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Italia rieletta in Consiglio dei Diritti Umani Onu per il mandato 2026-28

A cinque anni dall’ultimo mandato, l’Italia torna a sedere nel Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (CDU) da membro votante, riaffermando il proprio ruolo nella difesa universale dei diritti umani.

Oggi l’Assemblea Generale dell’ONU ha confermato la candidatura italiana con 179 voti. L’Italia è stata la nazione più votata nel Gruppo dei Paesi Occidentali, per la terza volta consecutiva dopo il risultato nelle elezioni alla Commissione ONU per le droghe narcotiche (2023) e al Consiglio Economico e Sociale (2024).

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha accolto con soddisfazione questa manifestazione di fiducia internazionale, un riconoscimento all’impegno di lunga data e all’attenzione del nostro Paese verso la protezione dei diritti umani, la promozione del dialogo globale, la tutela delle minoranze e il valore insostituibile della società civile.

Con questo nuovo mandato — il quarto dalla nascita del Consiglio nel 2006 — l’Italia si appresta a rilanciare il suo impegno. L’azione italiana nel CDU si concentrerà su temi quali la lotta contro ogni forma di discriminazione, la protezione dei diritti dei bambini, degli anziani e delle persone con disabilità, la difesa della libertà di espressione e di religione, così come la salvaguardia del patrimonio culturale e religioso. A questi si aggiunge una storica battaglia della diplomazia italiana: la moratoria universale sulla pena di morte, primo passo verso la sua completa abolizione.

L’Italia continuerà a lavorare fianco a fianco con tutti i partner internazionali per rafforzare l’efficacia del CDU. L’obiettivo è chiaro: fare del Consiglio un riferimento sempre più solido nella promozione dei diritti umani fondamentali, difendendone universalità, l’interdipendenza e il carattere non selettivo.

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