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Intervento Binazionale Italia messico

(fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)


Signora Segretaria Espinosa Cantellano, cara Patricia,


Signori Delegati messicani e italiani,


il compito e l’onore di aprire i lavori della III Commissione Binazionale Italia-Messico mi sono tanto più graditi alla luce dell’eccellente stato dei rapporti italo-messicani a livello politico, nel settore economico-commerciale e anche nell’ambito culturale.


Questa riunione si inserisce in una linea di continuità con quella molto proficua svoltasi nel 2010 a Città del Messico. Oggi c’è però anche un importante elemento di novità. Per la prima volta, la Commissione si riunisce a livello ministeriale. La presenza mia e della Segretaria Espinosa Cantellano testimonia della volontà dei nostri Governi di far compiere un salto di qualità ai rapporti bilaterali.


Italia e Messico vantano tradizioni millenarie, una storia per molti aspetti parallela, una comune tradizione religiosa, una lingua con le medesime radici latine. La cultura e la storia ci uniscono in un rapporto di genuina e solida amicizia. Questo fattore comune contribuisce all’eccellente qualità delle relazioni bilaterali, facilitando – a tutti i livelli – il dialogo e la comprensione reciproca. Tra i nostri due Paesi esiste già da tempo un rapporto strategico, che oggi formalizziamo con la firma della Dichiarazione Congiunta. Il documento non si limita a fotografare lo stato dei rapporti bilaterali ma propone anche un rilancio a tutto campo delle nostre collaborazioni.


Anche grazie all’impulso della Commissione Binazionale, siamo riusciti a concludere in tempi brevi numerose e importanti intese bilaterali: in materia di estradizione e di cooperazione giudiziaria; di sicurezza e giustizia; contro le doppie imposizioni; nel campo della cooperazione scientifica, tecnologica e culturale. All’inizio dell’anno, abbiamo inoltre firmato due Memorandum: il primo sull’istituzione di un Business Council, il secondo sul rafforzamento dei rapporti tra piccole e medie imprese italiane e messicane. Per quest’ultima intesa abbiamo fatto affidamento sul modello italiano dei distretti, che auspichiamo possa essere riprodotto, con i necessari adattamenti, anche in Messico.


Abbiamo moltiplicato le occasioni di incontro tra i Vertici governativi dei nostri due Paesi. Vorrei ringraziare la Signora Segretaria per la sua partecipazione alle ultime riunioni ministeriali Uniting for Consensus e alla V Conferenza Nazionale Italia-America Latina, che si è tenuta lo scorso ottobre alla Farnesina. Anche noi, come voi, crediamo nella necessità di un rafforzamento della collaborazione tra ONU e G20, gruppo di cui il Messico detiene quest’anno la presidenza. La Presidenza messicana del G20 sa di poter contare sul pieno sostegno dell’Italia. Il Vertice di Los Cabos ha un’agenda ampia e ambiziosa, dall’economia al commercio multilaterale, dalla crescita verde al lavoro, dalla sicurezza alimentare allo sviluppo. La comunità internazionale è poi chiamata a dare una risposta alla questione urgente della crescita economica e del rafforzamento dei “firewalls globali” contro le turbolenze finanziarie. Gli eventi di questi mesi hanno confermato che la stabilità economica e finanziaria è un patrimonio collettivo da salvaguardare.


L’Italia sostiene l’esigenza di meccanismi di governance ampi e rappresentativi della comunità internazionale. E il Messico è nostro grande alleato in tutti i principali dossier multilaterali. Ricordo in particolare la riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sulla quale ho avuto modo di ricordare il nostro forte interesse l’altro ieri al Segretario Generale e al Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite; la tutela e la promozione internazionale dei diritti umani; la campagna per l’abolizione della pena di morte; la difesa della libertà di credo e delle minoranze religiose; il disarmo; la lotta contro i cambiamenti climatici, il contrasto al crimine organizzato transnazionale, inclusa la pirateria, e al narcotraffico; la lotta al protezionismo commerciale. Occorre che la nostra unità di intenti sugli obiettivi di fondo si traduca in un sempre maggiore coordinamento sulle azioni concrete da intraprendere.


Sul strettamente bilaterale, il Messico è uno dei nostri principali partner economici nel continente americano. Le cifre lo confermano. L’interscambio commerciale aumenta di anno in anno. Nel 2011, malgrado la difficile congiuntura economica, i flussi commerciali hanno raggiunto il livello record di 5,4 miliardi di dollari, con le esportazioni italiane cresciute del 25%. E le esportazioni messicane hanno addirittura registrato un incremento del 61%! E’ la conferma tangibile degli effetti positivi delle nostre politiche di libero scambio. A questi risultati dovrebbero guardare quanti ancora invocano misure protezionistiche o alzano dannose barriere.


Questi dati dimostrano la complementarietà e l’integrazione tra le nostre economie. Il mercato messicano riveste crescente interesse per gli imprenditori italiani. Registriamo con enorme soddisfazione la presenza in Messico di grandi Gruppi italiani: ENEL, FIAT-Chrysler, Gruppo Pirelli, Techint e Ferrero. Non ci sono però solo i grandi Gruppi. Ci attendiamo molto anche dal Memorandum sulle piccole e medie imprese e dalla nascita dei primi distretti industriali in Messico, in aree dove sono già attive le imprese italiane. In un quadro così incoraggiante, auspichiamo un incremento degli investimenti messicani in Italia. Il Business Council è uno strumento fondamentale di promozione.


La nostra volontà di cooperare va al di là delle relazioni economico-commerciali, investendo anche le aree della cooperazione culturale, scientifica e tecnologica. Vitale importanza riveste la qualità del nostro comune approccio alla lotta alla criminalità organizzata transnazionale: una minaccia globale che incide sulla vita dei nostri cittadini, inquina la politica, mina la vita democratica, determina instabilità internazionale, distorce la concorrenza e rallenta lo sviluppo. Di fronte a questi pericoli nessuno Stato può sentirsi al sicuro.


La lotta al crimine organizzato deve andare oltre le pur doverose risposte di ordine pubblico. Occorre mirare a disarticolare, nel rigoroso rispetto dei diritti individuali, i consessi criminali transnazionali; recidere i legami che essi intrattengono con soggetti politici ed economici, anche nel sistema globale; colpire i patrimoni illeciti; curare il disagio sociale e l’esclusione, che favoriscono la scelta criminale. E tutto questo richiede un rinnovato e formidabile impulso alla cooperazione internazionale: politica, giudiziaria e di polizia, che da tempo Italia e Messico hanno intavolato. Ricordo poi la proficua collaborazione tra i nostri Paesi, anche in un’ottica di sostegno alla Strategia di Sicurezza del SICA per dotare i Paesi centroamericani di misure legislative e operative armonizzate. Contiamo molto sulla stretta cooperazione regionale per sconfiggere il crimine organizzato.


In conclusione, ci auguriamo che l’impulso politico conferito alla Commissione Binazionale e la firma della Dichiarazione Congiunta possano inaugurare una nuova, ricca stagione capace di espandere gli spazi di collaborazione tra i nostri Paesi e di offrire più ampie prospettive di prosperità ai nostri sistemi economici, concorrendo a consolidare i legami di amicizia instauratisi nel tempo tra i due popoli.