Traduzione di cortesia. Per la versione originale in lingua inglese clicca qui
Eccellenza, Vicepresidente del Consiglio italiano Antonio Tajani, benvenuto in Arabia Saudita. Per iniziare, come valuterebbe la profondità e il carattere delle relazioni saudita-italiane, che ormai durano da oltre nove decenni?
L’Arabia Saudita è un partner strategico per l’Italia nel Golfo, con relazioni che risalgono al 1932. Negli ultimi anni abbiamo rafforzato i legami nei settori politico, energetico, infrastrutturale, innovativo, culturale e della difesa. Gli scambi ministeriali sono sempre più frequenti, a testimonianza della solidità della nostra amicizia. Nell’ultimo anno questo rapporto si è consolidato in un’alleanza dinamica e proiettata al futuro, unita dall’ambizione condivisa di promuovere stabilità, prosperità sostenibile ed eccellenza tecnologica. Insieme, Italia e Arabia Saudita operano per favorire sicurezza e crescita nella regione.
Quali sono gli obiettivi e le priorità principali della Sua attuale visita nel Regno?
Intendiamo affrontare questioni sia regionali sia bilaterali. Con i nostri partner sauditi discuteremo della situazione in Medio Oriente, condividendo l’obiettivo di promuovere stabilità e sicurezza, in stretta coordinazione sulle questioni relative a Gaza. Sul piano bilaterale, la nostra cooperazione è solida e desideriamo rafforzarla ulteriormente. Incontrerò diversi ministri e autorità saudite, oltre a imprenditori italiani e sauditi, e parteciperò al Business Forum bilaterale, evento di grande rilevanza a cui hanno già confermato la partecipazione migliaia di operatori da entrambe le parti. Inoltre, inaugurerò l’iniziativa del Salone del Mobile e del Design di Milano, che celebra l’eccellenza del design italiano e saudita. Siamo grati al Ministero della Cultura saudita per il sostegno fornito alla realizzazione di questo importante evento.
Gli scambi ad alto livello costituiscono ormai una caratteristica distintiva delle relazioni tra Riad e Roma. In che misura tali visite reciproche — tra cui la più recente, quella del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad AlUla per incontrare Sua Altezza Reale il Principe Ereditario — contribuiscono a rafforzare i rapporti bilaterali?
Le visite ad alto livello riflettono la forza e il valore strategico della nostra partnership. La visita della Presidente Meloni a gennaio è stata particolarmente produttiva, con importanti accordi governo-governo e numerosi accordi commerciali tra imprese, per un valore di circa 10 miliardi di dollari. Ho visitato il Regno due anni fa e mantengo contatti regolari con il Ministro degli Esteri Principe Faisal, che è stato recentemente a Roma. Gli scambi regolari ci consentono di definire le priorità e garantire un efficace follow-up. Entrambi i Paesi dispongono di ampie opportunità di cooperazione: invitiamo le aziende saudite a esplorare il nostro mercato e incoraggiamo le imprese italiane a visitare l’Arabia Saudita per identificare nuove opportunità di crescita congiunta.
La visita della Presidente Meloni ha portato al lancio di un Partenariato Strategico tra Arabia Saudita e Italia. In che modo ritiene che questo quadro possa guidare l’evoluzione futura delle relazioni bilaterali?
La Dichiarazione istitutiva del Consiglio di Partenariato Strategico, firmata dalla Presidente Meloni e dal Principe Ereditario, rappresenta un traguardo fondamentale. Eleva le nostre relazioni a un livello strategico e fornisce un quadro solido per approfondire la cooperazione in tutti i settori — dal dialogo politico agli investimenti, dalla manifattura all’energia, dalla difesa al turismo e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Con i nostri omologhi sauditi stiamo elaborando un Piano d’Azione triennale, che ci auguriamo di finalizzare a breve. Il Consiglio attribuisce un ruolo centrale ai nostri Ministri degli Esteri, e l’Italia è pronta a contribuire attivamente.
Durante la sua permanenza nel Regno, come valuta l’entità dei progressi e delle trasformazioni in atto nell’ambito della Saudi Vision 2030?
