.
Ha interagito con rappresentanti italiani e indiani di fondi e autorità finanziarie, concentrandosi sulle prospettive economiche future e sulle possibili sinergie tra i due Paesi.
Riguardo al solido ambiente degli investimenti, i funzionari italiani hanno sottolineato che 9.266 fondi e 2.397 società di investimento provenienti da 58 Paesi hanno investito in società italiane quotate.
Il commercio tra India e Italia è in crescita, con un commercio bilaterale che ha raggiunto 14,5 miliardi di dollari nel 2023-24, rendendo l’Italia il quarto partner dell’UE per l’India. Le principali esportazioni dall’India includono abbigliamento, pelle e componenti auto, mentre l’Italia esporta in India macchinari, prodotti chimici ed energia. Entrambi i Paesi mirano a una cooperazione tecnologica e industriale più profonda, con l’obiettivo di raggiungere 20 miliardi di dollari di scambi entro il 2029 attraverso joint venture e piani strategici.
“Circa 700 aziende italiane operano già in India”, ha informato Tajani durante il forum economico. “Vogliamo accogliere ulteriori investimenti, creare sinergie tra le aziende e facilitare gli scambi anche attraverso la creazione di un hub dell’innovazione in India, per rendere i nostri ecosistemi ancora più efficaci. L’obiettivo comune è raggiungere 20 miliardi di dollari di scambi entro il 2029”.
Goyal, tuttavia, non ha fornito una tempistica precisa per la firma dell’accordo, assicurando però che tutte le questioni saranno risolte per garantire un accordo equo, equilibrato e vantaggioso per tutte le parti. Il Ministro ha sottolineato che l’intesa tra economie di dimensioni e potenziale di crescita come India e Unione Europea sarà un “accordo definitorio” del XXI secolo.
Un senso di urgenza
“Ovviamente, ci vorrà tempo”, ha detto Goyal, “poiché ci sono molti aspetti da considerare. È necessario guardare al futuro, tutelare le sensibilità da entrambe le parti e cogliere le opportunità immediate, affinché imprese e cittadini su entrambi i lati possano beneficiare”. Le negoziazioni procedono con senso di urgenza, ma senza fretta né scadenze forzate, ha aggiunto il Ministro.
Paesi come l’Italia potranno esportare vini e automobili in India, mentre l’India potrà esportare whisky, tessuti e componenti auto verso il blocco dei 27 Paesi. Sia Goyal che Tajani hanno sottolineato la necessità di cooperazione tra democrazie per garantire un approvvigionamento stabile di materie prime sui mercati globali. Il Ministro indiano ha anche evidenziato i rischi di concentrazione in un contesto di possibile strumentalizzazione del commercio.
Il Vicepremier italiano ha affermato che nessun Paese può decidere da solo il prezzo delle materie prime, fondamentali per la produzione. È necessario un accordo politico tra Italia, resto d’Europa, India, Giappone e Stati Uniti su questo aspetto, ha aggiunto.
Tajani ha individuato nei settori farmaceutico, sicurezza marittima, tecnologia e difesa le aree di possibile cooperazione. Ha inoltre sottolineato il ruolo importante della partnership bilaterale nel rendere realtà il Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa. “Stiamo aprendo la strada a forti iniziative a favore del commercio e delle infrastrutture.
Questo corridoio è importante anche per la pace”, ha affermato Tajani.
Secondo Goyal, considerando i legami sempre più stretti tra Roma e Nuova Delhi, i rapporti India-Italia saranno una relazione definitoria del XXI secolo. Lo sport, secondo Goyal, è un altro ambito su cui entrambi i Paesi dovrebbero concentrarsi. Ha espresso la speranza che l’Italia sostenga la candidatura dell’India per ospitare le Olimpiadi del 2036.
La visita del Vicepremier italiano come impulso ai legami economici con l’India
La recente visita in India del Vicepremier Antonio Tajani, segnata dall’incontro con la National Stock Exchange (NSE) di Mumbai, segnala un impulso calibrato a rafforzare i legami economici, finanziari e d’investimento con Nuova Delhi, in un momento in cui gli imprenditori indiani cercano partner europei stabili.
Gli spread sui titoli di Stato italiani si sono significativamente ridotti dalla metà del 2022, avvicinandosi ai livelli francesi, indicando una percezione di rischio più bassa. Per fondi pensione, compagnie assicurative e asset manager globali basati in India, questo segnala un mercato maturo con rendimenti prevedibili.
Il dialogo tra fondi italiani e indiani e stakeholder finanziari, seguito immediatamente alla visita del Vicepremier alla NSE, è un’iniziativa osservata con attenzione da imprenditori e operatori economici.
Dal punto di vista indiano, la visita è significativa non solo come gesto diplomatico, ma come finestra di opportunità. L’Italia si presenta come un’economia finanziariamente disciplinata in Europa, con un deficit fiscale previsto intorno al 3% del PIL nel 2025, inferiore a quello della Francia e comparabile alla Germania, ha aggiunto Tajani.
“La finanza può giocare un ruolo essenziale nelle relazioni Italia-India. Può creare fiducia tra gli investitori e moltiplicare le opportunità di business”, ha dichiarato.
I rating creditizi sovrani italiani sono migliorati negli ultimi due anni, mentre gli indicatori occupazionali mostrano progressi costanti, riflettendo stabilità macroeconomica significativa per gli investitori indiani interessati all’espansione internazionale.
Per imprenditori e investitori istituzionali indiani, i mercati obbligazionari e azionari italiani rappresentano punti concreti di ingresso. Le aste di titoli di Stato italiani continuano ad attrarre forte domanda internazionale, con elevata liquidità e moderata volatilità sul mercato secondario, ha spiegato Tajani.
Il cibo come ponte culturale
La cucina italiana è stata recentemente insignita dal UNESCO del prestigioso riconoscimento di Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, dando il via a celebrazioni in tutto il mondo, incluso un evento speciale presso l’Ambasciata Italiana a Nuova Delhi. Alla celebrazione ha partecipato il Vicepremier e Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha preso parte attivamente alle festività. Tajani ha servito personalmente risotto allo zafferano agli ospiti, preparato dallo chef stellato Michelin Gianni Tarabini, appositamente inviato per l’occasione.
Indossando un grembiule, Tajani si è unito allo chef al banco di servizio, distribuendo porzioni fumanti di risotto a diplomatici, funzionari e ospiti. Il Ministro ha interagito con cordialità con i partecipanti, conversando con chi era in fila e posando per foto, aggiungendo un tocco personale alla serata. L’evento ha evidenziato il significato culturale della cucina italiana, riconosciuta dall’UNESCO non solo per le ricette, ma anche per le tradizioni, le pratiche sociali e il forte legame con la famiglia e la comunità. Gli ospiti hanno potuto apprezzare la ricca eredità culinaria italiana, con il risotto a simboleggiare la semplicità e l’eccellenza che caratterizzano la cucina italiana.
“Da oggi, la cucina italiana è Patrimonio dell’Umanità UNESCO”, ha dichiarato Tajani durante l’evento.