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Istituti internazionali di ricerca: un valore aggiunto per l’Italia

ICTP, ICGEB, TWAS e ICRANet si riuniscono il 10 giugno nella sede del Parlamento per presentare i risultati delle loro attività.

Quattro istituti internazionali di ricerca – ICTP, ICGEB, ICRANet e TWAS – la cui sede è in Italia e le cui attività sono co-finanziate dal Governo italiano sono i protagonisti di alcuni importanti progressi scientifici compiuti negli ultimi 50 anni, in ambiti che vanno dallo studio dei cambiamenti climatici alla medicina, dall’astrofisica alla diplomazia scientifica. 

“In cinquant’anni, lungo l’Adriatico da Trieste a Pescara, si è costruito e rafforzato un cluster scientifico che costituisce un’opportunità per tutta l’Italia perché ogni anno attira un numero importante di cervelli ad altissimo potenziale che poi si legano al nostro paese, imparandone la lingua e talvolta scegliendolo come luogo di residenza” ha dichiarato il sottosegretario Mario Giro.

Una sessione parlamentare speciale, organizzata dal Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri, Mario Giro, con la partecipazione del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini e della Vicepresidente della Camera, Marina Sereni, dedicata alla presentazione delle attività dei quattro Istituti, si è tenuta oggi, mercoledì 10 giugno a Roma, dove i direttori hanno illustrato al Parlamento i risultati delle attività dei rispettivi centri di ricerca.

Gli Istituti sono:

  •          Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP, www.ictp.it)
  •          International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB, www.icgeb.org)
  •          International Center for Relativistic Astrophysics Network (ICRANet, www.icranet.org)
  •          The World Academy of Sciences (TWAS, www.twas.org)

“Grazie anche all’ICTP, ICGEB, ICRANET e TWAS, l’Italia costituisce un punto d’attrazione per la ricerca scientifica internazionale. Sono realtà che consentono al nostro Paese di avere una relazione privilegiata con molti paesi emergenti, attirati dall’alta formazione scientifica. che ha lo scopo di farne conoscere il potenziale per la nostra economia ai decisori politici ed ai media, oltre a incentivare la collaborazione dei centri con il tessuto economico locale” conclude il sottosegretario Mario Giro.

Le collaborazioni fra questi Istituti internazionali, in sinergia con altri centri nazionali di ricerca, hanno consentito di effettuare scoperte di notevole rilevanza scientifica  promuovendo il progresso nella cooperazione internazionale. La scoperta del Bosone di Higgs, modelli innovativi per affrontare i cambiamenti climatici – che hanno portato all’assegnazione del premio Nobel nel 2007 -, progressi nella lotta all’AIDS e un rinnovato ruolo della diplomazia scientifica sono solo alcuni degli esempi di successo conseguiti da questi enti.

Trieste, nota per essere la “Città della Scienza”, ospita tre dei quattro istituti internazionali, ICTP, ICGEB e TWAS, mentre Pescara ospita l’ICRANET. L’elevato numero di ricercatori che vive e opera nel capoluogo, dieci volte superiore a quello di altre città italiane, rende Trieste centro strategico della ricerca internazionale.

Gli Istituti in dettaglio

ICTP: il supporto dell’Italia all’ICTP, iniziato sin dalla nascita del Centro (nel 1964), ha permesso di avviare una partnership che si è rivelata trainante nel percorso italiano di supporto alla promozione della ricerca scientifica sostenibile nei paesi in via di sviluppo, dove la scienza è autentico strumento di crescita. L’ICTP offre anche occasioni formative e opportunità di sviluppo professionale. Negli ultimi 50 anni, il Centro ha ricevuto oltre 140 mila visite da parte di scienziati provenienti da 188 paesi del mondo, giunti a Trieste per accrescere le proprie competenze e che hanno contribuito anche a recenti scoperte in vari ambiti di studio.

L’ICTP possiede tre centri affiliati – in Brasile, Messico e Turchia e a breve è prevista la nascita di altri due centri affiliati: in Ruanda e Cina.

“L’ICTP e l’Italia collaborano in maniera feconda nella cooperazione internazionale da oltre 50 anni” spiega Fernando Quevedo, direttore dell’ICTP. “L’approccio globale adottato dal Centro in tema di formazione e ricerca avanzata concorre a diffondere conoscenza e pace nei paesi, anche dove i programmi di istruzione e il substrato alla ricerca non sono ottimali. Se abbiamo potuto raggiungere questo traguardo, lo dobbiamo all’incessante supporto dell’Italia”.

ICGEB: l’ICGEB svolge ricerca avanzata e formazione in biologia molecolare e biotecnologie, a beneficio dei paesi emergenti ed in via di sviluppo. L’Istituto consolida le capacità di ricerca dei suoi membri attraverso programmi di formazione e fondi dedicati, oltre che per mezzo servizi di consulenza, e fornisce un esempio di approccio globale alla promozione delle biotecnologie su scala internazionale. Con i suoi tre centri di Trieste, Nuova Delhi (India) e Città del Capo (Sud Africa), l’ICGEB forma una rete interattiva che include anche i suoi 64 Stati Membri. 

