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L’azione dell’Italia alle Nazioni Unite. Pace e sicurezza

Fin dal suo ingresso nel 1955 l’Italia ha assicurato all’Organizzazione delle Nazioni Unite il massimo sostegno, nel quadro di una scelta a favore del multilateralismo, che rappresenta uno dei punti di riferimento essenziali della nostra azione di politica estera.

Il valore chiave delle Nazioni Unite risiede, in primo luogo, nella vocazione universale dell’Organizzazione, sede di confronto politico tra gli Stati e di ricerca di soluzioni condivise su tematiche globali che riguardano la sicurezza e la stabilità internazionali, la promozione dei diritti umani, lo sviluppo e la tutela ambientale.

L’Italia è l’ottavo contribuente finanziario delle Nazioni Unite e, dal 1 gennaio 2019, partecipa al bilancio dell’Organizzazione, per il triennio 2019 – 2021 con una quota del 3,30% in base alla “scala  di ripartizione” stabilita secondo le diverse capacità contributive degli Stati Membri, in relazione al prodotto interno lordo.

L’Italia è stata eletta 7 volte (1959-1960, 1971-1972, 1975-1976, 1987-1988, 1995-1996, 2007-2008, 2017)  come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza. Nell’ultima elezione, che si è tenuta nel giugno 2016, a seguito di una campagna pluriennale e competitiva e in una dimostrazione di solidarietà europea, l’Italia e i Paesi Bassi hanno deciso di dividere il mandato: l’Italia ha fatto parte del Consiglio di Sicurezza nel 2017 (assumendone la presidenza mensile a novembre), e l’Olanda è subentrata il 1 gennaio 2018. In tale ruolo, l’Italia ha portato all’attenzione del massimo organo decisionale onusiano tematiche trasversali e le principali aree geografiche di nostro prioritario interesse, in particolare  Mediterraneo, Sahel e Corno d’Africa, le migrazioni di massa, il terrorismo, la protezione dei civili, il contrasto alle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, la protezione del patrimonio culturale, la gestione degli aspetti ambientali delle operazioni di pace ONU.

L’Italia, inoltre, è stata eletta nove volte (1961-1963, 1970-1972, 1974-1982, 1986-1994, 1998-2003, 2004-2006, 2010-2012, 2014-2015, 2016-2018) nel Consiglio Economico e Sociale, di cui è attualmente membro per il mandato 2016-2018.

Sul fronte dei diritti umani, l’Italia è stata  membro del Consiglio Diritti Umani per due mandati (2007 – 2009, 2011 – 2014), è stata rieletta per farne parte nel triennio 2019-2021.