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Tajani: «Vogliamo più del 10%» E rilancia Tosi per la Regione (L’Arena)

Costruire una «grande casa dei moderati, che possa accogliere tutti coloro che sono alla ricerca di un punto di riferimento serio, credibile». È il progetto politico del ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia, capolista della circoscrizione Nord Est nelle prossime elezioni europee. Tajani è stato accolto ieri a Verona dal deputato e coordinatore di Forza Italia Flavio Tosi, in un incontro che ha visto presenti tutti i candidati sindaci e molti altri esponenti del partito.

Ministro Tajani, l’obiettivo superare il 10 per cento?

«Si. Era un obiettivo che sembrava irraggiungibile e invece ora ci sono case demoscopiche che ci danno già sopra il 10 per cento. Noi continuiamo a lavorare, ho constatato una crescente crescita di consensi al nord e al sud».

Puntate a superare la Lega?

«Noi lavoriamo per raccogliere consensi per Forza Italia, come lavorano tutti i nostri candidati. Non dobbiamo andare a prendere i voti degli altri. Abbiamo un nostro progetto politico, che è quello di costruire una grande casa dei moderati».

E chi dovrebbe accogliere questa «casa dei moderati»?

«L’intenzione è aggregare il maggior numero possibile di cittadini dell’area moderata, di quella grande fascia di elettori che sta tra Elly Schlein e Giorgia Meloni. Non solo centro-centro destra, ma il centro della politica, a cui possano guardare gli italiani alla ricerca di un punto di riferimento serio, credibile, responsabile, affidabile. Dobbiamo far capire che il voto a Forza Italia è il voto più utile per contare in Europa, perché facciamo parte del Partito popolare europeo. Si conta se si sta nella famiglia che avrà il presidente della Commissione e del Parlamento europeo».

Candidarsi e non andare in Europa è una ferita alla democrazia, come dice Romano Prodi?

«È il popolo che decide. Mi sono candidato perché è mio dovere, essendo segretario dopo la scomparsa del nostro leader Berlusconi. È mio dovere guidare le liste di Forza Italia, mettendoci la faccia ma soprattutto il mio dovere è far sì che il dibattito sulle elezioni europee sia su temi europei».

Quali sono i temi europei?

«Noi dobbiamo cambiare l’Europa. Servono nuove regole che aiutino le imprese, l’agricoltura, che permettano all’Europa di essere più democratica, dare più poteri al Parlamento, avere una difesa europea che protegga i cittadini. Questo è il dibattito politico di queste elezioni».

Guardando oltre le Europee, cosa c’è nel futuro di Tosi?

«Tosi ha fatto benissimo il sindaco di Verona: sarebbe un eccellente candidato del centrodestra per guidare la Regione Veneto, vista la sua esperienza. Oggi uno dei temi che toccano di più è la sanità: lui è stato assessore alla sanità, quindi credo che la futura Regione Veneto a guida Tosi potrebbe risolvere molti problemi in questo ambito. Vedremo quello che sarà. Noi siamo a disposizione. Certamente non accettiamo esclusioni di sorta da chicchessia. Ricordo che anche in Veneto abbiamo sempre lasciato spazio a tutti. Stiamo mantenendo fede agli impegni e se l’autonomia è andata avanti in Parlamento, lo si deve ai parlamentari di Forza Italia, presenti in commissione quando si votava».

Quali interventi prevede in Ucraina e a Gaza?

«Nessun soldato italiano andrà in Ucraina. Noi lavoriamo per la pace e per la pace stiamo lavorando anche in Medioriente. I nostri militari sono pronti a far parte di una missione di pace che possa garantire la nascita del nuovo Stato palestinese. A Gaza stiamo lavorando perché si possa raggiungere un cessate il fuoco che permetta la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani e di portare aiuti alla popolazione palestinese».

  • Autore: Manuela Trevisani
  • Testata: L’Arena

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