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Etiopia, in arrivo un nuovo scalo internazionale

Etiopia in arrivo un nuovo scalo internazionale
Etiopia in arrivo un nuovo scalo internazionale

L’Etiopia intende confermarsi come fulcro nevralgico del trasporto aereo continentale con l’ambiziosa e strategica costruzione di un secondo aeroporto internazionale a Bishoftu, a circa 40 chilometri dalla capitale Addis Abeba. Il progetto, dal valore stimato di 8 miliardi di dollari per la sua prima fase, è un pilastro fondamentale del piano di sviluppo nazionale promosso dal Governo e risponde alla crescente saturazione dell’attuale Aeroporto Internazionale di Bole ad Addis Abeba, che si sta rapidamente avvicinando al suo limite massimo di capacità, fissato a 22 milioni di passeggeri all’anno.

Formalmente di proprietà di Ethiopian Airlines, la compagnia di bandiera che si è affermata come il principale vettore aereo dell’Africa, il nuovo scalo internazionale è destinato a diventare uno dei più grandi e trafficati del mondo, con una capacità iniziale di circa 60 milioni di passeggeri all’anno.

Il Governo etiope, attraverso un’intensa azione di ricerca di capitali, ha già posto le basi per il massiccio finanziamento richiesto. Un passo cruciale è stato compiuto lo scorso marzo con la firma di una Lettera d’Intenti tra Ethiopian Airlines e la Banca Africana di Sviluppo (AfDB) per un finanziamento iniziale che, secondo fonti del Ministero delle Finanze etiope, ammonta a 500 milioni di dollari. A questa importante cifra dovrebbero presto aggiungersi ulteriori 500 milioni di dollari da parte dell’Asian Infrastructure and Investment Bank (AIIB), a testimonianza del forte interesse internazionale per il progetto.

È probabile che la gestione di questo mega progetto, la cui prima fase prevede la realizzazione di due piste di decollo e di una vera e propria “città aeroportuale”, richiederà la suddivisione dell’intera opera in molteplici lotti di gara, stimati tra i 10 e i 14 tender distinti. Un approccio pensato per favorire una maggiore inclusione di imprese di medie e grandi dimensioni, che potranno così concorrere per l’aggiudicazione di singoli servizi e contratti specifici, dalla costruzione delle infrastrutture alla fornitura di servizi aeroportuali.

Cantieri aperti in tutta l’Africa

Più aerei e più aeroporti significa più facilità di movimento per beni e persone, ma con lo sviluppo del comparto, si aprono anche più opportunità sul fronte delle infrastrutture, dell’apporto tecnologico, degli aspetti legati alla sicurezza e dei servizi, tutte aree in cui l’Italia ha molto da offrire.

L’aviazione civile e le infrastrutture collegate sono in grande fermento un po’ in tutta l’Africa. Il Capa (Center for Aviation) censisce 24 progetti di ristrutturazione o ampliamento negli aeroporti esistenti in tutto il continente. Oltre al futuro secondo aeroporto di Addis Abeba, uno dei progetti di riconversione più importanti al momento è quello dell’aeroporto di Cape Winelands, in Sudafrica, che prevede la trasformazione del Fisantekraal Airfield, dedicato all’aviazione generale, in un hub commerciale per fare da spalla all’aeroporto di Città del Capo. Nella top 10 dei progetti di ristrutturazione figurano anche l’Houphouet Boigny di Abidjan (Costa d’Avorio), il Blaise Diagne di Dakar (Senegal), l’Entebbe in Uganda, l’Oliver Tambo di Johannesburg, il Cabinda in Angola, e l’aeroporto Menara di Marrakech (Marocco).

Infine, tra gli altri cantieri in corso, l’aeroporto di Bugesera, a 40 km da Kigali (Rwanda), che ambisce a posizionarsi come hub regionale tra l’Africa centrale e orientale, il secondo aeroporto nei pressi di Lagos, a Lekki-Epe per affiancare lo scalo nigeriano Murtala Muhammed Airport, mentre Tunisi-Cartagine prevede la costruzione di un nuovo terminal per accogliere otto milioni di passeggeri supplementari all’anno.

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