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Norvegia, l’industria mineraria punta a un ruolo chiave nelle catene di approvvigionamento globali

Norvegia, l’industria mineraria punta a un ruolo chiave nelle catene di approvvigionamento globali
Norvegia, l’industria mineraria punta a un ruolo chiave nelle catene di approvvigionamento globali

L’industria mineraria norvegese ambisce a giocare un ruolo chiave nelle catene di approvvigionamento globali di minerali e materie prime critiche, con l’obiettivo di garantire forniture stabili e sicure per i settori strategici della transizione energetica e della difesa. La Norvegia vanta del resto una lunga tradizione nell’industria estrattiva e si distingue come primo produttore europeo di alluminio, grafite naturale, silicio metallico e titanio, oltre a essere un importante fornitore di nickel e cobalto. Nel 2023, il Paese ha esportato metalli e minerali per un valore di 225,7 milioni di dollari, con prospettive di crescita ulteriori grazie allo sfruttamento di giacimenti ancora inesplorati. Le riserve accertate includono fosfato, berillio, cobalto, nichel, niobio, rame, scandio, terre rare, tungsteno e vanadio, oltre alla possibile presenza di litio e metalli del gruppo del platino.

L’ambizione norvegese è quella di sviluppare un’industria mineraria sostenibile, che garantisca forniture sicure di materie prime critiche e che riduca la dipendenza dalle importazioni attraverso un piano nazionale che si basa su cinque principi fondamentali: semplificazione dei processi autorizzativi, maggiore utilizzo dell’economia circolare, riduzione dell’impatto ambientale, accesso a capitali privati e cooperazione internazionale con partner strategici. L’attenzione alla sostenibilità è centrale, con l’adozione di processi avanzati di riciclo e riutilizzo per minimizzare l’impatto delle attività estrattive.

Un esempio significativo di questa strategia è lo sviluppo del giacimento di Fen (Fensfeltet in norvegese) che, situato nella contea di Telemark e scoperto di recente, è il più grande deposito europeo di terre rare, con riserve stimate in 8,8 milioni di tonnellate. Le aziende REE Minerals e Rare Earths Norway, società titolari della concessione mineraria, puntano ad avviare la produzione già nel 2026, con l’obiettivo di coprire fino al 30% della domanda europea per i prossimi decenni. L’iniziativa ha suscitato interesse internazionale, con l’apertura a investimenti esteri e sinergie con operatori del settore.

Il comparto minerario norvegese ha in generale attratto l’interesse di diversi attori globali, con progetti di sviluppo in collaborazione con aziende internazionali. Tra i casi più rilevanti figurano Kuniko, quotata in Australia e cliente di Stellantis, e Nussir, che ha avviato una fusione con la canadese Blue Moon Metals. Inoltre, Kingsrose sta portando avanti uno dei più grandi progetti esplorativi regionali europei su un’area di oltre 200 chilometri quadrati tra Norvegia e Finlandia. L’espansione del settore estrattivo si accompagna a una crescente cooperazione con i partner occidentali. La Norvegia ha rafforzato la collaborazione con gli Stati Uniti attraverso il Memorandum of Cooperation on High-Standard, Market-Oriented Trade of Critical Minerals, finalizzato a garantire standard elevati nelle catene di approvvigionamento globali. Sul fronte europeo, l’aumento dell’autonomia strategica dell’industria mineraria rappresenta un’opportunità per Oslo, che mira a consolidarsi come fornitore di riferimento per il mercato UE.

A testimonianza di tali obiettivi vi è il fatto che nel 2024 sono state concesse 1.370 nuove licenze esplorative, in netta crescita rispetto all’anno precedente, e nei prossimi anni dovrebbero essere avviate le prime fasi di estrazione in grandi progetti come appunto Fen, per i quali sono richiesti ingenti capitali necessari a supportare gli importanti piani di investimento. Tra le principali sfide del settore emergono anche i lunghi tempi di sviluppo dei progetti, dovuti alla complessità dell’iter autorizzativo, e la necessità di attrarre investimenti significativi per la mappatura di nuovi giacimenti.

 

Giacimento di Fen

Il giacimento di Fen, situato nella contea di Telemark nel sud-est della Norvegia, rappresenta una delle più importanti scoperte di terre rare in Europa. Le stime indicano la presenza di circa 8,8 milioni di tonnellate di ossidi di terre rare, una quantità che supera di gran lunga quella del giacimento di Kiruna in Svezia, stimato tra 1 e 2 milioni di tonnellate. Tra gli elementi presenti figurano, secondo le analisi preliminari, circa 1,5 milioni di tonnellate di neodimio e praseodimio, materiali fondamentali per la produzione di magneti destinati a veicoli elettrici e turbine eoliche. Le risorse si estendono fino a una profondità di 468 metri, con evidenze di mineralizzazione che potrebbero raggiungere i 1.000 metri, suggerendo la possibilità di riserve ancora più ampie.

 

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