Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Dichiarazione congiunta sulla situazione umanitaria a Gaza

Dichiarazione congiunta a nome di 29 partner in merito agli aiuti a Gaza e alle restrizioni che affrontano le ONG

La sofferenza umanitaria a Gaza ha raggiunto livelli inimmaginabili. La carestia si sta consumando sotto i nostri occhi. È necessario un intervento urgente per fermare e invertire la spirale della fame. Lo spazio umanitario deve essere tutelato e gli aiuti non devono mai essere strumentalizzati a fini politici.

Tuttavia, a causa di nuove e restrittive procedure di registrazione, organizzazioni internazionali non governative essenziali potrebbero essere costrette a lasciare a breve i Territori Palestinesi Occupati, con un ulteriore aggravamento della situazione umanitaria. Rivolgiamo un appello al Governo di Israele affinché autorizzi tutte le spedizioni di aiuti delle ONG internazionali e rimuova gli ostacoli che impediscono agli attori umanitari essenziali di operare. Occorrono misure immediate, permanenti e concrete per facilitare un accesso sicuro e su larga scala per le Nazioni Unite, le ONG internazionali e i partner umanitari. Tutti i valichi e le rotte devono essere utilizzati per consentire l’afflusso massiccio di aiuti a Gaza, inclusi generi alimentari, forniture nutrizionali, alloggi, carburante, acqua potabile, medicinali e attrezzature mediche. Non deve essere fatto ricorso alla forza letale nei siti di distribuzione e civili, operatori umanitari e sanitari devono essere protetti.

Esprimiamo gratitudine a Stati Uniti, Qatar ed Egitto per gli sforzi volti a promuovere un cessate il fuoco e a perseguire la pace. È necessario un cessate il fuoco che ponga fine al conflitto, la liberazione degli ostaggi e l’ingresso senza ostacoli degli aiuti a Gaza via terra.

La presente dichiarazione è stata firmata dai Ministri degli Esteri di:
Australia, Belgio, Canada, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

L’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione Europea, il Commissario UE per il Mediterraneo e il Commissario UE per l’uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi.

Ti potrebbe interessare anche..