Il Messico si presenta oggi sulla scena globale come una nazione dai solidi fondamentali macroeconomici e caratterizzata da una prolungata fase di stabilità politica. Con l’insediamento della Presidente Claudia Sheinbaum il 1° ottobre 2024, il Paese ha intrapreso un percorso di continuità con le politiche del precedente Governo, fondate su tre pilastri: redistribuzione del reddito, stabilità economica e finanziaria e una relazione privilegiata con gli Stati Uniti. Questa stabilità, unita a un quadro istituzionale affidabile, ha permesso all’economia messicana di crescere costantemente negli ultimi anni, salendo dalla quindicesima alla tredicesima posizione nel ranking del PIL mondiale.
Sebbene il 2024 si sia chiuso con una crescita più contenuta (+1,5% secondo il FMI), in parte a causa della fase elettorale, le fondamenta restano solide. Il Messico beneficia di un regime di cambio flessibile, di una legge sulla responsabilità fiscale e di un settore finanziario ben regolamentato. È inoltre un hub commerciale di prim’ordine, con 14 Accordi di Libero Scambio attivi con 50 nazioni e 32 trattati di tutela degli investimenti, tra cui quello con l’Italia in vigore dal 1999. L’architrave di questo sistema è il trattato commerciale stretto con Stati Uniti e Canada (USMCA), che garantisce un accesso preferenziale a un immenso mercato comune e il cui rinnovo è previsto per il 2026. Di cruciale importanza per le imprese italiane è anche l’Accordo Globale Modernizzato tra UE e Messico, il cui negoziato tecnico è stato finalizzato e la cui firma è attesa per l’inizio del prossimo anno.
Le previsioni per il 2025 rimangono caute, condizionate dall’incertezza legata alle politiche daziarie statunitensi, che potrebbero influenzare un’economia in cui l’export verso gli USA ha rappresentato il 27% del PIL nel 2024. Tuttavia, la stabilità politica e l’apertura commerciale del Messico restano elementi centrali del suo profilo economico.
Il Business Forum: una piattaforma per la crescita comune
Il Foro imprenditoriale Italia-Messico, che si è svolto a Città del Messico il 22 maggio 2025, ha rappresentato il culmine di una fase di intenso rilancio del partenariato strategico. L’evento ha riunito circa 500 imprese, tra cui oltre 120 aziende italiane, generando 150 incontri B2B e un fruttuoso dialogo tra le principali istituzioni e associazioni di categoria di entrambi i Paesi.
Il Forum ha evidenziato come, in un periodo di incertezza globale, la diversificazione dei mercati sia una strategia cruciale tanto per l’Italia quanto per il Messico. Le discussioni si sono articolate attorno a quattro tavole rotonde settoriali, scelte per l’eccellenza del know-how italiano e per le opportunità offerte dal mercato messicano: automotive, macchinari (industria 4.0 e agroalimentare), green economy, infrastrutture fisiche e digitali.
Il Messico è una potenza globale dell’automotive e si è consolidato nel 2024 come il quarto produttore mondiale di componentistica (con un valore di 121,7 miliardi USD) e il quinto per la produzione di autoveicoli (3,9 milioni di unità). Il panel dedicato a questo settore ha approfondito le opportunità legate agli incentivi governativi e ai vantaggi che deriveranno dal nuovo accordo UE-Messico.
Tra Italia e Messico è emersa poi una forte convergenza sui macchinari, in particolare sulla meccanizzazione agricola. L’obiettivo è creare sinergie per fornire soluzioni innovative per l’irrigazione, la meccanizzazione di precisione e le tecnologie per il risparmio energetico, in linea con gli obiettivi di sovranità alimentare di entrambi i Paesi.
La transizione energetica è una priorità per l’Amministrazione Sheinbaum, che punta a modificare il mix energetico nazionale valorizzando le rinnovabili. Nello spazio dedicato all’economia verde durante il forum, hanno destato grande interesse i programmi governativi come il Programa Nacional Hidrico 2024-2030, che prevede investimenti per 9,5 miliardi di euro nel settore idrico.