Accogliamo con favore Vision 2030 come un modello ambizioso e lungimirante di diversificazione, fondato sulla sostenibilità e sulla pianificazione a lungo termine. I suoi effetti sono già evidenti, in particolare nel settore delle energie rinnovabili e nello sviluppo urbano, ambiti in cui l’Arabia Saudita si è affermata come uno dei Paesi più dinamici a livello globale. Questa traiettoria apre naturalmente nuove opportunità di cooperazione con l’Italia, le cui eccellenze — dalla manifattura avanzata all’energia, dalle infrastrutture alla cultura, al design, al turismo e alla tecnologia — si allineano pienamente con le priorità di Vision 2030.
Quali settori economici offrono le maggiori opportunità per ampliare il ruolo dell’Italia nel mercato saudita, in particolare a sostegno dei progetti e degli obiettivi ambiziosi di Vision 2030?
L’Italia rappresenta un partner ideale per Vision 2030 in numerosi settori. Siamo la seconda potenza manifatturiera europea, con una leadership riconosciuta a livello globale che spazia dall’energia e dalle infrastrutture ai beni di consumo e alla difesa. Le aziende italiane sono apprezzate per la qualità, l’affidabilità e la capacità di trasferire know-how — caratteristiche perfettamente in linea con le ambizioni del Regno.
I nostri legami economici stanno crescendo rapidamente. Dalla pandemia, il commercio bilaterale è aumentato del 67%, raggiungendo i 10,3 miliardi di euro nel 2024. Le esportazioni italiane sono cresciute di quasi il 20% annuo e gli investimenti diretti italiani (IDE) ammontano oggi a 4,5 miliardi di euro. L’Arabia Saudita rappresenta un mercato prioritario nella strategia italiana di promozione delle esportazioni verso economie non UE ad alto potenziale, e vi riscontriamo un forte allineamento con Vision 2030.
Per il Riyadh Business Forum — che riunisce 480 aziende italiane e oltre 450 saudite — abbiamo individuato cinque settori con opportunità immediate di collaborazione: infrastrutture e trasporti sostenibili, sanità, digitale e alta tecnologia, comprese l’intelligenza artificiale e i data center, agritech e tecnologie idriche, e le industrie culturali, creative e sportive in rapida espansione. Energia e difesa restano pilastri centrali della nostra cooperazione e saranno affrontati tramite iniziative dedicate.
Nel settore energetico, la cooperazione è solida e in rapida evoluzione, mantenendo il passo con le nuove tecnologie per la transizione energetica. L’Italia è pronta a sostenere l’ambizione saudita di diventare un hub globale dell’energia pulita attraverso le rinnovabili avanzate, la modernizzazione delle reti, le tecnologie dell’idrogeno e l’ingegneria di livello mondiale. Anche il design e l’arredamento offrono un potenziale significativo. Il mercato saudita — oggi pari a 6,1 miliardi di euro e destinato a superare gli 8 miliardi entro il 2030 — si allinea perfettamente alle competenze italiane. L’Arabia Saudita è già il secondo mercato MENA per il settore dell’arredamento italiano, in particolare nel segmento premium.
Tutti questi sviluppi indicano una tendenza chiara: Italia e Arabia Saudita stanno entrando in una nuova fase di cooperazione, fianco a fianco, lungo l’intero spettro delle priorità di Vision 2030.
L’Ambasciatore d’Italia in Arabia Saudita, Carlo Baldocci, ha recentemente evidenziato il potenziale di un’espansione congiunta verso nuovi mercati, quali Africa e Asia. In che modo il Partenariato Strategico tra Arabia Saudita e Italia può facilitare una maggiore proiezione economica in queste regioni?
Il Partenariato Strategico consente a Italia e Arabia Saudita di andare oltre la dimensione bilaterale e di posizionarsi come partner in regioni più ampie, quali Africa e Asia. Entrambi i Paesi possono svolgere un ruolo chiave nel Corridoio Economico India–Medio Oriente–Europa (IMEC): l’Italia rappresenta una porta d’accesso naturale all’Europa, mentre l’Arabia Saudita si sta affermando come un importante hub regionale. Lavorando insieme, possiamo rafforzare la connettività e creare nuove rotte per merci, energia e servizi digitali.
