E’ sempre accidentato il cammino verso la soluzione della crisi siriana. Damasco ha annunciato di aver iniziato ad attuare il piano di pace dell’inviato dell’Onu e della Lega Araba Kofi Annan ma, nel giorno previsto per il ritiro delle truppe e delle armi pesanti, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani le forze governative avrebbero effettuato bombardamenti nella provincia di Aleppo.
Aumenta intanto la tensione con la Turchia, nei quali ieri alcuni rifugiati sono rimasti feriti da spari provenienti dal territorio siriano: il Premier turco Tayyp Erdogan l’ha definita una “chiara violazione” del confine tra i due Paesi, mentre il Ministro degli Esteri siriano Walid al-Moualem ha accusato Ankara di addestrare e armare i ribelli e di inviare militanti in Siria.
Proprio in Turchia Kofi Annan ha visitato alcuni campi profughi, e tramite il suo portavoce ha annunciato che invierà oggi al Consiglio di Sicurezza dell’Onu una lettera sull’attuazione del piano di pace, che prevede uno stop totale delle violenze entro le prossime 48 ore.
Anche l’Italia segue attentamente l’evolversi della vicenda. Il Premier Monti ne ha discusso al Cairo con il Segretario Generale della Lega Araba Nabil al Arabi. “In queste ore è particolarmente viva la preoccupazione dell’Italia e di tutti i paesi del mondo” sulla vicenda siriana, ha affermato Monti, ricordando il “pieno sostegno” all’azione dell’inviato speciale del’Onu e della Lega araba Kofi Annan. Al Arabi ha insistito sulla necessità di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza “che faccia mettere fine alle violenze per un cessate il fuoco da entrambe le parti”.
La crisi siriana sarà oggetto di discussione anche alla riunione dei Ministri degli Esteri del G8 in programma a Washington l’11 e 12 aprile.