Si è conclusa con successo la partecipazione italiana quale ospite d’onore alla 42esima Foire du Livre di Bruxelles (1-5 marzo). Il padiglione italiano, a cui è giunto il messaggio di adesione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rappresentato il cuore della manifestazione, grazie anche al caffe’ letterario dove sono stati ospitati gli incontri dei numerosi autori italiani inseriti nel programma ufficiale della manifestazione.
Con i suoi 70 mila visitatori ed oltre un migliaio di case editrici presenti, la Fiera di Bruxelles si conferma come la seconda per importanza nel mondo francofono, dopo quella di Parigi.
La realtà editoriale italiana contemporanea è stata ampiamente rappresentata: dal romanzo al saggio, dal giallo al fumetto, alla letteratura per ragazzi. Gli editori (circa un centinaio) sono stati inoltre rappresentati all’evento sia attraverso la presenza di scrittori già tradotti in francese che con autori non ancora tradotti. Per gli scrittori emergenti non ancora tradotti, come Michela Murgia e Giuseppe Schillaci, la Feria ha quindi rappresentato un’importante occasione di promozione e contatti. Per quelli già tradotti in francese, come Marcello Fois e Gianrico Carofiglio l’evento ha concesso una doppia visibilità: nel Padiglione italiano, con le opere in lingua originale, e negli stand delle case editrici belghe e francesi.
Nel suo complesso la partecipazione italiana è stata animata da circa una trentina di autori. Oltre a quelli sopra citati, hanno preso parte ad incontri e dibattiti, tra gli altri: Stefano Benni, Antonio Pennacchi, Simonetta Agnello Hornby, Antonella Anedda, Andrea Bajani, Michele Mari, Gianni Riotta, Diego Marani, Caterina Bonvicini.
Il pubblico ha affollato la libreria, impreziosita da alcuni volumi antichi inviati dal Centro per il Libro e la Lettura del MiBAC, ed esaurito quasi completamente lo stock di materiale inviato dall’AIE grazie all’intervento della DGSP.
La presenza italiana in Fiera ha rappresentato infine l’occasione per promuovere le attività culturali dell’Istituto di Cultura di Bruxelles e dell’ufficio scolastico, presente con alcuni insegnanti, che hanno assicurato uno scambio di informazioni capillare sulla diffusione della nostra lingua in Belgio.