Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Carlo Sforza

Nato a Montignoso di Lunigiana il 24 gennaio 1872, deceduto il 4 settembre 1952.

Laureato in Giurisprudenza, diplomatico.

Entra in diplomazia nel 1896, ricoprendo una lunga serie di incarichi all’estero, fino a quando, nel 1921, Giolitti lo chiama a dirigere la politica estera italiana.

Nel 1922 è ambasciatore a Parigi, carica che abbandona all’avvento del fascismo. Nel 1927 è costretto ad emigrare.

Rientrato in Italia dopo il 25 luglio 1943, è Ministro senza portafoglio nel II Governo Badoglio e nel I Governo Bonomi.

Nell’immediato dopoguerra, è Presidente della Consulta Nazionale, membro della Costituente e, dal 1948, senatore.

Ministro degli affari esteri tra il 1947 e il 1950 nel III, IV, V e VI Gabinetto De Gasperi, firma il Trattato di pace con gli alleati e contribuisce all’adesione dell’Italia al Piano Marshall, al Consiglio d’Europa e all’Alleanza Atlantica.

Convinto assertore e artefice della politica italiana in senso europeistico, con De Gasperi porta l’Italia ad essere tra i membri del Consiglio d’Europa; il 18 aprile 1951 firma il trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, con il quale l’Italia diventa uno dei Paesi fondatori della CECA.

Nel luglio 1951, è Ministro senza portafoglio, incaricato degli affari europei, nel VII Governo De Gasperi.