L’Africa rappresenta anche una priorità per l’Italia attraverso il Piano Mattei, che promuove un approccio paritario e reciprocamente vantaggioso. Stiamo investendo in progetti strategici — dal Corridoio di Lobito all’agricoltura nella regione sahariana — anche per posizionarci come ponte infrastrutturale, energetico e digitale tra Europa e Africa. La crescente presenza finanziaria e logistica del Regno e la storica presenza dell’Italia nei mercati mediterranei e africani si completano a vicenda. Attraverso investimenti congiunti, iniziative di co-sviluppo e la partecipazione a grandi progetti infrastrutturali e di energia pulita, possiamo contribuire a costruire catene di creazione del valore sostenibili su tre continenti.
Il Partenariato Strategico fornisce il quadro per coordinare questi sforzi e per allineare i rispettivi settori privati attorno a opportunità comuni.
Al di là dei legami economici, Arabia Saudita e Italia cooperano in diversi ambiti strategici — difesa, sicurezza, energie rinnovabili, tecnologie verdi e turismo. Quali sviluppi futuri ritiene possibili in questi settori di collaborazione?
La nostra cooperazione sta evolvendo verso una maggiore integrazione e innovazione. Nei settori della difesa e della sicurezza, l’Arabia Saudita sta investendo nello sviluppo del proprio ecosistema difensivo, e le aziende italiane sono ben posizionate per contribuire tramite trasferimento tecnologico, coproduzione e formazione avanzata — passando dall’approvvigionamento alla creazione di capacità condivise. Nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie verdi, l’attenzione di Vision 2030 al solare, all’eolico, all’idrogeno e ai sistemi di accumulo è pienamente in linea con i punti di forza dell’industria italiana, e ci aspettiamo ulteriori joint venture, progetti pilota e collaborazioni tra istituti di ricerca.
Il turismo offre un potenziale significativo: man mano che il Regno si apre ai visitatori internazionali e sviluppa nuovi siti culturali, naturali e archeologici, l’Italia può apportare la propria esperienza nel restauro del patrimonio, nel design alberghiero, nella pianificazione turistica e nel branding territoriale. Le industrie culturali e creative rappresentano un ulteriore settore in forte crescita, in cui le competenze italiane in architettura, moda, design e arti rispondono pienamente alle ambizioni saudite. Il Business Forum include un panel dedicato a cultura e sport, in continuità con le iniziative già organizzate a Roma.
In tutti questi ambiti, la tendenza è chiara: la nostra partnership sta diventando sempre più collaborativa, orientata allo sviluppo delle competenze e focalizzata sul rafforzamento delle capacità a lungo termine, in piena coerenza con Vision 2030.
Riad e Roma condividono posizioni convergenti su numerose questioni regionali e internazionali. In che modo questo allineamento diplomatico può essere sfruttato per promuovere soluzioni alle principali sfide politiche, in particolare alla questione palestinese?
Manteniamo un dialogo costante con l’Arabia Saudita sulle questioni internazionali e regionali e apprezziamo l’approccio equilibrato del Regno. Lavoriamo insieme per la stabilità e la pace dell’intera regione mediorientale. Un elemento centrale è, naturalmente, la questione palestinese. Riad e Roma condividono l’impegno per una pace giusta, sicura, globale e duratura in Medio Oriente.
Con il Ministro degli Esteri, il Principe Faisal, abbiamo firmato una Dichiarazione Congiunta su Gaza durante la sua visita in Italia il 28 agosto. Negli ultimi due anni abbiamo intensificato la cooperazione per promuovere un aumento dell’assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza e per favorire il percorso verso l’attuazione della soluzione dei due Stati.
L’Italia ha partecipato attivamente alla Conferenza di Alto Livello per la Risoluzione Pacifica della Questione Palestinese e l’Implementazione della Soluzione dei Due Stati, convocata da Arabia Saudita e Francia a New York. Abbiamo dato un contributo significativo alla Conferenza e alla Dichiarazione di New York, co-presiedendo — su richiesta saudita — il Gruppo di Lavoro sulla Sicurezza.
Il Trump Plan, sostenuto anche dal Consiglio di Sicurezza, ha aperto la strada all’esplorazione di nuove forme di cooperazione concreta a beneficio del popolo palestinese e della stabilità regionale. L’Italia resta pienamente impegnata nell’attuazione del Piano e negli sforzi umanitari attraverso l’iniziativa “Food for Gaza”, rappresentando di gran lunga il principale Paese occidentale nell’accoglienza di palestinesi bisognosi di cure mediche.