In occasione della XVII edizione della Giornata del Contemporaneo, l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado presenta la videoinstallazione “Patrizio” di Massimo Ricciardo, opera vincitrice della sezione over 35 nell’ambito del progetto Cantica21-Italian Contemporary Art Everywhere, iniziativa del MAECI e del MiC per promuovere la ricerca e la pratica sulle arti visive contemporanee.
L’inaugurazione dell’evento, alla presenza dell’artista, si terrà oggi, 6 dicembre alle ore 18.00 nella sede dell’Istituto. L’opera rimarrà esposta fino al 5 gennaio 2022.
“Patrizio” racconta la storia di Patrizio Decembrino che, cinquant’anni anni fa, mosso dal desiderio di costruire una cappelletta per assolvere a un mandato che sentiva crescere dentro di sé, decise di realizzare nella mulattiera accanto a casa sua un punto di ritrovo e di culto per i fedeli della zona. Il suo edificio emerge dalla natura come una costruzione complessa ma fragile, un’architettura tanto fantastica quanto delirante. Il film racconta, attraverso lo sguardo del suo protagonista, la giornata di preparativi alla processione dedicata alla Madonna del Tindari. La cappella, disvelata solo alla fine, diventa il pretesto per un viaggio silenzioso nel mondo emotivo del suo artefice.
Massimo Ricciardo (Darmstadt, 1979) vive e lavora a Torino. Si è formato presso l’Accademia di Firenze e l’Università di Scienze Applicate a Potsdam. Lavora su immagini d’archivio, fotografie, pubblicazioni, video amatoriali, ma anche oggetti, suoni. Le sue installazioni comprendono diversi materiali disponendo un processo per la realizzazione di una nuova “memoria”. Tra le sue esposizioni personali: Frag mén to, BOCS, Catania (2021); Visual Politics of (Im-)Mobility, Haus der Kulturen der Welt, Berlino (2020); Dispossession, Palazzo Donà Brusa, 56/a Biennale, Venezia (2015). Vincitore di Italian Council 10, MiC (2021).
Il progetto Cantica21, lanciato nel settembre 2020, sostiene il rilancio degli artisti italiani nei sistemi culturali internazionali con la produzione di nuove opere d’arte e l’organizzazione di una mostra diffusa nel mondo che ha preso il via nell’autunno 2021, attraverso la rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura, tramite la quale ogni artista presenterà la propria opera in una diversa sede estera. Ognuna delle opere prodotte nel corso della prima metà del 2021 è stata acquisita da una collezione pubblica italiana di arte contemporanea, al fine di incrementare il patrimonio pubblico: nel 2022, al termine della mostra d’arte diffusa, le opere faranno ritorno nelle rispettive collezioni destinatarie, che potranno decidere se cederle in comodato d’uso temporaneo alla Collezione Farnesina di arte contemporanea.