Si è tenuta oggi la Conferenza Stampa di lancio della ‘Conferenza sulla Responsabilità degli Stati, delle Istituzioni e degli Individui nella lotta all’Anti-Semitismo nell’area OSCE’ che si terrà il 29 gennaio alla Farnesina.
L’evento è organizzato in cooperazione con l’OSCE e con il sostegno dell’ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights), nonché in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.
“Ho scelto di intitolare il primo evento della nostra Presidenza alla ‘Responsabilità’, una parola impegnativa. Il tema centrale sarà quello della Responsabilità, sia individuale che collettiva, nei riguardi del passato, del presente e del futuro” ha dichiarato il ministro Angelino Alfano.
Il ministro ha coinvolto nell’organizzazione della Conferenza il suo Rappresentante personale in esercizio OSCE per la lotta all’anti-semitismo, Rabbino Andrew Baker, nonché i suoi Rappresentanti personali per la lotta al razzismo, xenofobia e discriminazione, Presidente Salvatore Martinez, e per la lotta all’intolleranza e discriminazione nei confronti dei musulmani, Prof. Bulent Senay.
“Negli ultimi anni si sono moltiplicati in Europa e altrove gli episodi di antisemitismo, alimentati anche da tensioni sociali, dalla situazione in Medio Oriente e dal ruolo giocato da Internet nell’accelerare la diffusione della propaganda. La Conferenza servirà a consentire uno scambio di opinioni, esperienze e “best practices” tra i partecipanti. Ambisce a diventare, insomma, una piattaforma per sviluppare il dialogo e migliorare la cooperazione, in linea con i principi OSCE, una delle grandi case del multilateralismo globale, in cui non c’è posto per discriminazione e intolleranza”, ha detto il titolare della Farnesina.
“Pace e sicurezza non devono mai essere considerate come scontate. L’indifferenza è un nemico pericoloso e non possiamo permetterci di abbassare la guardia di fronte a episodi di incitamento e violenza contro gli ebrei: l’anti-semitismo non può essere tollerato nel ventunesimo secolo” ha sottolineato il ministro. “Con questa iniziativa ci poniamo nel solco del gesto con cui il Capo dello Stato, nominando Liliana Segre Senatrice a vita, ha onorato l’importanza della memoria storica”, ha aggiunto il ministro Alfano.
La Presidenza italiana dell’OSCE sarà in prima fila non solo nella lotta all’anti-semitismo, ma anche nel contrasto alla discriminazione nei confronti dei cristiani, dei musulmani e di altre confessioni religiose. Il nostro Paese porrà il massimo impegno per il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e contro ogni forma di razzismo e intolleranza.
Con queste premesse, la Conferenza del 29 gennaio adotterà un approccio altamente inclusivo e sarà strutturata in una sessione plenaria, che riunirà partecipanti di alto livello provenienti da delegazioni governative, da istituzioni indipendenti e dalla società civile, alla quale seguiranno quattro panel tematici. Questi ultimi saranno dedicati rispettivamente al ruolo dei legislatori, delle figure politiche e dei funzionari pubblici nell’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, al ruolo delle religioni nel promuovere un comportamento morale e un’educazione positiva, alle sfide rappresentate da manifestazioni razziste e discriminatorie sulla rete e sui social network, alla responsabilità educativa nelle scuole e nello sport.
La Conferenza sarà accompagnata da una mostra multimediale sull’antisemitismo, frutto di un’opera di collaborazione tra la Farnesina e diversi musei e istituzioni ebraiche. “Nella parte curata dall’Archivio Storico del Maeci, una parte dell’esposizione è dedicata a documenti che mostrano la strategia diplomatica del regime fascista in ambito di politica della razza. Un’altra parte, invece, espone documenti che testimoniano la coraggiosa azione che alcuni diplomatici italiani intrapresero per tutelare delle comunità ebraiche, nella convinzione di dover rispondere a principi di Giustizia ed Umanità” ha spiegato il ministro Alfano.
Nello stesso filone si inseriscono le parti dell’esposizione curate da altri enti: il Centro Yad Vashem, il museo della Shoah di Roma, il Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara (MEIS) e il Progetto di Traduzione del Talmud Babilonese.