Per quanto riguarda le infrastrutture, invece, il “Plan Mexico” pone al centro delle sue priorità la modernizzazione della rete stradale nazionale attraverso massicci investimenti in trasporti terrestri, marittimi e aerei, oltre che nel comparto ferroviario. Un altro programma che offre significative opportunità per le aziende italiane del settore, riconosciute a livello internazionale per le loro competenze tecniche e innovative.
L’interscambio Italia-Messico nel quadro del Piano d’Azione per l’Export italiano
Il Messico è un mercato di assoluta priorità nel “Piano d’azione per l’accelerazione dell’export sui mercati extra-UE ad alto potenziale” del Governo italiano. Difatti il Messico è il primo mercato di destinazione per l’export italiano in America Latina (rappresentando il 31,6% del totale regionale) e il secondo nell’intero continente americano dopo gli Stati Uniti.
Nel 2024, l’interscambio totale ha superato gli 8,1 miliardi di euro (+10,1% sul 2023), con un saldo della bilancia commerciale fortemente positivo per l’Italia, pari a 5,15 miliardi di euro. Le esportazioni italiane hanno raggiunto i 6,6 miliardi di euro, con una crescita del 7,4% che testimonia il crescente apprezzamento per il Made in Italy.
Global Gateway: i progetti faro per lo sviluppo sostenibile
L’iniziativa europea Global Gateway Investment Agenda (GGIA) ha identificato in Messico progetti strategici per promuovere la transizione energetica, la mobilità sostenibile e l’economia circolare. Due programmi “faro” offrono opportunità eccezionali per le competenze italiane.
Il Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec: si tratta di un’imponente opera per collegare l’Oceano Atlantico e il Pacifico attraverso una piattaforma logistica di 1.200 chilometri, configurandosi come un’alternativa strategica al Canale di Panama. Con un investimento pubblico stimato in 5 miliardi di dollari, il progetto punta ad attrarre 50 miliardi di investimenti privati e a creare poli di sviluppo industriale in settori chiave (farmaceutica, logistica, agro-industria). Le imprese che si insedieranno nell’area beneficeranno di incentivi fiscali, tra cui l’esenzione totale da imposta sul reddito e IVA.
Il Parco dell’Economia Circolare di Tula (Hidalgo): questo progetto mira a trasformare la gestione dei rifiuti in un’opportunità di sviluppo. In un Paese dove si ricicla meno del 10% delle 120.000 tonnellate di rifiuti prodotti giornalmente, il parco di Tula, esteso su 700 ettari, integrerà impianti per il trattamento dei rifiuti organici (tramite gassificazione per produrre fertilizzanti e combustibili), per il riciclo di pneumatici e scarti edilizi, e centri di compostaggio. Il progetto, coordinato principalmente dal Ministero dell’Ambiente messicano (Semarnat) e dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università Nazionale Autonoma Messicana (UNAM), rappresenta un modello di sviluppo sostenibile su larga scala.
“Plan Mexico”: infrastrutture e sviluppo per connettere il Paese
Il “Plan Mexico”, promosso dalla Presidente Sheinbaum, è un vasto programma destinato a rafforzare lo sviluppo economico e a migliorare le condizioni di vita nelle aree più vulnerabili attraverso un potenziamento senza precedenti della rete infrastrutturale.
Il Programma Nazionale per le Infrastrutture Stradali 2025-2030 prevede una fase iniziale di espansione e manutenzione di 4.000 chilometri di autostrade, con un investimento di 173 miliardi di pesos (circa 8,5 miliardi di euro). Il piano include la costruzione di 18 nuovi ponti e viadotti, programmi stradali specifici per stati strategici come Oaxaca e Guerrero, e progetti di investimento misto per arterie cruciali.
Un aspetto pragmatico del piano è l’attenzione alla manutenzione, con l’acquisto di 20 treni di pavimentazione per internalizzare i lavori di ripristino del manto stradale, con una riduzione dei costi prevista del 30%. Questo approccio complessivo, che va dalla grande opera alla manutenzione capillare, apre un ventaglio di opportunità per tutta la filiera delle costruzioni e delle infrastrutture.
Il Made in Italy già in azione
. ICE-Agenzia ha stanziato 800.000 euro per fiere, missioni imprenditoriali, accordi con la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e l’e-commerce, e promuove attivamente il business matching attraverso programmi come OpportunItaly.
