Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Dettaglio intervento

(fa fede solo il discorso effettivamente pronunciato)


Le strategie macroregionali sono un tipico esempio della ricchezza dell’unione europea: riescono a tenere insieme i diversi stakeholder, puntando tanto sulla partecipazione “dal basso” delle società civili, quanto su quella delle autorità locali/regionali e dei governi centrali. La Strategia UE per l’Adriatico-ionio è un progetto nato da un’idea dei Governi di Italia, Slovenia e Grecia, cui si e’ aggiunta la Croazia, che aderirà all’UE nel 2013.


Il progetto stesso, pertanto, è frutto della coesione tra la “vecchia” Europa e la nuova Europa dei Balcani occidentali, con, al centro, le Istituzioni europee ed in particolare la Commissione.


Non sarà un esercizio facile, ma sarà un esercizio utile e importante, per due ordini di motivi:


1. innanzitutto un motivo economico: nel quadro della Strategia verranno sviluppati una serie di programmi in materia di sicurezza marittima, protezione ambientale, infrastrutture e trasporti. È importante identificare pochi e fondamentali obiettivi: sicurezza marittima, corridoi infrastrutturali (dal Baltico all’Adriatico), energia. Ciò in un quadrante essenziale per la sicurezza europea e la sua proiezione a Sud Est. L’Italia ha appena firmato a New York, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un accordo con i Governi di Grecia e Albania relativo al progetto di interconnessione Trans Adriatico (TAP) per il trasporto del gas azero dal campo di Shah Deniz alle coste del nostro Paese. Cio’ testimonia che l’Adriatico è per l’Italia uno snodo geopolitico fondamentale.


2. Il secondo motivo è eminentemente politico: attraverso la Strategia, ancoriamo all’Europa i paesi dell’adesione in un momento particolarmente difficile per l’Europa. Proprio in questo momento cruciale, tenere agganciati i paesi del quadrante sudorientale attraverso la cooperazine regionale è un elemento chiave per l’Europa.


C’è poi, in questo quadro, un elemento ulteriore da tenere in considerazione: la Strategia, concettualmente, dovrà consentire di utilizzare al meglio le risorse esistenti, in maniera efficace ed efficiente, senza aggravi per il bilancio dell’Unione Europea. In altri termini: la Strategia non prevede nuovi fondi ma un loro utilizzo finalizzato allo sviluppo di progetti congiunti.


Quanto ai prossmi passi, guardiamo con grande attesa all’appuntamento del 19 novembre, quando i Ministri degli Esteri dei Paesi promotori della Strategia terranno una riunione congiunta, a Bruxelles, cui prenderà parte il Commissario alle Politiche regionali Johannes Hahn.

Il nostro obiettivo è ottenere nel dicembre 2012 il mandato dal Consiglio alla Commissione per l’avvio dei lavori preparatori, al fine di poter lanciare la Strategia nel 2014, anno delle presidenze greca ed italiana dell’UE, e anniversario storico dell’Attentato di Sarajevo. È opportuno, dopo un secolo, chiudere una pagina dolorosa di storia ed aprire una nuova storia comune, facendo della Macroregione Adriatico-ionica il simbolo della cooperazione tra Europa e Balcani occidentali.

Ti potrebbe interessare anche..