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Scienza per la pace in Medio Oriente

Si è svolta il 16 maggio 2017 ad Allan, in Giordania, l’inaugurazione ufficiale del laboratorio internazionale multidisciplinare SESAME, acronimo di Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East, un laboratorio basato su una sorgente di luce di sincrotrone di terza generazione che può essere paragonato ad un “CERN del Mediterraneo”.

La cerimonia, aperta dal re Abdallah II di Giordania, ha riunito gli otto Paesi membri di questo importante progetto comune quali Autorità Nazionale Palestinese, Cipro, Egitto, Giordania, ​Iran, Israele, Pakistan e Turchia, le Organizzazioni Internazionali coinvolte, CERN, AIEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica), ICTP (Centro internazionale di fisica teorica), APS (American Physical Society)  ed i 16 Paesi osservatori, tra i quali Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Cina, Russia, Giappone ed Italia. Infatti è proprio dall’intuizione del fisico italiano Sergio Fubini, che nasce nel 1995 l’idea originale di realizzare un laboratorio per la cooperazione scientifica e tecnologica tra i Paesi del Medio Oriente. Da allora l’Italia, pur essendo un Paese Osservatore, con la consapevolezza dell’importanza che ha la diplomazia scientifica in questa regione del Mediterraneo, ha contribuito al successo dell’iniziativa, anche attraverso il finanziamento del progetto grazie alla realizzazione di apparati sperimentali, sotto la guida dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e di ELETTRA-Sincrotrone di Trieste. Inoltre, l’Italia è l’unico Paese, fra gli osservatori di SESAME, ad aver stanziato un finanziamento istituzionale ad hoc, attraverso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).

I risultati raggiunti da questo sforzo congiunto stanno continuando sotto la guida del Direttore Scientifico di SESAME, l’italiano Giorgio Paolucci che coordina gli esperimenti utilizzando la luce di sincrotrone, un potente mezzo d’origine della materia, che si basa su una radiazione elettromagnetica ad alta intensità, emessa da particelle subatomiche cariche quando si muovono lungo una traiettoria curva. Si ottiene da grandi acceleratori e ha applicazioni in svariati campi, dalla fisica fondamentale alla chimica, dalle scienze della vita ai beni culturali, dalla biologia molecolare all’ICT.

 

“Con l’inaugurazione di oggi, SESAME passa dall’essere un sogno, secondo alcuni impossibile da realizzare, a essere la prima grande infrastruttura di ricerca del Medio Oriente”, commenta Giorgio Paolucci, direttore scientifico di SESAME. “Per me è una grande emozione aver contribuito portando con me l’esperienza della ricerca italiana”, conclude Paolucci. A rappresentare l’Italia alla cerimonia erano presenti inoltre il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Vito De Filippo, l’Ambasciatore d’Italia in Giordania, Giovanni Brauzzi, la Direttrice Generale del CERN, Fabiola Giannotti, il Direttore Centrale per l’innovazione e la ricerca del MAECI, Fabrizio Nicoletti ed il Presidente dell’INFN, Prof. Fernando Ferroni.

L’inaugurazione di SESAME di oggi sigla una storia di successo iniziata circa 25 anni fa sotto l’egida dell’UNESCO e con il CERN come modello da seguire. Ma il futuro è già tracciato: alle due linee di ricerca iniziali (corrispondenti a due linee di fascio) se ne aggiungeranno altre due entro il 2019. Inoltre, grazie alla futura centrale elettrica a pannelli solari, SESAME dovrebbe stabilire il record di essere il primo laboratorio mondiale totalmente alimentato da energie rinnovabili.

SESAME è ben più di un semplice “laboratorio” perché oltre ad essere impegnato nella ricerca scientifica e nello sviluppo tecnologico è teso alla ricerca di un costante dialogo interculturale per la costruzione della pace nell’area medio-orientale grazie all’approccio aperto e senza barriere che ha portato allo stesso tavolo popoli che difficilmente collaborano su altri temi. Questo progetto senza eguali si configura come efficace esempio di science diplomacy ed una grande sfida da cui possono derivare effetti molto importanti per il futuro e la pace del Medio Oriente e del Mediterraneo, aree strategiche anche per il nostro Paese.  

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