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Tajani: «Napoli Capitale della Diplomazia Scientifica» (Il Mattino)

Card Tajani: «Napoli Capitale della Diplomazia Scientifica» (Il Mattino)
Card Tajani: «Napoli Capitale della Diplomazia Scientifica» (Il Mattino)

L’innovazione tecnologica è oggi uno dei principali catalizzatori dei cambiamenti sociali, economici e culturali che stiamo attraversando. Non si tratta solo di intelligenza artificiale. Parliamo anche di calcolo quantistico, biotecnologie, sicurezza cibernetica e nuove strumentazioni spaziali. Affrontare queste nuove sfide richiede soluzioni rapide, innovative ed efficaci. Dobbiamo innanzitutto costruire un ecosistema strutturato che favorisca la ricerca e l’innovazione in Italia e assicuri la competitività del nostro Sistema Paese nella corsa per la leadership nelle tecnologie di frontiera. L’Italia non è impreparata. È una potenza indiscussa a livello mondiale in campo scientifico come testimoniano ogni giorno gli oltre 30 mila scienziati italiani attivi all’estero, veri “ambasciatori” della nostra eccellenza nel mondo.

Contiamo poi su una vasta rete di poli tecnologici, parchi scientifici, distretti e centri di innovazione di primissimo ordine su tutto il territorio nazionale. Inoltre, l’attiva presenza del nostro Paese nelle grandi organizzazioni scientifiche europee (dal CERN all’ESO), così come l’attrazione in Italia di grandi infrastrutture internazionali di ricerca (come l’Einstein Telescope, che puntiamo ad ospitare in Sardegna) non offrono solo una cornice di eccellenza per le attività dei nostri ricercatori, ma sono anche fonte di importanti commesse per le imprese ad alta innovazione. Il nostro compito è, quindi, quello di promuovere questo ecosistema all’estero attraverso una diplomazia scientifica orientata allo sviluppo del Paese e dei suoi territori.

Per queste ragioni ho scelto Napoli, in concomitanza con le celebrazioni per i 2.500 anni dalla fondazione della città, per riunire gli oltre 60 Addetti scientifici e Esperti agricoli della Farnesina. Si tratta di elevatissime professionalità che trasformano le nostre Ambasciate in veri e propri avamposti della ricerca italiana nel mondo. Per due giorni, 10 e 11 settembre, li facciamo incontrare a Napoli. E non potevamo che scegliere il capoluogo campano. Napoli sta diventando sempre più la Silicon Valley italiana. L’unica Apple Developer Academy in Europa si trova proprio qui, avviata nel 2016 in collaborazione con l’università Federico II. E se Apple ha scelto Napoli è innanzitutto perché la città da sempre ha facoltà tecnico-scientifiche di livello. Si è trattato di una decisione che ha beneficiato non solo dell’alto livello raggiunto dalla ricerca scientifica delle facoltà napoletane e delle start-up che vi stanno nascendo, ma anche di un tessuto sociale e imprenditoriale storicamente aperto alle collaborazioni con il resto del mondo. Sta nascendo un vero e proprio “distretto del digitale” fatto di filiali di multinazionali ma anche di imprese locali, che si scambiano conoscenze e hanno strette relazioni con la ricerca universitaria degli atenei cittadini. A conferma della bontà della scelta, la Campania ha chiuso il 2024 quale ottava Regione d’Italia per totale delle esportazioni in cui hanno spiccato, per quasi il 40%, i prodotti chimico-farmaceutici. Si tratta di settori in cui fondamentale è il contributo della ricerca e della sua applicazione pratica nei processi industriali.

L’obiettivo di queste due giornate è quindi fare il punto su come la Diplomazia Scientifica possa essere sempre più al servizio della crescita. Vogliamo, infatti, intensificare la cooperazione scientifica con Paesi non solo ad alto tasso di innovazione, come Stati Uniti, Germania, Singapore e Corea del Sud, ma anche con forti prospettive di crescita nei settori della scienza e della tecnologia – penso soprattutto a Brasile, India, Serbia e Sud Africa. A oggi sono già in essere 60 Accordi bilaterali in materia di cooperazione scientifica e tecnologica e lo scorso anno abbiamo assegnato finanziamenti a oltre 90 progetti di ricerca congiunti nel quadro dei Protocolli Esecutivi di tali intese.

Vogliamo fare di più e integrare la ricerca nelle strategie di internazionalizzazione delle imprese. Questo è anche il nuovo approccio che ho voluto dare al Ministero degli Esteri con una profonda riforma organizzativa recentemente varata dal Consiglio dei Ministri. La riforma prevede infatti la nascita di due nuove Direzioni Generali: la “Direzione generale per la crescita e la promozione delle esportazioni” e la “Direzione Generale per le questioni cibernetiche, l’informatica e l’innovazione tecnologica”, che avrà al suo interno una componente tecnica e una politica.

L’obiettivo è duplice: integrare sempre più la ricerca nelle strategie di internazionalizzazione delle imprese e innovare la nostra struttura, in Italia e all’estero, per essere al passo con le innovazioni tecnologiche e rispondere in maniera più efficace alla domanda di servizi che riceviamo da cittadini e imprese.

Vogliamo sostenere l’internazionalizzazione delle nostre start-up e aiutare le nostre imprese a innovare e rigenerarsi per permettere all’Italia di competere e guadagnare sempre più prestigio, credibilità e opportunità, anche economiche, nel mondo. Partendo da Napoli, per arrivare al mondo.

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