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Italia-Mozambico – Terzi: cooperazione per la crescita, da donatori a partner (in translation)

Il Mozambico è un ”esempio virtuoso del ruolo che l’attivita’ di cooperazione puo’ avere come componente essenziale della politica estera”, in particolare per la crescita di un Paese uscito da una lunga e sanguinosa guerra civile. E’ il bilancio che il ministro Giulio Terzi ha tracciato al termine di un incontro alla Farnesina con il collega mozambicano Oldemiro Baloi, in occasione delle celebrazioni per i vent’anni dell’accordo di pace mediato dall’Italia tra il governo mozambicano e la guerriglia di opposizione.


Filosofia di partenariato


Ricordando la missione a Maputo dello scorso maggio, Terzi ha ricordato il contributo dato dall’Italia alla crescita economica del Paese, anche dopo la firma dell’accordo di pace (Roma, 4 ottobre 1992) e, soprattutto, come sia cambiata ”la filosofia di cooperazione allo sviluppo”. Non si tratta piu’, ha spiegato il titolare della Farnesina, di essere un ”Paese donatore”, ma di seguire una ”filosofia di partenariato su basi paritarie”. Una analisi condivisa da Baloi, che ha sottolineato come ”tutto cio’ che e’ stato realizzato in questi anni non sarebbe stato possibile senza la pace” e senza il ”contributo dell’Italia alla diversificazione dell’economia, alla creazione di occupazione e quindi alla lotta alla poverta”’.


Il flusso medio annuo di aiuti italiani verso Maputo e’ stato di circa 30 milioni di euro, anche se negli ultimi anni le ristrettezze di bilancio hanno ridimensionato il volume dei contributi. Tuttavia, e’ stato comunque avviato il negoziato per il nuovo programma-Paese relativo al triennio 2013-2015, nell’ambito del quale l’Italia sosterra’ il bilancio del Mozambico con un contributo pari a 15 milioni di euro. Sono anche previsti aiuti a dono per 21 milioni di euro.


Crescita del 7% annuo


Il Mozambico e’ inoltre un potenziale fornitore di energia tra i piu’ importanti del mondo. Oggi la Farnesina ospita una country presentation del Paese dell’Africa australe che, come ha notato il ministro Terzi di fronte ai rappresentanti delle maggiori imprese italiane, e’ cresciuto negli ultimi dieci anni di oltre il 7% e puo’ raggiungere un picco del 10% nell’immediato futuro.


Un ruolo strategico sara’ giocato dallo sfruttamento degli enormi giacimenti di gas recentemente scoperti da Eni e stimati in 1974 miliardi di metri cubi. Il Cane a sei zampe ha gia’ programmato di investire 40-50 miliardi di euro con importanti ricadute sia in termini di sviluppo che di indotto. Ma c’e’ spazio per altro – dall’agroalimentare al turismo – grazie anche, come ha detto Baloi, alle ”garanzie di condizioni di investimento favorevoli” per le imprese straniere, Italia in prima fila.


Oltre 100 imprese alla Farnesina


A riprova della fiducia degli investitori italiani nel mercato mozambicano, la massiccia presenza oggi alla Farnesina dei rappresentati di oltre cento imprese. Non solo le aziende tradizionalmente presenti e che hanno creato le grandi infrastrutture del Paese, ma anche le piccole e medie imprese alle quali sia Terzi sia Baloi guardano con interesse e fiducia.


L’Italia, inoltre, puo’ contare su numeri significativi. Dal 2009 al 2011 l’interscambio e’ passato da 200 a 382 milioni di euro e le esportazioni, pari a 52 milioni di euro, sono cresciute del 117% negli ultimi tre anni. Ma non basta. Secondo Terzi, l’Italia puo’ fare di piu’ e ”vuole scalare tante posizioni rispetto all’attuale diciottesimo posto in cui e’ collocata nella classifica dei fornitori del Mozambico”.


”L’Africa – ha quindi sottolineato il ministro – ha assunto una dimensione centrale nella nostra politica estera” e ”l’ulteriore sviluppo delle relazioni dell’Italia con l’Africa e i suoi Paesi piu’ dinamici sono parte integrante e qualificante della diplomazia della crescita”.

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