A seguito del decesso del connazionale Luca Sinigaglia lo scorso 15 agosto durante una scalata in montagna nella zona di confine tra Kirghizistan e Cina, l’Ambasciata d’Italia ad Astana (competente sul Kirghizistan) segue la vicenda mantenendo contatti con le Autorità locali e con i familiari. Le operazioni avviate dalle autorità locali a seguito del decesso finora non hanno consentito di recuperare la salma a causa delle condizioni meteorologiche.
Su richiesta del Ministro Antonio Tajani, la Farnesina sta assistendo in particolare la missione di salvataggio che i soccorritori Manuel Munari, Michele Cucchi e Marco Sottile potrebbero effettuare per recuperare il corpo del connazionale con l’utilizzo di un elicottero. I tre esperti alpinisti italiani sono già in zona anche per tentare il soccorso alla alpinista russa Natalia Nagovitsyna, bloccata da giorni in quota per una frattura, alla quale lo stesso Sinigaglia stava provando a portare soccorso. Secondo alcune fonti informate in Kirghizistan, con la scalatrice russa si sono persi i contatti per cui non è chiaro quale sia la sua sorte dopo il lungo periodo trascorso dall’incidente che aveva subito.
L’Ambasciata d’Italia è in contatto con i soccorritori e con le autorità locali e sta verificando la possibilità di ottenere la necessaria autorizzazione al volo dell’elicottero che darà il via all’operazione di recupero e salvataggio.