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Intervento della Vice Ministro Dassù alla IV Conferenza della Fondazione Rita Levi Montalcini – Istruzione delle donne africane: questione di genere e motore dello sviluppo

(fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)


· Grazie molte per essere qui. Un particolare ringraziamento al Ministro Kyenge per la sua presenza.


· Ringrazio i promotori del Convegno, la Fondazione Rita Levi-Montalcini ONLUS, per aver dedicato questo appuntamento al tema dell’istruzione delle donne africane.


· L’eliminazione delle disparità fra uomini e donne e il raggiungimento dell’uguaglianza di genere nell’educazione sono condizioni indispensabili per lo sviluppo. Questa consapevolezza è patrimonio della Comunità Internazionale, in particolare dalla World Conference on Education for All (EFA) di Jomtien, nel 1990; eliminazione delle disparità e uguaglianza nell’educazione sono peraltro fra gli obiettivi identificati in occasione della riunione del 2000 a Dakar dall’EFA Movement per il loro raggiungimento entro il 2015.


· Da allora, molti progressi sono stati realizzati, ma questi obiettivi sono ancora lungi dall’essere raggiunti. Non si tratta di un problema esclusivamente africano: in tutto il mondo, solo il 60% dei Paesi ha realizzato una completa eguaglianza di genere nell’accesso all’educazione primaria, e solo il 38% nell’accesso all’educazione secondaria [dati 2011]. Tuttavia, il continente africano ha conosciuto particolari difficoltà in tale settore: secondo le stime dell’EFA, due terzi delle ragazze non scolarizzate nei Paesi dell’Africa sub-sahariana non lo saranno mai; le donne costituiscono meno del 20% degli studenti di discipline scientifiche nell’istruzione avanzata; le insegnanti donna sono particolarmente sottorappresentate in ambito secondario e avanzato.


· Assicurare il pieno accesso all’istruzione per le donne, su un piano di assoluta parità con gli uomini, non è soltanto una questione di parità – oserei dire di giustizia – per le donne stesse. E’ anche una questione di fondamentale importanza per il progresso economico. E’ dimostrato da innumerevoli studi che investire nell’educazione delle ragazze, specialmente nell’educazione secondaria, rappresenti uno dei modi più efficaci per ridurre la povertà. Nel settore agricolo, per esempio, la FAO sostiene che consentendo alle donne l’accesso all’istruzione, la produttività nel settore agro alimentare aumenterebbe del 30%.


· Le ragazze che hanno avuto accesso all’istruzione hanno poi un migliore accesso al mercato del lavoro, in posizioni più qualificate; sono maggiormente attente alla pianificazione familiare e all’importanza dell’istruzione all’interno della loro famiglia; prestano maggiore attenzione alla prevenzione e alla cura delle malattie.


· Ma avere accesso all’istruzione è anche un requisito indispensabile per il progresso civile e politico delle società in cui si vive. E’ l’istruzione che fornisce la piena consapevolezza dei propri diritti e di come difenderli; è grazie all’istruzione che le donne possono pienamente esprimere il proprio potenziale nel dibattito politico.


· E’ pertanto particolarmente importante continuare a sostenere l’accesso all’istruzione delle donne africane, ad ogni livello e in ogni disciplina. E’ importante farlo fornendo un aiuto concreto e tangibile; in tale ambito, i progetti realizzati dalle Organizzazioni non Governative italiane, spesso con il sostegno della Cooperazione allo Sviluppo, costituiscono un contributo di primissimo livello alla scolarizzazione primaria e all’accesso all’educazione superiore, consentendo a moltissime ragazze e donne di raggiungere una piena realizzazione personale e professionale. Sono convinta che il lavoro della società civile sia essenziale nella battaglia per l’empowerment femminile.


· E’ importante fornire degli esempi: in questo senso, permettetemi di dire che la figura di Rita Levi-Montalcini costituisce per tutti un modello eccezionale – eccezionale sia per i risultati raggiunti in campo scientifico, sia per lo spessore umano, sia per la limpida traiettoria esistenziale.


· La promozione del ruolo della donna è una priorità per la Farnesina. Siamo pienamente convinti che garantire alle donne l’accesso all’istruzione e al mondo del lavoro sia fondamentale per il consolidamento della democrazia e la crescita economica di un Paese. E questo vale tanto più in Africa, un paese ancora afflitto da alti tassi di povertà.


· Vorrei approfittare di questo Convegno per illustrarvi brevemente un’iniziativa su cui stiamo lavorando con la Ministro Bonino e che sviluppiamo, insieme ad EXPO: Women for EXPO.


· Si tratta di un progetto che sta prendendo piede piuttosto bene. Abbiamo istituito un Board internazionale di Women for EXPO a cui partecipano molte donne importanti, molte africane. Ad esempio, vi partecipa il Ministro degli Affari Esteri del Ghana, Hanna Tetteh, e la First Lady del Mozambico, Maria da Luz Guebuza ,nonché la Chair della Commissione per l’Unione Africana, Nkosazana Dlamini Zuma. Più in generale, tra le altre personalità coinvolte, abbiamo recentemente registrato anche l’adesione di Aung San Su Kyi, che ci fa molto onore.


· Women for EXPO si occupa di rafforzare il ruolo della donna nel settore agroalimentare, sotto vari punti di vista e in piena sintonia con il tema di EXPO “Feeding the plante. Energy for life”.


· Abbiamo avviato il dibattito sull’argomento organizzando un primo evento alla FAO lo scorso 14 novembre, dedicato alla donne e la nutrizione. Ne abbiamo poi organizzato un secondo, dedicato all’America Latina. Continueremo nel 2014 con un evento sulla nuova povertà in Europa, un evento in Mozambico e uno negli Stati Uniti.


· Durante tali eventi lanceremo specifici progetti di cooperazione. E lo faremo con l’aiuto della società civile. Stiamo lavorando con Save the Children su un progetto in Mozambico e con Letizia Moratti per la realizzazione di progetti con gli strumenti della finanza sociale.


· Più pertinente con la discussione di oggi è l’organizzazione della seconda edizione della “Women in Diplomacy School”, insieme alla SIOI e all’ISPI. Si tratterà di due settimane (le prime due di marzo) di formazione aperte alla partecipazione delle giovani donne dei paesi del bacino del Mediterraneo e del Golfo. L’iniziativa è stata organizzata già l’anno scorso e ha avuto un successo notevole.


· Questo percorso ci porterà al 2015, all’apertura di EXPO. Nel corso di Expo, uniremo i padiglioni guidati da Commissarie donna in un percorso dedicato. Chi lo seguirà, potrà firmare nel Padiglione italiano una Carta per le donne, che riassumerà le principali misure per consentire l’accesso universale al cibo.


· Il nostro obiettivo è consegnare la Carta alle Nazioni Unite, come contributo per l’attuazione degli obiettivi del millennio post 2015.


· Lasciatemi chiudere con una citazione di Rita Levi Montalcini, che mi è sempre rimasta impressa: “In Africa ci sono migliaia di donne intelligenti che non hanno la possibilità di usare il cervello. Tutto quello per cui mi impegno in Africa è l’istruzione. La donna è stata bloccata per secoli. Quando ha accesso alla cultura è come un’affamata. E il cibo è molto più utile a chi è affamato rispetto a chi è già saturo.” Il suo sogno era aiutare l’Africa e le sue donne, attraverso l’istruzione. Ringrazio la Fondazione Rita Levi Montalcini Onlus per averci dato l’occasione di poter ricordare una grande donna.

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