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Joint statement on Ukraine’s application against Russia at the International Court of Justice

Statement on behalf of Albania; Andorra; Australia; Austria; Belgium; Bulgaria; Canada; Croatia; Cyprus ; Czech Republic ; Denmark; Estonia; Finland; France; Germany; Greece; Iceland; Ireland; Italy; Japan; Latvia; Lithuania; Luxembourg; Malta; Marshall Islands; Moldova; Monaco; Montenegro; Netherlands; New Zealand; North Macedonia; Norway; Palau; Poland; Portugal; Romania; San Marino; Slovakia; Slovenia; Spain; Sweden; United Kingdom; United States; European Union:

“We reiterate our support for Ukraine’s Application instituting proceedings against the Russian Federation before the International Court of Justice under the 1948 Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide, which seeks to establish that Russia has no lawful basis to take military action in Ukraine on the basis of unsubstantiated allegations of genocide.

We reiterate the importance of these proceedings and urge, again, Russia to immediately suspend its military operations in Ukraine, as ordered by the Court in its Order on Provisional Measures of 16 March 2022.

As the Court has repeatedly stated, its orders on provisional measures are legally binding on the Parties to the dispute. Therefore, failure to comply with the Court’s 16 March 2022 Order constitutes a further breach, by Russia, of its international obligations.

We take note of the public statement of 1st July 2022, according to which Ukraine announced that it had submitted its Memorial to the Court.

We welcome once again Ukraine’s efforts to ensure that international law is respected and that the Court can fulfill its fundamental function of promoting the peaceful settlement of disputes.

The Genocide Convention embodies the solemn pledge to prevent the crime of genocide and hold those responsible to account. As the International Court of Justice itself stated in its advisory opinion of 28 May 1951 on reservations to the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide, the object of the Convention “on the one hand is to safeguard the very existence of certain human groups and on the other to confirm and endorse the most elementary principles of morality”.

It is in the interest of all States Parties to the Genocide Convention, and more broadly of the international community as a whole, that the Convention not be misused or abused. That is why the signatories of the present declaration which are Parties to the Genocide Convention intend to intervene in these proceedings.

In light of the serious questions raised in this case, and in view of the far-reaching consequences of the judgment that the Court will render, it is important that the States Parties to this Convention be able to share with the International Court of Justice their interpretation of some of its essential provisions.

In closing, we reiterate that Russia must be held accountable for its actions. In this regard, we consider that Russia’s violations of international law engage its international responsibility, and that the losses and damage suffered by Ukraine as a result of Russia’s violations of international law require full and urgent reparation by Russia, in accordance with the law of State responsibility.

We once again call upon the international community to explore all options to support Ukraine in its proceedings before the ICJ”.

 

———— Traduzione di cortesia ————

Dichiarazione congiunta sul ricorso presentato dall’Ucraina nei confronti della Russia alla Corte Internazionale di Giustizia

Dichiarazione a nome di Albania; Andorra; Australia; Austria; Belgio; Bulgaria; Canada; Croazia; Cipro; Danimarca; Estonia; Finlandia; Francia; Germania; Grecia; Islanda; Irlanda; Italia; Giappone; Lettonia; Lituania; Lussemburgo; Malta; Isole Marshall; Moldavia; Monaco; Montenegro; Paesi Bassi; Nuova Zelanda; Macedonia del Nord; Norvegia; Palau; Polonia; Portogallo; Romania; San Marino; Slovacchia; Slovenia; Spagna; Svezia; Regno Unito; Stati Uniti; Unione Europea:

“Ribadiamo il nostro sostegno alla richiesta dell’Ucraina di avviare un procedimento contro la Federazione Russa presso la Corte Internazionale di Giustizia ai sensi della Convenzione del 1948 per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, che mira a stabilire che la Russia non ha alcuna base giuridica per intraprendere un’operazione militare in Ucraina sulla base di infondate accuse di genocidio.

Ribadiamo l’importanza di questo procedimento ed esortiamo nuovamente la Russia a sospendere immediatamente le sue operazioni militari in Ucraina, come stabilito dall’Ordinanza del 16 marzo 2022 della Corte sull’adozione di misure provvisorie.

Come ripetutamente affermato dalla Corte, le sue ordinanze sulle misure provvisorie sono legalmente vincolanti per le Parti in causa. Pertanto, il mancato rispetto della sua Ordinanza del 16 marzo 2022 costituisce un’ulteriore violazione, da parte della Russia, dei suoi obblighi internazionali.

Prendiamo atto della dichiarazione pubblica del 1° luglio 2022, secondo la quale l’Ucraina ha annunciato di aver presentato la propria memoria alla Corte.

Accogliamo ancora una volta con favore gli sforzi dell’Ucraina per assicurare il rispetto del diritto internazionale e per fare sì che la Corte possa adempiere alla sua funzione fondamentale di promuovere la risoluzione pacifica delle controversie.

La Convenzione sul genocidio incarna il solenne impegno a prevenire il crimine di genocidio e ad assicurare i responsabili alla giustizia. Come ha affermato la stessa Corte internazionale di giustizia nel suo parere consultivo del 28 maggio 1951 sulle Riserve alla Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, l’obiettivo della Convenzione “da un lato è quello di salvaguardare l’esistenza stessa di alcuni gruppi umani e dall’altro di confermare e avallare i più elementari principi della morale”.

È nell’interesse di tutti gli Stati Parti della Convenzione sul genocidio, e più in generale della comunità internazionale nel suo complesso, che la Convenzione non venga usata in modo improprio o violata. Per questo motivo i firmatari della presente dichiarazione che sono Parti della Convenzione sul genocidio intendono intervenire in questo procedimento.

Alla luce delle gravi questioni sollevate in questo caso e in considerazione delle conseguenze di vasta portata della sentenza che la Corte emetterà, è importante che gli Stati Parti della Convenzione possano condividere con la Corte internazionale di giustizia la loro interpretazione di alcune delle sue disposizioni essenziali.

Per concludere, ribadiamo che la Russia deve essere ritenuta responsabile delle sue azioni. A questo proposito, riteniamo che le violazioni del diritto internazionale da parte della Russia comportino la sua responsabilità internazionale e che le perdite e i danni subiti dall’Ucraina a causa delle violazioni del diritto internazionale da parte della Russia richiedano una piena e urgente riparazione da parte della Russia, in conformità con la legge sulla responsabilità dello Stato.

Chiediamo ancora una volta alla comunità internazionale di esplorare tutte le opzioni possibili per sostenere l’Ucraina in questo procedimento davanti alla Corte internazionale di giustizia”.

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