. CDP, SACE e SIMEST offrono un pacchetto completo di strumenti finanziari a supporto delle imprese: dal credito all’esportazione al supporto per l’internazionalizzazione, fino a una linea di Finanza Agevolata da 500 milioni di euro per l’America Latina e strumenti di Equity per sostenere gli investimenti diretti.
. FEDERUNACOMA ha in programma una missione in Messico nel 2026, con un workshop dedicato alle tecnologie italiane per il settore agricolo.
. Sparkle ha annunciato l’apertura di un nuovo Punto di Presenza (PoP) nel data center cluster di Querétaro, potenziando la connettività e l’offerta di servizi digitali nella regione.
Intervista all’Ambasciatore d’Italia in Messico, Alessandro Modiano
Messico-Italia: un’alleanza strategica tra green economy e nuove infrastrutture
In un contesto economico globale in continua evoluzione, il Messico si afferma come un partner strategico di crescente importanza per l’Italia, offrendo un terreno fertile per investimenti e collaborazioni industriali. In questa intervista, l’Ambasciatore d’Italia in Messico, Alessandro Modiano, illustra le opportunità che si aprono per le imprese italiane, alla luce di importanti programmi di sviluppo come il “Plan Mexico” e l’iniziativa europea “Global Gateway Investment Agenda”.
1 – Quali sono, secondo Lei, in Messico i settori a cui le imprese italiane dovrebbero guardare, anche alla luce dei programmi del Governo o della legislazione locale? Ci sono settori in cui Lei osserva una forte domanda del Made in Italy? Sono in corso o in preparazione progetti di interesse nel Paese?
La Delegazione UE in Messico, d’intesa con le Autorità di Governo locale, ha identificato sei settori prioritari di intervento della GGIA (Global Gateway Investment Agenda), iniziativa lanciata a fine 2021 dalla Commissione Europea per favorire gli investimenti pubblico-privati europei: innanzitutto, la transizione energetica e l’economia circolare, con la trasformazione del sargasso e la gestione integrata delle risorse idriche; poi viene la mobilità sostenibile (tra cui bus e reti ferroviarie elettriche); successivamente, abbiamo la resilienza sanitaria (inclusa la produzione di vaccini); in seguito l’agricoltura sostenibile (tutelando foreste e la biodiversità) e quindi la finanza sostenibile (green bond). Inoltre, il “Plan Mexico”, recentemente lanciato dalla Presidente Sheinbaum per posizionare il Paese tra le prime dieci economie del mondo entro il 2030, prevede vari strumenti, tra i quali riveste una funzione fondamentale l’attrazione degli IDE (Investimenti Diretti Esteri), attraverso la previsione di sgravi fiscali per gli investimenti nazionali ed esteri, con particolare enfasi per i settori high-tech, ricerca e sviluppo.
Si è dato, inoltre, avvio alla dislocazione in tutto il Paese dei cosiddetti “Polos para el desarrollo economico y el bienestar”, ossia quindici spazi territoriali con vocazione e potenzialità di sviluppo produttivo, in grado di attrarre investimenti nazionali ed esteri in beni, servizi, strutture e infrastrutture, anche grazie ad una serie di facilitazioni economiche e fiscali. L’accelerazione nella realizzazione di opere pubbliche e la creazione di almeno 800 mila nuovi impieghi diretti entro il 2025 rappresentano ulteriori, fondamentali obiettivi del Plan Mexico, per raggiungere i quali il Governo messicano auspica di poter contare su maggiori investimenti stranieri.
Nell’ambito delle iniziative prescelte dal Global Gateway in Messico, si segnala in particolare il progetto faro del Governo Sheinbaum del Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec nel Messico Meridionale, che consentirà, attraverso una piattaforma multimodale di quattro porti e oltre 1.200 chilometri di ferrovie, strade e aeroporti, di collegare l’Oceano Atlantico a quello Pacifico, permettendo così lo sfruttamento di una rotta commerciale alternativa a quella del Canale di Panama. Il sistema sarà completato da dieci clusters industriali in settori strategici, tra cui farmaceutica, biotech, agro-industriale e logistica. Inoltre, il Governo ha stabilito che le aziende che si insedieranno nel corridoio dell’Istmo di Tehuantepec godranno di benefici fiscali e non pagheranno né l’imposta sul reddito né l’IVA.
