Il quarto Business Forum Italia-Tanzania, tenutosi a Dar es Salaam l’11 e 12 febbraio 2025, ha registrato la partecipazione di 48 aziende italiane e circa 300 imprese tanzaniane, per un totale di circa 500 incontri B2B. Questa significativa affluenza ha evidenziato il rafforzamento delle relazioni economiche tra i due Paesi come ha sottolineato l’Ambasciatore d’Italia in Tanzania Giuseppe Sean Coppola.
“In questo forum si è parlato molto di agroindustria, ma anche di infrastrutture, logistica, medicale e sanità – ha dichiarato l’Ambasciatore in un’intervista ad Africa e Affari. – Sono tutti settori in cui l’Italia può giocare un ruolo importante, insieme all’economia blu e alla pesca, già attiva con l’export verso l’Italia di pesce allevato nel Lago Vittoria. Altri ambiti chiave sono il packaging, la catena del freddo, la gestione forestale e le rinnovabili, in tutte le loro forme. Aggiungerei infine il settore estrattivo, su cui si sta lavorando anche a livello di Unione Europea, con un progetto strategico di mappatura delle risorse tanzaniane”.
La presenza di figure istituzionali locali di rilievo ha sottolineato l’interesse della Tanzania – nuovo Paese prioritario del Piano Mattei – nel consolidare i rapporti economici con l’Italia, peraltro in costante aumento dal 2021, con l’interscambio che ha toccato i 235 milioni di euro nel 2024. Tutti i rappresentanti governativi tanzaniani presenti, tra cui il Ministro degli Esteri, Mahmoud Thabit Kombo, hanno ribadito il messaggio della Presidente Samia Suluhu Hassan: “le nostre porte sono aperte”.
Con una crescita del PIL stimata tra il 5% e il 6% nei prossimi cinque anni, abbondanti risorse naturali e una popolazione in crescita, la Tanzania presenta prospettive economiche positive. La stabilità politica del Paese, che non ha mai subito colpi di stato o guerre civili dalla sua indipendenza nel 1961, rappresenta un ulteriore elemento di attrattiva per gli investitori.
L’incontro di Dar es Salaam – organizzato dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con l’Agenzia ICE – ha evidenziato la complementarità tra le economie italiana e tanzaniana, specialmente nei settori dell’agroindustria, delle costruzioni e del settore farmaceutico. Le discussioni si sono concentrate su tre macro-aree di cooperazione strategica: agritech, blue e green economy e farmaceutica. Le tavole rotonde dedicate a questi settori hanno facilitato il dialogo tra le esigenze locali e le soluzioni proposte dalle imprese italiane, supportate dal Sistema Italia. Volutamente non ci si è concentrati sul turismo, settore in cui la collaborazione è già ad altissimo livello.
È poi emersa l’opportunità di importare direttamente dalla Tanzania prodotti come anacardi e caffè, attualmente acquistati attraverso altri Paesi dell’UE come Paesi Bassi e Germania. È stato inoltre segnalato il problema della diffusione di prodotti “Italian sounding” in Tanzania.
Una delle altre proposte emerse riguarda la creazione di un’associazione delle imprese italiane in Tanzania, sul modello delle camere di commercio già esistenti per altri Paesi come Germania, Francia, Regno Unito, USA, Svizzera, Cina e India. La mancanza di una struttura simile per l’Italia limita il potenziale di crescita delle imprese italiane nel Paese.
Grazie alla partecipazione delle istituzioni italiane, sono stati quindi avviati incontri con rappresentanti di varie amministrazioni tanzaniane, tra cui il Tanzania Investment Centre (TIC), la Tanzania Electric Supply Company (TANESCO) e la Tanzania National Roads Agency (TANROADS). Le istituzioni locali hanno presentato proposte per interventi nei settori delle energie rinnovabili, ammodernamento agricolo, sanità e infrastrutture, inclusa la ferrovia SGR che collega Dodoma a Uganda, Ruanda e Burundi.
Particolare attenzione è stata riservata dal forum anche al mondo accademico e alla cooperazione con la società civile. Durante la conferenza è stato siglato un memorandum d’intesa tra l’Università La Sapienza e la Muhimbili University of Health and Allied Sciences (MUHAS), mentre il Nelson Mandela African Institute of Science and Technology di Arusha ha confermato il proprio ruolo chiave nel supporto al settore privato tanzaniano.
Al termine del forum, per comprendere meglio il contesto locale e le opportunità di investimento in Tanzania, la delegazione italiana ha partecipato a due giorni di visite sul campo a Bagamoyo, dove sorgerà una zona economica speciale, e sull’isola di Zanzibar, che attrae ingenti investimenti nel turismo.