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Dichiarazione congiunta della Coalizione Internazionale per il Rientro dei Bambini Ucraini in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia dell’ONU

Traduzione di cortesia. Per la versione originale in lingua inglese clicca qui

In vista della Giornata Mondiale dell’Infanzia delle Nazioni Unite, che si celebra il 20 novembre, noi, rappresentanti della Coalizione Internazionale per il Rientro dei Bambini Ucraini, ribadiamo che ogni bambino ha il diritto inalienabile di vivere in sicurezza, con la propria famiglia e nella propria patria. Questo diritto, sancito dal diritto internazionale come universale e inalienabile, deve essere sempre rispettato, anche durante conflitti armati o occupazioni, e non può essere compromesso da alcun individuo, Stato, agenda politica o conflitto.

L’aggressione su vasta scala della Federazione Russa contro l’Ucraina ha causato morti, feriti, sofferenze, orfani e il trasferimento e la deportazione forzata di bambini ucraini. Tali azioni costituiscono una violazione diretta del diritto internazionale umanitario, comprese le Convenzioni di Ginevra, la Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo e numerose risoluzioni delle Nazioni Unite. Molti bambini sono stati privati illegalmente della possibilità di mantenere contatti con le proprie famiglie e amici, di ricevere un’istruzione nella propria lingua madre e di preservare la propria identità nazionale.

Sosteniamo gli sforzi dell’Ucraina per ristabilire la giustizia e riportare a casa i bambini trasferiti e deportati con la forza. Esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie che, da anni, vivono nell’incertezza e nel dolore, in attesa del ritorno dei loro figli. Migliaia di bambini ucraini hanno subito trasferimenti forzati, deportazioni, distruzione della propria identità o altre forme di violenza e rimangono sotto il controllo della Federazione Russa. Tali azioni possono costituire crimini di guerra. Rimaniamo profondamente preoccupati per la persistente mancanza di trasparenza e di informazioni complete da parte della Federazione Russa.

La Federazione Russa deve rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e garantire l’accesso ai meccanismi internazionali indipendenti, inclusi quelli di Paesi terzi considerati affidabili dalle parti, al fine di fornire assistenza e supporto ai bambini ucraini presenti sul suo territorio.

In qualità di co-presidenti della Coalizione Internazionale per il Rientro dei Bambini Ucraini, Canada e Ucraina richiamano:

  • la Federazione Russa a fornire immediatamente informazioni complete su tutti i bambini ucraini sotto il suo controllo e a consentire l’accesso immediato dei meccanismi internazionali in tutte le sedi in cui i bambini sono trattenuti;
  • il sostegno e il rafforzamento di meccanismi internazionali efficaci per localizzare, identificare e riportare a casa i bambini sequestrati;
  • la responsabilità, in conformità al diritto internazionale, di tutti gli individui e le istituzioni coinvolti nella deportazione illegale e nel trasferimento forzato dei bambini ucraini;
  • il sostegno alla riabilitazione e all’assistenza psicosociale dei bambini rientrati e delle loro famiglie.

Esprimiamo gratitudine a tutti gli Stati, alle organizzazioni internazionali, ai partner umanitari e alle istituzioni per i diritti umani che continuano a sostenere l’Ucraina nel riportare a casa i bambini. Invitiamo a intensificare gli sforzi diplomatici, a esercitare pressione politica sulla Federazione Russa e a intraprendere azioni concrete per porre fine a queste gravi violazioni dei diritti dei minori e garantire il loro ritorno in sicurezza.

In prossimità della Giornata Mondiale dell’Infanzia, riaffermiamo che nessun bambino è un trofeo di guerra. I bambini ucraini devono tornare a casa — senza ritardi e senza condizioni.

«Rimaniamo uniti e determinati fino a quando l’ultimo bambino ucraino non sarà restituito alla propria famiglia e alla propria patria. In qualità di co-presidenti della Coalizione Internazionale per il Rientro dei Bambini Ucraini, Canada e Ucraina riaffermano la loro responsabilità condivisa di mobilitare l’azione internazionale, rafforzare il coordinamento e lavorare instancabilmente fino a quando tutti i bambini ucraini saranno tornati in sicurezza alle loro famiglie, nel loro Paese.»

Firmato da: Andorra, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Bulgaria, Cechia, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito.

 

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