Tra i progetti prioritari per il Messico è importante attirare l’attenzione su un’altra iniziativa prioritaria per la GGIA, che prevede la creazione di un parco industriale nell’ex raffineria di Tula, nello Stato di Hidalgo. Il parco ospiterebbe al proprio interno un centro per lo sviluppo in senso ampio dell’economia circolare, con impianti di riciclaggio della plastica, gassificazione dei residui e concime e riutilizzo di materiali da costruzione.
Infine, segnalo l’intenzione del Ministero dell’Ambiente messicano di realizzare nello Stato di Quintana Roo un nuovo impianto di riciclaggio della macro-alga del sargasso – che infesta le coste marine del Paese, ma rappresenta altresì un residuo organico con alto potenziale di sfruttamento come biomassa e fertilizzante – con il duplice obiettivo di mitigazione dei danni per l’industria turistica locale e sfruttamento dell’alga in chiave bioenergetica.
Tutto ciò suggerisce come il Messico possa offrire importanti opportunità di investimento nei prossimi anni nel settore dell’economia circolare. In questo contesto, la leadership dell’industria italiana, tra le prime al mondo nel settore della circolarità, insieme al know-how della nostra industria in vari ambiti di interesse (elettro-mobilità, economia circolare, produzione e utilizzo dell’idrogeno, ad esempio) potrebbero fungere da catalizzatore per lo sviluppo di investimenti italiani, collaborazioni e partenariati con le controparti locali. Peraltro, si segnala che l’Italia è già attiva in Messico nel settore con l’organizzazione dell’importante Fiera annuale Ecomondo Mexico, organizzata congiuntamente dalla società Italian Exhibition Group e dal gruppo tedesco Deutsche Messe.
2 – Oltre alle tematiche scelte per le tavole rotonde dello scorso Business Forum (automotive, macchinari, economia verde, infrastrutture), ci sono settori a cui guardare con interesse in Messico?
Il settore di punta delle esportazioni italiane in Messico è rappresentato dai macchinari industriali (oltre il 35% del totale). Si tratta di un trasferimento di tecnologia che ha contribuito alla crescita e al vorticoso sviluppo industriale che ha caratterizzato l’economia messicana negli ultimi anni e verso cui il Messico continua ad avere grande attenzione. Interessante è inoltre l’andamento dell’export di alcune categorie di beni di consumo che hanno ulteriori, grandi potenzialità di espansione, in considerazione dello sviluppo socio-economico della popolazione e della crescita della classe media nel Paese. Penso al settore agroalimentare e alla cosmetica, cresciuti moltissimo nell’ultimo anno, seppure le rispettive quote sull’export totale verso il Messico siano ancora ridotte. Nell’ambito del primo, nel 2024, ad esempio, le importazioni di olio extra-vergine di oliva italiano (0,3% sul totale delle importazioni dall’Italia) sono cresciute del 67% rispetto all’anno precedente, mentre l’import di prodotti cosmetici dall’Italia (1,8% sul totale) è cresciuto del 27%.
3 – Riguardo al Business Forum dello scorso 22 maggio, come valuta la risposta delle aziende italiane e messicane? I 150 B2B organizzati durante l’evento hanno già dato qualche risultato? Ha già potuto osservare un’evoluzione dell’interesse italiano per il Messico?
È ancora troppo presto per valutare i risultati del Business Forum Italia – Messico del 22 maggio scorso, tanto più in considerazione della grande incertezza economica a livello globale innescata dalle politiche protezionistiche e dai dazi statunitensi, a maggior ragione per un Paese che rappresenta il primo partner commerciale degli Stati Uniti e nel quale moltissime imprese straniere investono anche per poter esportare verso gli USA. L’interesse italiano per il Messico è stato comunque dimostrato dalla partecipazione all’evento di oltre cento imprese italiane venute appositamente. La firma di un contratto il 30 giugno scorso da parte dell’azienda italiana NEXTCHEM (Gruppo Maire) con un consorzio di imprese multinazionali per l’avvio del progetto “Pacifico Mexinol” e la produzione di metanolo verde in Messico, conferma l’opportunità di puntare sui settori dell’economia verde e delle infrastrutture sostenibili (che includono anche le infrastrutture energetiche) tra gli ambiti prioritari del Foro imprenditoriale. NEXTCHEM non ha partecipato al Business Forum, perché non era ancora stato finalizzato il progetto di investimento, ma la sua partecipazione e la presenza della tecnologia italiana in un progetto cruciale per la transizione energetica in Messico (oltre 3 miliardi di dollari di investimento da parte del consorzio menzionato) confermano la lungimiranza della scelta di organizzare il Foro imprenditoriale in Messico.
