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Rapporto ICE 2024-2025, l’Italia conferma la propria quota di mercato e guarda a nuovi mercati per la crescita

Rapporto ICE 2024-2025, l’Italia conferma la propria quota di mercato e guarda a nuovi mercati per la crescita
Rapporto ICE 2024-2025, l’Italia conferma la propria quota di mercato e guarda a nuovi mercati per la crescita

L’export italiano resta un pilastro dell’economia nazionale, anche in un contesto globale caratterizzato da rallentamenti e incertezze. È quanto emerge dal Rapporto ICE 2024-2025, che fotografa lo stato del commercio estero e le prospettive per l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Nel 2024 le esportazioni italiane hanno raggiunto i 623,5 miliardi di euro, un dato sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente (-0,4%), che ci conferma il 6° Paese esportatore al mondo a pari merito con la Corea del Sud, con una quota sul mercato mondiale del 3,1%. Inoltre, il saldo commerciale positivo è passato da 34 a 55 miliardi di euro. Tutte performance che confermano la resilienza del Made in Italy nonostante il rallentamento della domanda internazionale e i persistenti squilibri geopolitici.

Al centro restano le 84.000 imprese esportatrici persistenti, che impiegano 3,7 milioni di lavoratori e registrano una propensione all’export del 30,3%. Le grandi aziende generano oltre metà del valore esportato, ma cresce il contributo delle piccole e medie imprese, sempre più integrate nelle filiere globali.

Sul piano geografico, il saldo commerciale della seconda manifattura d’Europa migliora verso i Paesi extra-UE, con performance positive in Medio Oriente e Nord America, mentre rallentano i flussi verso Germania, Francia e Cina. Dal punto di vista settoriale, metallurgia e meccanica hanno registrato contrazioni, compensate dalla tenuta di agroalimentare, farmaceutica e moda.

Un dato particolarmente rilevante riguarda la partecipazione alle reti produttive globali: l’85,6% delle esportazioni italiane proviene da imprese coinvolte nello scambio bidirezionale di beni intermedi, segno dell’importanza dell’Italia nelle catene globali del valore.

Il rapporto sottolinea inoltre l’attrattività del Paese per gli investimenti diretti esteri: sebbene i flussi complessivi siano calati in valore, l’Italia resta tra le principali destinazioni europee per i progetti greenfield, soprattutto in settori tecnologici e legati alla transizione verde.

Per il 2025, l’ICE prevede uno scenario di graduale ripresa dell’export, sostenuta dall’innovazione, dall’ingresso in nuovi mercati emergenti e da una maggiore diffusione degli strumenti digitali per l’internazionalizzazione. Tra le priorità anche l’espansione delle imprese italiane in Africa e Asia e lo sviluppo di progetti congiunti ad alto valore aggiunto nei settori energia, sostenibilità e tecnologia.

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