Desidero far pervenire a tutti i partecipanti alla Conferenza “Le persone LGBTI nella realtà odierna” – rappresentanti di organismi internazionali, studiosi, magistrati, esponenti politici, espressioni dell’associazionismo, rappresentanti della stampa – il mio più caloroso saluto e l’augurio che questa giornata di approfondimento e riflessione su un tema così sensibile e di attualità possa contribuire alla rimozione di fattori di pregiudizio, intolleranza e discriminazione.
Abbiamo promosso questa Conferenza in occasione della ricorrenza domani della Settima Giornata contro l’omofobia istituita ufficialmente dall’Unione Europea nel 2007: il 17 maggio cade infatti il 24mo anniversario della rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’orientamento sessuale e l’identità di genere sono concetti e categorie che purtroppo possono ancora prestarsi a strumentalizzazioni per giustificare gravi violazioni dei diritti umani nei confronti delle persone LGBTI, che rappresentano un “gruppo vulnerabile”, vittime di persecuzioni, bullismo, maltrattamenti, fino alle forme più estreme della violenza, quali la tortura e l’omicidio.
Nel solco delle Linee – Guida per l’Azione Esterna dell’Unione Europea del 24 giugno 2013 e della prima risoluzione nel 2011 del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite sull’uguaglianza dei diritti a prescindere dall’orientamento sessuale, il nostro Governo annette grande importanza alla piena attuazione del principio delle pari opportunità che costituisce uno dei pilastri fondamentali di una società effettivamente inclusiva.
Sono inoltre certa che dai lavori della conferenza si potranno trarre utili indicazioni nella prospettiva del processo di Revisione Periodica Universale (UPR) – Secondo Ciclo, di cui l’Italia è quest’anno oggetto al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Nel 2010, nel Primo Ciclo della Revisione Periodica Universale, l’Italia ha infatti accettato la Raccomandazione n. 36 inerente al rafforzamento delle misure per vietare la discriminazione in base all’orientamento sessuale e alla identità di genere e per combattere i crimini causati da odio istigato su tali basi.
Ancora buon lavoro a tutti voi,