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Tajani: «Difenderemo i nostri alleati senza esitazione. Putin sta prendendo in giro Trump, siamo favorevoli alle nuove sanzioni europee verso Mosca.» (La Stampa)

Antonio Tajani risponde al telefono in viaggio verso le Marche. E ancora irritato per quanto accaduto 24 ore prima al Senato, e per le parole dell’esponente Cinque Stelle Alessandra Maiorino che l’ha definito un «influencer prezzolato» da Israele. Vede un filo rosso fra quell’attacco, il caso Kirk negli Stati Uniti, la «censura» della collega della Stampa Francesca del Vecchio, fatta scendere da una delle barche della Flotilla con gli aiuti per Gaza «Dobbiamo abbassare tutti quanti i toni».

 

Tajani, l’opposizione dice che il governo è morbido con Israele. Ieri Netanyahu ha detto che i due Stati non ci saranno mai.

Noi sosteniamo il nostro progetto di “due popoli in due Stati”. Ma ottant’anni di conflitto non si risolvono coi proclami. Siamo favorevoli a riunificare la Palestina, a una missione Onu a guida araba, e ad impegnare militari italiani per questo. Ho parlato con i miei colleghi egiziano e turco perché non ci siano né l’occupazione, né lo sgombero dalla Striscia.

E perché allora non avete ancora detto sì al riconoscimento dello Stato di Palestina?

Siamo favorevoli, ma ci vogliono condizioni che oggi mancano. Giovedì come Forza Italia abbiamo votato a favore della risoluzione al Parlamento di Strasburgo. E ieri abbiamo votato una prima dichiarazione che confermeremo il 22 in un documento che verrà presentato alle Nazioni Unite dal gruppo di lavoro guidato da Francia e Arabia Saudita. Abbiamo lavorato con l’Indonesia al percorso per la “sicurezza” della Palestina, vogliamo costruirla coi fatti.

 L’opposizione dice che dovreste fare come la Spagna, che La decisione spagnola? Mostrarsi aggressivi a fini di politica interna non risolve alcun problema ha deciso un embargo verso Israele.

Mostrarsi aggressivi a fini di politica interna non risolve alcun problema. Noi critichiamo Israele, ma teniamo aperto il dialogo: facendo così abbiamo salvato tanta gente. Siamo il Paese che insieme a Qatar, Egitto, Arabia Saudita e Turchia ha accolto più feriti da Gaza. Abbiamo fatto entrare camion del World Food Programme nella Striscia quando nessuno riusciva a fame passare uno. È poco rispetto ai morti dei bombardamenti? Per me ciascuna vita umana vale quello sforzo.

Venite accusati di non aver fermato il commercio di armi con Israele.

Queste sono balle. Dal 7 ottobre 2023 in poi non abbiamo più venduto più armi a Israele. Qui si confondono armi con componenti meccaniche o chimiche. Il governo Conte ha venduto a Israele più armi di quanto non abbia fatto questo governo.

Ursula von der Leyen dice di avere pronto un pacchetto di sanzioni verso Israele, in particolare verso i ministri più estremisti. La sosterrete?

Siamo disposti a discuterne, vediamo che proposta ci verrà fatta.

Non crede che Netanyahu si muova con disinvoltura perché sa di essere coperto da Washington? Dov’è l’Europa?

Non mi pare che gli americani abbiano appoggiato l’attacco israeliano a Doha, anzi. Ma certamente per contare l’Europa deve mostrarsi più forte e coesa, tanto su Gaza che sull’Ucraina.

Trump continua a dire di aver perso la pazienza con Putin, ma non accade nulla.

Il problema in questo caso è stato Putin, che non si è mostrato all’altezza delle aspettative del vertice in Alaska. Putin sta prendendo in giro Trump, gli aveva promesso di fare cose che non ha fatto.

Dopo la violazione dei cieli della Polonia da parte russa ieri la Nato ha deciso di lanciare una missione sul fianco Est del confine europeo. L’Italia ne farà parte?

È un rafforzamento del sistema di difesa aerea già intervenuto l’altra notte a proteggere i cieli della Polonia. Daremo il nostro contributo, non vogliamo aumentare la pressione su Putin con mezzi militari, ma indicare alla Russia che difenderemo i nostri alleati senza esitazione. Che non si mettano in testa di poter avviare nuove avventure militari.

Ora non crede sia ancor più necessario accelerare con l’aumento della spesa militare?

Abbiamo appena fatto richiesta per il prestito europeo “Safe” da 15 miliardi, e abbiamo raggiunto il 2 per cento del Pil di spesa perla Difesa.

Una riclassificazione di cui però non c’è traccia in nessun documento pubblico. Cosa deve accadere perché Putin si sieda al tavolo?

Bisogna bloccare i flussi di denaro che gli permettono di sostenere un esercito di 1,5 milioni di persone in cui ogni soldato guadagna il triplo di un operaio russo. Per questo siamo favorevoli alle nuove sanzioni europee verso Mosca.

La fermezza che non abbiamo verso Israele insomma.

C’è stato un attacco verso la Polonia, e di mezzo c’è la sicurezza di tutti i Paesi Nato. La Russia ha invaso l’Ucraina, Israele ha reagito in maniera sproporzionata a quel che accadde il 7 ottobre. Non possiamo mettere tutto sullo stesso piano.

Cosa pensa del viaggio della Flotilla verso Gaza?

È un’iniziativa rischiosa, abbiamo dato disponibilità a portare aiuti umanitari attraverso i corridoi autorizzati del governo. Se quelli della Flotilla vogliono andare per conto loro, lo facciano. Ma che sia una iniziativa di matrice politica lo dimostra quanto accaduto alla vostra collega Francesca Del Vecchio. Sono rimasto colpito da quel fatto: facendola scendere da una di quelle navi ha subito un atto di censura. Per una vita ho fatto il giornalista e sono contrario ad ogni attacco alla libertà di stampa, da dovunque provenga.

Che idea si è fatto dell’omicidio di Charlie Kirk negli Stati Uniti?

In una democrazia la libertà di dire ciò che si vuole deve essere garantita a tutti. Se viceversa punti il dito contro un avversario, se il linguaggio diventa violento e istiga le persone, presto o tardi qualche mente malata fa quel che è accaduto a Kirk.

C’è chi sostiene che il clima di odio che sta colpendo gli Stati Uniti sia stato alimentato anche da Trump.

Dobbiamo abbassare i toni tutti quanti. Le parole di chi ha responsabilità politiche pesano sull’opinione pubblica più di altre. Ed è la ragione per la quale ho reagito alle affermazioni della senatrice Maiorino. Darmi del “prezzolato” è un danno anzitutto all’immagine dell’Italia.

Lei aveva chiesto una presa di distanze dell’ex premier Conte, che però non è arrivata. È deluso?

Il silenzio di Giuseppe Conte è complice. È stato due volte presidente del Consiglio, mi sarei aspettato un comportamento diverso.

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