Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Tajani e la mediazione su Flotilla: «Lavoriamo per fare arrivare gli aiuti» (Quotidiano Nazionale)

Tajani e la mediazione su Flotilla: «Lavoriamo per fare arrivare gli aiuti» (Quotidiano Nazionale)
Tajani e la mediazione su Flotilla

ROMA «Siamo impegnati e stiamo lavorando in queste ore a una proposta di mediazione con Israele e con l’aiuto del governo di Cipro. Se accettata, questa proposta permetterà di far arrivare gli aiuti della Flotilla ai palestinesi – avvisa il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani da New York, dove si trova per l’assemblea dell’Onu -. Il piano prevede la consegna degli aiuti a Cipro, da dove verrebbero trasferiti al Patriarcato latino di Gerusalemme; a quel punto verrebbero trasferiti in Israele, con la garanzia del governo israeliano di farli arrivare a Gaza».

Ministro Tajani, sul fronte mediorientale vi state muovendo «anche» per arrivare, a determinate condizioni, al riconoscimento dello Stato palestinese.

«L’Italia vuole il riconoscimento della Palestina perché la nostra scelta è che bisogna costruire 2 Stati per 2 popoli, israeliani e palestinesi. II riconoscimento siamo pronti a farlo presto, ma non possiamo riconoscere uno Stato dove ci sia la presenza di Hamas: gli ostaggi, dunque, devono essere rilasciati e Hamas deve essere fuori da qualsiasi governo. Noi siamo sempre stati per la soluzione dei due Stati. Anche in questi giorni a New York lavoriamo per questo, per la pace e la ricostruzione a Gaza. Israele deve smettere di attaccare, deve fermarsi: siamo pronti ad approvare le sanzioni proposte dalla Commissione Ue e valutiamo possibili sanzioni finanziarie».

Sul fronte della guerra russoucraina, da Mosca arriva una gelata su ipotesi di pace o di tregua: il conflitto andrà avanti.

«È ciò che abbiamo sempre detto: in questo momento la Russia non vuole la pace, ma alla fine si dovrà rendere conto che tutto ciò porterà noi a indurire le sanzioni. Del resto mi pare che pure la pazienza americana si sia esaurita».

In Europa, però, si moltiplicano le provocazioni russe.

«Sono tentativi di testare le nostre reazioni. Non credo che Putin voglia la terza guerra mondiale. Credo invece che voglia rinforzare la sua posizione nell’area e cerca di vedere come reagisce l’Europa, come reagisce la Nato. Si tratta di provocazioni che verranno respinte certamente, ma ricordo episodi simili anche ai tempi della Guerra Fredda. Bisogna evitare l’escalation, ma i segnali di risposta devono essere dati».

Veniamo all’Italia: domenica nelle Marche e, a seguire, in altre regioni-chiave: quale è la posta in gioco del prossimo voto?

«Riteniamo che possa rafforzarsi nelle Marche il buon governo del centrodestra, e, in questo ambito, crediamo che possa essere apprezzato il ruolo che ha svolto Forza Italia nella regione a sostegno di Acquaroli. Più in generale, sono convinto che troveranno conferma i sondaggi che, nella totalità, danno Forza Italia in crescita rilevante. Siamo ottimisti sul risultato. E questo è una conferma di stabilità e di equilibrio, per dare spazio anche nei territori a un centro di garanzia».

Anche in Calabria e nelle altre regioni puntate a un risultato significativo?

«In Calabria abbiamo presentato tre liste di Forza Italia, a dimostrazione dell’ottimo stato di salute, lo stesso vale in Val d’Aosta dove il clima è molto positivo nei nostri confronti: c’è, insomma, voglia di centro, c’è voglia di forze che, tanto più in un momento di così di grande tensione nazionale e internazionale, svolgano una funzione di stabilità, di serietà, di credibilità. C’è voglia di un partito politico che dia dimostrazione di portare serenità: una forza rassicurante che è parte del centrodestra e che rafforza il centrodestra con le sue posizioni, la sua azione».

Nelle altre regioni al voto quando indicherete i nomi dei candidati presidenti?

«Noi siamo pronti a fare tutto ciò che serve per indicare i candidati: non abbiamo mai fatto ostruzionismo, tutt’altro, siamo pronti a decidere al più presto. Ritengo che al ritorno da New York, all’inizio della settimana prossima potremo indicare i candidati presidenti. In Campania e Puglia siamo per un candidato civico: abbiamo delle idee sui nomi e le abbiamo già espresse ai nostri alleati. In Veneto non abbiamo pregiudiziali nei confronti di nessuno, vogliamo vincere e governare bene, ma non accetteremo, come è avvenuto fino a oggi, di essere emarginati, vogliamo svolgere un ruolo da protagonisti al governo della regione. Sono molto fiducioso anche del nostro risultato in Toscana: ci siamo mobilitati tutti, ad ogni livello, con un messaggio positivo per il rinnovamento».

Nel fine settimana a Telese lancerete quella che qualcuno battezza come la nuova Forza Italia. Su quali basi?

«Da Telese arriverà un messaggio di forte identità di Forza Italia, perché presenteremo il ‘Manifesto della Libertà’ insieme con il Pantheon di alcuni grandi personaggi della storia che rappresentano un punto di riferimento per il nostro movimento. Sarà un evento identitario, dal punto di vista culturale e politico, per rafforzare il nostro ruolo e far capire che siamo una forza politica che ha una identità cristiana, liberale, riformista, garantista, atlantista, europeista. Per far capire che siamo sì alleati di Fratelli d’Italia e della Lega, ma siamo diversi e abbiamo una nostra identità e una nostra storia».

Chi ci sarà nel vostro Pantheon?

«Ovviamente Silvio Berlusconi, e con lui ci saranno, solo per citare le principali figure di riferimento, De Gasperi, Adenauer, Schuman. Ci saranno Salvo d’Acquisto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rocco Chinnici. Ma anche Gaetano e Antonio Martino, Luigi Einaudi. Ci saranno figure come Padre Pio, Giovanni Paolo II, Papa Ratzinger e Don Giussani. E ancora, Dante Alighieri, Ulisse e Penelope. E con loro tanti altri».

Da Telese, dunque, emergerà una nuova Forza Italia?

«I valori rimangono, ma è il mondo fuori che è cambiato e ci porta a dover affrontare in maniera diversa nuove sfide. E questo vogliamo fare faremo con il nostro nuovo “Manifesto della Libertà” dal quale emergerà come centrale e prioritario il concetto di libertà in tutte le sue declinazioni».

Ti potrebbe interessare anche..