4 – Ci può fare un quadro dell’attuale presenza italiana (soprattutto delle imprese) in Messico?
Le relazioni economico-commerciali tra Italia e Messico sono sempre più strette e la presenza imprenditoriale italiana in Messico è forte e opera in un’ampia varietà di settori. Sono presenti in Messico circa 2.300 imprese italiane, fra piccole, medie e grandi, delle quali circa duecento hanno realizzato impianti produttivi. Lo stock complessivo di IDE italiani in Messico nel 2023 ammontava a circa 4,7 miliardi di euro. Secondo i dati del Ministero dell’Economia messicano, l’investimento di Ternium, appartenente al Gruppo italo-argentino Techint, di circa 3 miliardi di euro per la costruzione di un’acciaieria e altri nuovi impianti nello Stato di Nuevo Leon, porterebbe gli investimenti italiani in Messico nel 2024 a 7,7 miliardi di euro.
Tra i principali gruppi industriali del nostro sistema imprenditoriale presenti nel Paese si segnalano, a titolo di esempio, in campo energetico ENI (principale operatore privato del Paese nel settore dell’estrazione di petrolio), ENEL (prima impresa nel settore dell’energia rinnovabile); nel settore automotive, Stellantis (con sette impianti produttivi), Pirelli (con un modernissimo impianto per la produzione di pneumatici di alta gamma quasi interamente destinati al mercato USA), Brembo ed Eurotranciatura (oltre a decine di PMI ugualmente attive nella filiera); MICOPERI per la manutenzione delle piattaforme dell’azienda petrolifera di Stato Pemex; nel campo delle infrastrutture vi sono: il Gruppo Techint, Sparkle, SICIM, Bonatti, Isopan-Manni Group-Marcegaglia, Prysmian e, in prospettiva, Fincantieri; in quello siderurgico il Gruppo Danieli; nelle costruzioni Buzzi Unicem; attive nel settore alimentare Ferrero (con uno stabilimento produttivo e vari centri di distribuzione) e Barilla. In ambito farmaceutico vi sono Stevanato Group, Alfasigma, Chiesi, Menarini Biotech, mentre nel settore ottico Luxottica e in quello della sicurezza e difesa Leonardo.
5 – Come verrà messa in opera in Messico la campagna OpportunItaly? E il Buyers Club?
In Messico, la campagna OpportunItaly è stata presentata in occasione dell’ultimo Business Forum, svoltosi a Città del Messico. Qui era presente una postazione ad hoc per illustrare agli operatori locali e alle imprese italiane presenti all’evento questa nuova iniziativa di comunicazione, nonché il programma di membership esclusiva OpportunityBuyersClub, rivolto a buyer, importatori, distributori e altri primari operatori esteri, che desiderano entrare in contatto con le aziende italiane e conoscere meglio le eccellenze del Made in Italy.
In Messico i settori di riferimento scelti per la campagna OpportunItaly sono la Meccanica & Automazione e le Infrastrutture sostenibili & Energia, che sono tra i comparti industriali più dinamici e ricchi di opportunità per i fornitori esteri. In tali settori l’Italia si contraddistingue per un forte posizionamento competitivo, caratterizzato da elevate competenze tecniche ed esperienza consolidata, da una notevole capacità di innovazione, abbinate a qualità, flessibilità e affidabilità, punti di forza pienamente riconosciuti ed apprezzati dagli operatori messicani.
Ulteriori occasioni per attuare il programma OpportunItaly in Messico saranno rappresentate dalle varie attività promozionali che ICE-Agenzia organizza in relazione ai settori focus del progetto e tra esse, in particolare, le manifestazioni fieristiche alle quali ICE partecipa con collettive di aziende italiane. In questi contesti saranno presentati agli operatori in visita al padiglione italiano i contenuti dell’iniziativa e i vantaggi di OpportunityBuyersClub.