Mauro Giacca, direttore generale dell’ICGEB osserva: “Nel contesto delle Organizzazioni Internazionali nel Sistema delle Nazioni Unite, l’ICGEB riveste oggi un ruolo del tutto peculiare, in quanto è di fatto l’unica organizzazione a svolgere direttamente, nei propri laboratori di Trieste, Cape Town e New Delhi, attività di ricerca scientifica avanzata in un settore chiave, come quello delle biotecnologie. Farmaci e vaccini ottenuti grazie ai progressi dell’ingegneria genetica, prodotti biologici per migliorare l’agricoltura e diminuirne l’impatto ambientale e nuove strategie per la produzione di energia pulita sono alcuni dei campi di applicazione che potranno favorire uno sviluppo globale e sostenibile. In questo contesto, l’ICGEB è da sempre grato al Governo italiano che, in maniera lungimirante, ha voluto la sede del Centro a Trieste sin dalla sua fondazione e ne ha poi generosamente sostenuto una parte importante delle attività negli ultimi 30 anni. “

TWAS: Grazie al contributo del Governo italiano la TWAS, accademia mondiale delle scienze, concorre a mettere scienza e tecnologia al servizio dello sviluppo sostenibile nei paesi del Sud del mondo.

Attualmente la TWAS conta oltre 1100 accademici di 100 paesi, fra cui 15 Premi Nobel, e riunisce attorno a sé i migliori scienziati e studiosi del mondo. Tra i suoi membri figurano anche personalità di rilievo politico, come Bai Chunli (Presidente della TWAS e dell’Accademia Cinese delle Scienze), fernando H. Cardoso (già Capo di Stato del Brasile), Yongyuth Yuthavong (vice Primo Ministro della Thainlandia) e Carlo Rubbia (Premio NOBEL per la fisica, 1984);, esperti nella formazione superiore, come Mauro Graziani (Università di Trieste) e Segenet Kelemu ( ICIPE – Centro Internazionale per la Fisiologia degli insetti e l’ecologia, Nairobi) e voci influenti nel campo della diplomazia scientifica, come Calestous Juma (Harvard University) e Yuan T. Lee (Premio NOBEL per la chimica, 1986) .

Insieme al contributo dei suoi partner, la TWAS mette a disposizione ogni anno oltre 500 borse di studio di dottorato e post-dottorato, ed eroga annualmente 1,7 milioni di dollari per assegni di ricerca. La sede centrale di Trieste è affiancata nel suo lavoro da cinque uffici regionali, situati a Rio de Janeiro (Brasile), Beijing (Cina), Alessandria (Egitto), Bangalore (India) e Pretoria (Sud Africa).

“I membri e i partecipanti ai programmi della TWAS provengono da oltre 100 nazioni del Sud e del Nord del mondo”, commenta Romain Murenzi, direttore esecutivo dell’Accademia. “Essi vedono nella TWAS una guida e un supporto prezioso alla loro carriera e allo sviluppo scientifico dei loro paesi. E guardano all’Italia come a un partner che si impegna costantemente a consolidare il loro paese per renderlo sempre più indipendente e autosufficiente”.

Oltre agli Istituti triestini ha partecipato all’evento anche l’ICRANet, la cui sede è a Pescara.

L’ICRANet è un’Organizzazione Internazionale i cui Stati membri, oltre l’Italia, sono l’Armenia, il Brasile, lo Stato Vaticano, l’Università di Tucson e l’Università di Stanford (USA) e l’ICRA.

L’ICRANet ha finalità di ricerca e formazione nell’Astrofisica Relativistica. I finanziamenti per statuto sono disposti dai Governi, da contributi volontari e donazioni. L’ICRANet Network ha  anche sedi alla “Sapienza”, a Nizza, a Rio de Janeiro, ed è in fase di apertura la nuova sede a Yerevan in Armenia e coordina il dottorato internazionale di astrofisica relativistica (IRAP PhD) che ha visto fino ad oggi 103 studenti da tutto il mondo e che hanno contribuito alla comprensione di sistemi astrofisici totalmente nuovi, quali ad esempio i lampi di raggi gamma emessi durante la formazione di un buco nero.

“L’Italia – ricorda il professor Remo Ruffini Direttore dell’ICRANet – ha segnato con Galileo Galilei l’alba della astrofisica e con Tullio Levi Civita ed il contatto creato da Marcel Grossmann, ha permesso la formulazione da parte della mente di Albert Einstein delle equazioni della relatività generale. Ne è nata l’astrofisica relativistica. Giovani ricercatori, nelle varie sedi dell’ICRANet, grazie alla comunicazione a fibra ottica, sono in continuo contatto con i dati dei maggiori osservatori terrestri e spaziali e con una faculty e comitati di lavoro che comprendono alcuni Premi Nobel, quali Riccardo Giacconi, Theodor Hansch, Gerard’t Hoof e Steven Weinberg. Il loro lavoro estende, istante per istante, le frontiere della conoscenza di un Universo che appare sempre più vasto”.

L’ICRANet celebrerà con il 14° Marcel Grossmann Meeting (MGXIV) , alla “Sapienza” con mille scienziati da tutto il mondo, dal 12 al 18 luglio p.v., il centenario delle Equazioni di Einstein , il Giubileo dell’ Astrofisica relativistica e l’Anno Internazionale della Luce dell’UNESCO.”