Paesi compresi nell’area: Angola, Botswana, Burundi, Comore, Eswatini, Lesotho, Madagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, São Tomé e Príncipe, Sudafrica, Tanzania, Zambia, Zimbabwe.
L’Africa australe rappresenta un’area di crescente importanza per le iniziative italiane in molti ambiti, da quello economico a quello della sicurezza e della stabilità politica, passando per i campi culturale e scientifico. Negli anni recenti, il nostro Paese ha dedicato una particolare attenzione alle tematiche della transizione energetica, della protezione ambientale, della connettività infrastrutturale e dello sviluppo agro-industriale sostenibile, negoziando intese con diversi Stati della regione.
Dal punto di vista delle relazioni in ambito economico, i Paesi partner principali sono Angola e Sudafrica, che esercitano un ruolo proattivo fondamentale per molte iniziative a livello regionale e continentale e coi quali l’Italia vanta storicamente ottimi rapporti, sia politici che economici. Ad essi si affianca il Mozambico, partner storico grazie al ruolo centrale svolto dal nostro Paese nei negoziati che nel 1992 posero fine alla guerra civile, che rappresenta uno dei Paesi focus della Cooperazione allo Sviluppo italiana. In costante crescita sono anche i rapporti con altri Paesi della regione, tra cui Tanzania e Zambia.
A riprova della grande importanza per l’Italia, tre Paesi della regione sono stati scelti come target del Piano Mattei per l’Africa (Mozambico, fin dal lancio nel 2024, Angola e Tanzania, dal 2025), con altri Stati per ora interessati dai singoli progetti. L’estensione del Piano Mattei in tale regione è il risultato della straordinaria ricchezza di molti Paesi in materie prime e minerali critici, fondamentali nelle catene del valore globali, nonché dell’immenso potenziale energetico e agricolo, in larga parte non sfruttato per la necessità di investimenti infrastrutturali. In alcune delle iniziative in questi ambiti, l’azione del nostro Paese si coordina con quella dell’Unione Europea (Global Gateway) e del G7 (PGII), come per il progetto infrastrutturale del Corridoio di Lobito.
Altra priorità per il nostro Paese è quella della sicurezza e stabilità della regione, presupposto per il consolidamento dei risultati di sviluppo ottenuti, a cui è dedicato il costante contributo italiano in numerose iniziative in sinergia con i propri partner, soprattutto l’Unione Europea, concentrate in due principali scenari di crisi.
Nella regione dei Grandi Laghi, l’oltre trentennale conflitto nelle province orientali della Repubblica Democratica del Congo, legato alle conseguenze del genocidio del Ruanda (1994) e di due grandi guerre regionali (1996-1997 e 1998-2003), attraversa una fase complessa. Varie iniziative di mediazione regionali e internazionali sono alla ricerca di una soluzione alle tensioni tra gli Stati confinanti (come Ruanda e Burundi) e all’emergenza umanitaria che interessa l’intera area.
Sulla costa dell’Oceano Indiano, altra situazione critica è quella della provincia di Cabo Delgado, la più settentrionale del Mozambico, interessata dal 2017 dall’insurrezione del gruppo terroristico islamista Al-Shabaab/Ansar al-Sunna. Il nostro Paese contribuisce in tale contesto tramite il sostegno alla Missione di addestramento militare dell’Unione europea in Mozambico (EUMAM Mozambico, in precedenza EUTM-M).
Oltre alle relazioni bilaterali con i singoli Paesi, sul piano multilaterale l’Italia intrattiene rapporti stabili con le principali organizzazioni economiche regionali: la East African Community (EAC), il Common Market for Eastern and Southern Africa (COMESA) e la Southern African Development Community (SADC). Il nostro Paese è anche sostenitore di un dialogo approfondito tra queste organizzazioni e l’Unione Europea, rinforzando il modello dell’integrazione europea.