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Articolo del Ministro Emma Bonino sul quotidiano Frankfurter

 


(traduzione non ufficiale)


 


Per un‘ “Europa leggera”.


Il Ministro degli Esteri italiano a colloquio/di Jorg Bremer


Il nuovo Ministro degli Esteri italiano Emma Bonino vede l`Europa in una fase di profondo cambiamento. “Sono contenta che venga a cadere una regola del gioco sinora vigente che vuole che gli accordi economici e finanziari stipulati in ambito europeo in generale non si tocchino”. L`attuale sistema di governance politica, fondato sul compromesso tra le posizioni tedesca e francese, non è più sostenibile – come asserisce la Signora Ministro a questo giornale in un`intervista fatta a Roma l`Unione Europea deve essere in grado di reagire con maggiore flessibilità.


Emma Bonino si è insediata nei propri uffici nel Palazzo della Farnesina alla fine del mese di aprile, una moderna sede direttamente affacciata sul Tevere ma situata alla periferia di Roma. L`ex Commissaria europea, ex Ministro per le Politiche europee e vice-Presidente del Senato del Parlamento italiano, nata nel 1948 a Bra in Piemonte, si vede al vertice dell`Istituzione dalla quale può finalmente dar sfogo sotto il profilo politico alla propria passione per l`Europa, il Medio Oriente ed i diritti umani. Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, dichiara di tanto in tanto che la “grande coalizione” formata dal suo Partito Democratico (PD) e dal “Popolo della Libertà” (PdL) di Silvio Berlusconi deve resistere almeno 18 mesi, per essere in grado di attuare le riforme fondamentali della Costituzione e della legge elettorale.


La Signora Bonino preferisce invece considerare questo partenariato “inusuale” per l`Italia come un mandato forte di scadenza un po` più lunga per predispone le basi per un nuovo ruolo del Paese in Europa e nel mondo. L`esile Ministro, appartenente alla fazione liberale dei “radicali” ma che generalmente si dichiara indipendente, non ha molta simpatia per le forme tradizionali. A taluni, un`attivista per i diritti delle donne come lei che si è battuta anche per la sovranità del Tibet e per l`abolizione della pena di morte, può apparire poco diplomatica, ma proprio a causa dei suoi modi diretti quest`ultima ha tessuto una rete di amici sparsi in tutto il mondo, e la sua notorietà ad inizio di mandato è di gran lunga superiore a quella dei suoi due predecessori Franco Frattini del PdL ai tempi di Berlusconi ed il conte Giulio Terzi, ex Ambasciatore a Washington che ha guidato la Farnesina per un anno sotto il Governo Monti. La Signora Bonino invoca un`”Europa leggera”. Ma cosa vuol dire? Come spiega il Ministro stesso, da un lato intende “ribadire che la disciplina di bilancio di ciascun Paese è di grande importanza”; d`altra parte però “questa rigidità deve essere compensata in modo da non rafforzare gli euroscettici alle prossime elezioni”. Proprio per uno dei Paesi fondatori dell`Unione europea come l`Italia, tale eventualità sarebbe una tragedia, aggiunge, stigmatizzando i critici della Germania del fronte del PdL. “Il fatto che l`economia in Italia da anni non sia più in crescita non ha nulla a che fare con la presunta inflessibilità tedesca; e neanche i problemi della Grecia”.


Stando alle sue parole, le problematiche, pur restando l`assoluta necessità di una solidarietà paneuropea, hanno cause endogene e vanno affrontate anzitutto direttamente da parte dei rispettivi Paesi. “L`Europa è un enorme successo, fatto, questo, che molti talvolta purtroppo dimenticano, nonostante tale opinione fosse universalmente condivisa negli anni Novanta. L`Europa, malgrado tutti i problemi, deve continuare ad essere un successo”.
L`Italia deve “ridefinirsi economicamente”, ridurre la burocrazia, creare un sistema giudiziario più efficiente allo scopo di giungere ad una maggiore certezza del diritto per gli investitori attraverso processi più brevi, questo è quanto richiede la Signora Bonino. Ed è compito del Ministero degli Esteri quello di raccontare in Europa e nel mondo i successi derivanti da tali azioni e promuovere l`economia italiana. A tal riguardo, il Ministro pensa agli emigrati italiani che hanno nel corso degli ultimi secoli lasciato la propria Patria: si potrebbe magari fare opera di sensibilizzazione sui loro discendenti perché investano in Italia. “Anche la cultura, la più grande ricchezza dell`Italia, non si vende automaticamente: bisogna promuoverla” ed in tal senso, la Presidenza italiana dell`Unione europea tra un anno e l`Expo 2015 a Milano rappresentano due appuntamenti propizi.


Nel 2001 la Signora Bonino si è trasferita al Cairo per due anni per acquisire familiarità con la lingua e la cultura araba. Oggi lei ritiene che l`Unione europea debba tornare ad impegnarsi con maggiore intensità per una risoluzione del conflitto in Medio Oriente e per una soluzione di compromesso tra israeliani e palestinesi. “Ciò presuppone però ovviamente la disponibilità al compromesso delle due parti in conflitto”. In Libia l`Italia continuerà ad avvalersi dei suoi contatti di vecchia data per sostenere l`ex colonia italiana nel processo di stabilizzazione, dice il Ministro degli Esteri, rammentando gli interessi economici dell`Italia nel Paese ricco di materie prime. Riguardo alla guerra civile in Siria, la Signora Ministro asserisce che anche con un regime come quello di Bashar al-Assad occorre dialogare, e che nella ricerca di un compromesso in Siria va coinvolto anche l`Iran.