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MEDITERRANEO: Massari, il Cairo chiede una presenza Ue più forte

“Molto interessanti”, così Maurizio Massari, Inviato Speciale per il Mediterraneo e le “primavere arabe” ha definito i colloqui con gli interlocutori egiziani al Cairo: dal Ministero degli Esteri, al Segretario Generale del partito dei Fratelli musulmani Giustizia e Libertà, Osama Yassin, a esponenti politici, come Amr Shobaky, parlamentare liberale indipendente e ricercatore del centro al Ahram per gli studi politici, come Emad Gad, parlamentare del Social democratic party, ad esponenti della società civile come George Ishak, fondatore del movimento Kefaya, Basta, e Hisham Kassem, fondatore del quotidiano al Masry al Youm. “La situazione è complessa soprattutto dal punto di vista economico. Non si poteva pensare che la transizione fosse un quick fix”, ha sottolineato Massari, secondo il quale “occorre essere solidali, avere pazienza e accompagnare il processo nel pieno rispetto delle scelte degli egiziani”. Dai colloqui avuti al Cairo l’inviato speciale del Ministro Giulio Terzi, ha raccolto la richiesta di una presenza dell’Ue più forte. “L’Italia in questo può fare da raccordo con l’Ue per facilitare le politiche europee verso questa area”, ha osservato. Il 20 febbraio è previsto a Roma il “5+5”, foro del dialogo fra le due sponde del Mediterraneo che raccoglie i ministri degli Esteri di Italia, Francia, Malta, Portogallo e Spagna per l’Europa, e Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia per la sponda sud e che quest’anno verrà allargato a Egitto, Grecia e Turchia.

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