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La diplomazia italiana di fronte alla Shoah

La diplomazia italiana di fronte alla tragedia che colpì gli ebrei italiani ed europei negli anni 1938-43, questo il tema al centro della mostra ‘Solo il dovere, oltre il dovere – La diplomazia italiana di fronte alla persecuzione degli ebrei (1938-1943)’ a cura di Sara Berger e Marcello Pezzetti, con la consulenza archivistica di Federica Onelli e Stefania Ruggeri. Inaugurata domenica 27 gennaio 2019, la mostra sarà aperta al pubblico fino a dicembre 2019 presso la Fondazione museo della Shoah a Via del Portico di Ottavia 29.

“La volontà e la capacità di scongiurare ogni seppur minimo rischio di ritorno di forme di sciagurata analogia con quei tempi oscuri, va fortificata dalla consapevolezza che è possibile seguire la propria coscienza, non avere paura e trovare la forza interiore di reagire e il coraggio di non rassegnarsi al pregiudizio e alla barbarie”. Sono le parole con cui il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi nella prefazione del catalogo della mostra individua il messaggio che proviene dall’esperienza e dall’azione “dei migliori tra i rappresentanti del corpo diplomatico”.

Promossa dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con la Farnesina, la mostra attraverso foto, documenti, filmati, mappe e articoli di giornale ricostruisce un’epoca, partendo dai cambiamenti avvenuti all’interno del Ministero degli Esteri e nella sua rete estera dopo la promulgazione delle leggi razziali. Fulcro dell’esposizione un eccezionale fondo documentario recuperato presso l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero non ancora inventariato e quasi totalmente inedito. Dopo aver fatto una panoramica sulla situazione degli ebrei nel mondo nel 1938 grazie ai rapporti dei diplomatici sugli eccidi e le deportazioni, il percorso espositivo si concentra su alcune aree particolari. Tra queste la zona di occupazione italiana della Croazia, dove i diplomatici si rifiutarono di consegnare gli ebrei alle forze locali. Viene anche evidenziato lo sforzo di alcuni diplomatici di salvare ebrei, anche non italiani, residenti all’estero, con la ricostruzione di alcune delle vicende biografiche e umane più significative, sia dei diplomatici che dei perseguitati.

Oltre al Fondo documentario della Farnesina, materiale significativo è stato messo a disposizione dall’United States Holocaust Memorial Museum di Washington, dall’Istituto israeliano Yad-Vashem, dai vari luoghi della Memoria in Europa, dall’Archivio storico-diplomatico tedesco (Politisches Archiv des Auswärtigen Amts), dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) di Milano e dalla stessa Fondazione Museo della Shoah di Roma. La mostra si avvale del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento per le Pari Opportunità presso il Consiglio dei Ministri, del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione Lazio, di Roma Capitale, Unione delle comunità ebraiche italiane, della Comunità ebraica di Roma ed è realizzata con l’organizzazione generale di COR Creare Organizzare Realizzare di Alessandro Nicosia.

 

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