Nei giorni più caldi della politica internazionale il ministro Antonio Tajani sceglie di tornare in Abruzzo per presentare la squadra dei candidati per le regionali del l0 marzo
Onorevole Tajani, qual è il ruolo nel centrodestra di Forza Italia, sia a livello nazionale sia in Abruzzo?
«Il difficile percorso che abbiamo intrapreso poco meno di un anno, dopo la scomparsa del nostro fondatore Silvio Berlusconi, ci sta portando a ragionare su quello che è stata e dovrà essere Forza Italia. Nel centrodestra, e in particolare in questa coalizione di governo, il nostro movimento è espressione della migliore tradizione politica italiana. Le nostre scelte sono cristiane, europeiste, liberali, riformiste. E in questo modo intendiamo il nostro ruolo nella coalizione. ll nostro europeismo è aiutato dal fatto che per 30 anni ho vissuto nelle istituzioni europee. In Italia siamo i rappresentanti del Partito Popolare europeo, il gruppo politico più decisivo. Ormai è evidente a tutti che a livello nazionale e locale (e penso proprio alle nostre regioni), l’Europa è la soluzione di molti problemi. L’Europa è la modalità con cui governare le nostre realtà, e quindi anche l’Abruzzo».
Perché l’impegno di Forza Italia per Marco Marsilio?
«Perché è stato un buon presidente di regione, equilibrato nei confronti di tutte le forze politiche. Perché tutta la giunta ha avuto la possibilità di interagire al meglio con il governo nazionale. Sono certo che le azioni politiche e amministrative avviate nel primo mandato potranno svilupparsi e compiersi ancora meglio nei prossimi 5 anni».
La coalizione di centrodestra è a trazione Fratelli d’Italia è d’accordo?
«Fratelli d’Italia è il primo partito della coalizione a livello nazionale. Ma Forza Italia in Abruzzo ha una sua forza, una sua capacità, una voglia di rappresentare i cittadini abruzzesi che non è seconda a nessuno. Siamo in Abruzzo, come a Roma, alleati leali e corretti, ma spingeremo fino in fondo per amministrare la regione facendo valere le nostre idee e la nostra visione, lavoreremo per avere un ruolo sempre importante e decisivo secondo i nostri principi e i nostri valori».
I sondaggi finora diffusi, dal primo del Pd al successivo di Fdl, tracciano un quadro molto differente del gap che separa le due coalizioni: si va da una distanza di 9/10 punti a un pareggio. Secondo lei qual è il dato più attendibile?
«Sì, i sondaggi, soprattutto quelli effettuati prima della presentazione delle liste, vanno sempre gestiti con molta cautela. Nel frattempo sono state fatte altre rilevazioni dai partiti di centrodestra e tutte confermano un netto vantaggio del nostro candidato rispetto al suo avversario. C’è un abisso tra le due coalizioni politiche. E visto che parliamo di numeri, porrei l’accento su un altro aspetto: parliamo di numeri reali, di persone in carne e ossa che riempiono cinema e teatri per seguire nostri candidati. Da quello che mi viene riferito al termine di ogni evento, si percepisce ovunque sul territorio un grande entusiasmo, una grande partecipazione, in particolare agli eventi di Forza Italia. Da un lato, dunque, abbiamo un ritorno appassionato agli albori di Forza Italia, con un livello di partecipazione senza precedenti negli ultimi anni; dall’altro un’incrollabile voglia di futuro a dispetto di coloro che ipotizzavano, o speravano, in un nostro dissolvimento all’indomani della scomparsa del Presidente Berlusconi».
Percentuali e seggi, quali obiettivi ha Forza Italia per le regionali in Abruzzo?
«Tutti i segnali ci dicono che Forza Italia il 10 marzo avrà un grande risultato elettorale, riuscirà anche a fare da traino alla stessa coalizione in vista delle elezioni europee di giugno. Abbiamo delle liste con candidati fortissimi e puntiamo alla conferma del risultato del 12% delle politiche del 2022. In questi mesi abbiamo saputo convogliare il consenso, coinvolgere persone di grandi qualità e avere adesioni anche da parte di liste civiche, penso nello specifico all’esperienza di Teramo e Lanciano. È davvero la dimostrazione, una volta di più, della crescita costante del nostro partito e del clima di collaborazione positiva che ho trovato nel movimento a livello regionale. ll merito è di tutto il coordinamento regionale, a loro va il mio personale ringraziamento per il prezioso contributo offerto al nostro movimento e per aver difeso e sostenuto le nostre idee in consiglio regionale. Siamo fiduciosi che il 10 marzo i cittadini abruzzesi riconosceranno il valore della nostra proposta politica».
Secondo il programma che il suo partito ha presentato agli elettori, quali sono le priorità in Abruzzo?
«Le nostre priorità mirano al rafforzamento delle infrastrutture che consentano alla regione di essere attrattiva, anche aprendosi al mondo delle imprese. Penso a tutte le migliorie legate alla mobilità, allo spostamento dei cittadini, a cominciare dall’ampliamento della pista dell’aeroporto d’Abruzzo e la realizzazione della Ferrovia Roma-Pescara, progetti chiave per incrementare la nostra competitività. Fu proprio il Presidente Berlusconi a parlare per primo della necessità di potenziare l’aeroporto e oggi finalmente questo sogno si sta per realizzare. Oltre a queste iniziative, ci impegniamo a supportare le partite Iva e le piccole e medie imprese, pilastri dell’economia regionale. Ma c’è poi un grande tema, tutto legato alla capacità della Regione di operare bene: la sanità. La prossima legislatura dovrà anche concentrarsi sulla riduzione dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie e sul potenziamento dei servizi territoriali; come evidenziato dal nostro contributo all’approvazione di una rete ospedaliera con nuove strutture».
Il suo legame con l’Abruzzo ha radici antiche e salde. Cosa ricorda di quegli anni che le generano ancora emozioni?
«Ho scelto di celebrare il centenario dell’Aeronautica militare italiana proprio in Abruzzo, dove ho svolto il mio servizio militare da ufficiale di complemento. Prestai servizio nella base radar di San Giovanni Teatino. I ricordi di quel periodo sono indelebili e li conservo con grande affetto. Servire lo Stato in quei mesi in Abruzzo mi ha permesso di vivere un’esperienza che ha lasciato un’impronta significativa, creando un legame emotivo duraturo con la regione. Amo l’Abruzzo, sento questa regione parte della mia vita».