Il saper fare italiano fa scuola in Messico
A seguito della riforma energetica del 2013, che apre a operatori stranieri il settore esplorazione e produzione idrocarburi messicano, nel settembre 2015 Eni si aggiudica il contratto per lo sviluppo dell’Area 1, diventando la prima major petrolifera a rientrare nell’upstream del Paese dal 1938, anno della nazionalizzazione del settore.
Nel corso del 2017-2019, contestualmente allo sviluppo dell’Area 1, Eni consolida sempre più la propria posizione in Messico acquisendo ulteriori sei blocchi esplorativi nell’offshore del golfo messicano. Nel corso degli anni, la campagna esplorativa ha portato a sei scoperte distribuite in quattro blocchi per un volume totale scoperto di 1,3 miliardi di barili di olio equivalente.
Nel giugno 2019, con l’avvio della produzione di Area 1, Eni diventa il primo operatore straniero a produrre idrocarburi e, nel 2022 con l’avviamento della FPSO Miamte, il primo operatore straniero ad esportare greggio dal Messico. Oggi il progetto Area 1 ha completato l’installazione delle quattro piattaforme previste dal piano di sviluppo e procede con l’incremento della produzione perforando nuovi pozzi. Eni Mexico, con oltre 75 mila barili di olio equivalente al giorno, si posiziona come primo operatore straniero del Paese nel settore upstream.
Eni Mexico, oltre alle attività strettamente di business ed in stretta collaborazione con le Istituzioni locali, ha avviato nel Paese diversi progetti a supporto delle comunità costiere nello stato di Tabasco in prossimità delle attività di Area 1. Le iniziative riguardano diversi ambiti di intervento, tra cui l’educazione, con la ristrutturazione di 13 scuole a beneficio di 2000 studenti e la formazione di 1100 persone tra docenti e genitori; il supporto alla formazione e all’integrazione sociale di 1500 giovani tra i 15 ed i 24 anni; lo sviluppo e la diversificazione economica con progetti mirati allo sviluppo della pesca sostenibile e della coltivazione delle ostriche; la salute comunitaria con un progetto nutrizionale a beneficio di 1500 bambini fra i tre e i dodici anni e la costruzione di un centro di salute in una comunità molto remota.
In particolare, nell’ambito dello sviluppo di giovani talenti messicani, Eni ha consentito a 37 giovani di conseguire un titolo di studio ad alta specializzazione (Master) in Italia.
Inoltre, in collaborazione con UNESCO, sono state avviate iniziative congiunte per lo sviluppo sostenibile dell’economia locale, la protezione del patrimonio naturale e culturale e il rispetto e la promozione dei diritti umani e l’inclusione.
Dal 2021 Eni partecipa, in collaborazione con gli sviluppatori internazionali Terra Global e First Climate, all’implementazione del progetto di protezione forestale Amigos de Calakmul sviluppato secondo lo schema delle Nazioni Unite REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and forest Degradation) su un’area di oltre 200.000 ettari nello Stato di Campeche.
Tra investimenti e costi operativi necessari per le attività, Eni ha investito nel Paese oltre 5.5 miliardi di dollari generando entrate per il Governo messicano di circa 1.5 miliardi di dollari.
Eni è una global energy company ad elevato contenuto tecnologico, attiva in oltre 60 Paesi e presente lungo tutta la catena del valore dell’energia: dall’esplorazione e dalla produzione di idrocarburi, alla generazione di energia elettrica, alla raffinazione e alla chimica tradizionali e bio, allo sviluppo di fonti rinnovabili, processi di economia circolare, fino all’offerta di vettori energetici alternativi.
La strategia di Eni mira a raggiungere l’obiettivo di Net Zero entro il 2050 e a realizzare concretamente una transizione energetica socialmente equa e giusta. L’azienda è impegnata a fornire una varietà di servizi, prodotti e soluzioni sempre più decarbonizzati e ha integrato nella sua missione i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) per condividere crescita e sviluppo con i Paesi in cui opera.
Consapevole che non c’è un’unica risposta alla sfida del trilemma energetica, ha scelto di ricorrere a una strategia adottiva, realizzabile attraverso la diversificazione geografica e del mix delle fonti, accompagnata dallo sviluppo e dall’implementazione di nuove tecnologie in un’ottica di neutralità.