Frutto della collaborazione tra l’ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma e l’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles, la mostra fotografica “Mario Cresci. L’oro del tempo” (a cura di Francesca Fabiani, grafica e progetto di allestimento di Etaoin Shrdlu Studio) è aperta in Hilgard Avenue 1023 fino all’11 ottobre 2025.
Il progetto è stato finanziato tramite un bando promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per valorizzare la fotografia italiana contemporanea nel mondo tramite la rete Diplomatico-Consolare e degli Istituti Italiani di Cultura del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
«Con questa mostra portiamo a Los Angeles non solo l’opera di un grande maestro della fotografia italiana, ma anche una riflessione sul tempo, sulla memoria e sul potere trasformativo dello sguardo artistico. Mario Cresci gioca con le immagini del passato per rivelarne nuovi sensi, dimostrando come l’archivio non sia solo conservazione, ma terreno di invenzione. La tradizione italiana diventa codice contemporaneo. Un messaggio potente, in una città che dell’immagine ha fatto linguaggio e identità», afferma il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Emanuele Amendola.
La mostra presenta il lavoro realizzato da Mario Cresci nell’ambito del programma ICCD/Artisti in residenza che prevede il coinvolgimento di grandi fotografi chiamati a dialogare con le collezioni storiche dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Riattivare i significati stratificati delle fotografie conservate in ICCD attraverso uno sguardo d’autore è una delle più fruttuose modalità per risvegliare questi immensi depositi di immagini (oltre otto milioni di fototipi) ricollocandoli nella contemporaneità.
Il lavoro presenta una serie di stampe in bianco e nero che interpretano e rielaborano in chiave ludica e sperimentale due nuclei fotografici storici dell’ICCD accomunati dalla centralità della figura umana, filo conduttore di questa ricerca: i ritratti del bel mondo fin de siècle di Mario Nunes Vais e le fotografie di documentazione di statuaria greco-romana.
Crediti foto: James Rivas