This site uses technical (necessary) and analytics cookies.
By continuing to browse, you agree to the use of cookies.

Articolo di Repubblica Milano – «La sfida dell’Ema»

Beppe Sala e Roberto Maroni ci mettono la faccia e volano a Bruxelles per sostenere la candidatura di Milano ad ospitare la nuova sede dell’Agenzia del Farmaco, che dovrà lasciare Londra dopo la Brexit. «Questa è la sfida che vogliamo lanciare – ha spiegato ieri il sindaco concludendo il suo discorso durante la presentazione della candidatura della città davanti alla business community internazionale riunita nella sede del Consiglio europeo -. Chiediamo fiducia, abbiamo il tocco magico in questo momento e siamo impegnati per procedere in questo modo. E chiediamo che la decisione sia presa su parametri oggettivi, perché pensiamo che le nostre possibilità siano assolutamente buone». L’incontro è stato organizzato dagli europarlamentari italiani. «Confidiamo che la decisione sarà presa sulla base del contenuto del dossier di candidatura e non sulla base di valutazioni di altro tipo – gli ha fatto eco il governatore Maroni -. Rischio che corriamo, e per scongiurare il quale siamo qui, perché sia una scelta tecnica e non di geopolitica».

Due discorsi rivolti non solo alla comunità del mondo degli affari, ma anche alle diplomazie europee. Visto che entro sabato la Commissione dovrà dare una valutazione delle candidature sulla base dei criteri concordati. Poi, sulla base della valutazione della Commissione, i ministri procederanno a un dibattito politico, a margine del Consiglio “Affari generali” del 2 novembre. Prima che il Consiglio europeo con il voto dei rappresentanti dei 28 Paesi membri prenda la decisione finale a novembre. Una missione nella quale si è impegnato finora tutto il governo a partire dal premier Gentiloni. Per questo, a Bruxelles ieri è volata anche la ministra alla Salute, Beatrice Lorenzin. «Rispetto ad alcune concorrenti, che hanno una buonissima posizione, dal punto di vista del traino del distretto tecnico scientifico, Milano è nettamente superiore – ha detto la ministra -. Alcune hanno in questo momento altre tematiche da affrontare, quindi diventano candidature più complicate. Milano è più che in pole position, ma ovviamente la gara va combattuta». Anche Sala è ottimista: «Vorrei dirvi che Milano è estremamente pronta a prendere questa sfida, come è stata pronta a prendere altre sfide in questi anni. Si è parlato di Expo, ma la vera capacità di Milano adesso è quella di attrarre investimenti, giovani, di far crescere le sue università. Tanti mi chiedono qual è il modello Milano. La risposta è che ognuna delle componenti della società sta facendo la propria parte». Il sindaco è convinto che nel dossier di candidatura «ci siano davvero tante componenti che dovrebbero essere molto gradite ad Ema e ai suoi uffici». Promette che «saremo rapidi e che continueremo a lavorare tra istituzioni in maniera bipartisan, così come stiamo facendo». Perché «quando è il momento di far sistema in Lombardia lo si fa. L’abbiamo fatto e lo faremo».

Concetto che è stato ripreso anche da Maroni: «Presentiamo la candidatura con il governo e con il Comune, in questa grande unione delle istituzioni, che in Italia non avviene spesso, ma che questa volta è avvenuta perché vogliamo che Milano diventi la nuova sede di Ema». A promuoverne la candidatura arriveranno oggi a Bruxelles anche esponenti dell’economia, della ricerca e della cultura. Ci saranno la vice presidente di Confindustria Licia Mattioli, la rettora della Bicocca Cristina Messa, il presidente di Sea Paolo Modiano, l’ad di Arexpo Beppe Bonomi, Diana Bracco di fondazione Milano per Expo 2015, lo chef stellato Carlo Cracco, il sovrintendente alla Scala Alexander Pereira, la vicepresidente di Assolombarda per la ricerca Elena Zambon, la quale si augura «che il Consiglio europeo riconosca il valore del nostro dossier. Siamo convinti che è il migliore in circolazione».

You might also be interested in..